I Pink Floyd cominciano un tour nel Regno Unito composto da 16 date, condividendo il cartellone con Eire Apparent, The Outer Limits, The Move, The Nice, Amen Corner e la Jimi Hendrix Experience.
La prima data si svolge il 14 novembre 1967 nella prestigiosa location della Royal Albert Hall di Londra. “Tutti viaggiavamo sul bus durante il tour tranne i Pink Floyd e la band di Jimi Hendrix, ed era fantastico – ricorda il cantante degli Amen Corner, Andy Fairweather Low, in un’intervista concessa a Mark Paytress e pubblicata su Mojo – Ho la sensazione che i Floyd viaggiassero persino separatamente tra loro. Non c’erano legami, strette di mano, con i Pink Floyd. L’unica volta in cui ho avuto uno scambio con loro fu quando Roger Waters disse al nostro tastierista Blue Weaver di spostare l’amplificatore Leslie. Il nostro manager, Ron King, […] lo sentì e disse, ‘Parla con il mio ragazzo in quel modo e ti spezzo le gambe’”.
Tutte le esibizioni si articolano in due spettacoli per ciascuna serata, generalmente la prima alle 18,15 e l’altra alle 20,45. Una volta, prima di iniziare la loro performance i Pink Floyd non riescono a trovare Syd Barrett che sembra svanito nel nulla. Alla fine viene sostituito all’ultimo momento dal chitarrista dei The Nice “Davy” O’List.
In un’altra circostanza viene chiuso il sipario a metà dell’esibizione di Jimi Hendrix, nel momento in cui gli organizzatori si accorgono che i suoi movimenti sul palco hanno dei riferimenti palesemente sessuali.
Syd Barrett e i Floyd erano reduci dalla pubblicazione dell’album di debutto “The Piper At The Gates Of Dawn“. “I Pink Floyd erano ispirati perché, a differenza dei Nice, la loro musica era minimale ma molto efficace e spaziosa – ricorda Davy O’List, allora chitarrista dei Nice, sempre su Mojo – io li osservavo ogni sera. Una di quelle sere in particolare, Syd era uscito per una passeggiata da qualche parte. Così dissero: ‘Puoi suonare? Abbiamo intenzione di fare un numero, una lunga versione di Interstellar Overdrive’ […]. È stato fantastico…”