Musica

Eric Clapton: il tormento di un artista

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Siamo nel 1965 quando Eric Clapton, all’epoca ventenne, suonava la sua chitarra con i Bluesbreakers e John Mayall, dopo essere passato per gli Yardbirds, e sembrava già essere il prototipo della pop star.

Era bravo, ma non spettacolare. Ciò che gli ha conferito quel suo classico carisma è stata la sua serietà e la sua “missione” come profeta del blues. Un profeta con una chitarra elettrica in mano pronto a diffondere nel mondo la musica proveniente dagli Stati Uniti catturando anche l’attenzione degli ascoltatori più giovani.

In seguito, assieme al bassista Jack Bruce ed al batterista Ginger Baker, il chitarrista fonda i Cream per poi avviare la sua carriera solista vincendo ben sei Grammy Awards in un anno ed esibendosi più volte alla Royal Albert Hall.

Le conseguenze di questo grande successo rock, uno sfrenato edonismo coniugato ad una grande ricchezza, portano Clapton agli eccessi, tra queste le costosissime Ferrari che il chitarrista collezionava come se fossero state le miniature della Dinky Toys con un entusiasmo ossessivo che scemava non appena ne entrava in possesso.

Stessa cosa dicasi per le droghe e le donne (leggi qui le dichiarazioni di Pattie Boyd) con le quali ha diviso anche le pagine di Vogue e Tatler.

Se con alcune non è andata troppo bene, come la mondana Alice Ormsby – Gore che però non disdegnava l’eroina del chitarrista, con altre è andata a scatafascio come con Carla Bruni che lo ha scaricato per Mick Jagger dei Rolling Stones.

Lo scrittore Philip Norman nel suo recente libro, “Slowhand: The Life and Music of Eric Clapton” uscito a fine ottobre, descrive tutti questi episodi, e molti altri, analizzando a fondo la personalità del bluesman inglese

Norman ha infatti parlato anche di quando Clapton sniffava cocaina con banconote da 50 sterline, poi opportunamente gettate ed intascate da uno dei domestici, oppure di quando sfasciava gli alberghi e c’era sempre qualcuno pronto a pulire.

La causa di questa sua insicurezza ed irresponsabilità, che hanno fatto male sia a lui che a chi gli stava vicino, potrebbe risiedere nell’infanzia di Slowhand.

Clapton è stato infatti cresciuto dai genitori di sua madre o, almeno, di chi per molti anni ha creduto essere la sua vera famiglia. La verità venne fuori in seguito al pari della madre biologica, ma il legame tra i due non venne mai veramente ristabilito.

Leggi qui l’originale

— Onda Musicale

Tags: Cream/Ginger Baker/Yardbirds/Pattie Boyd/John Mayall/Bluesbreakers
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