“Joe Satriani ci ha salvati dall’annegare completamente e ci ha tirato fuori dal buco, ma Steve Morse era lì per aiutarci a ricostruirci con l’album Purpendicular“, queste le parole dello storico vocalist dei Deep Purple Ian Gillan in una recente intervista.
Era il 1993 e la band si stava separando dallo storico chitarrista Ritchie Blackmore. “Da lì in poi abbiamo intrapreso un regime completamente diverso con un modo differente di lavorare e tutto il resto. È stato fantastico. Devi ricordare però un paio di cose. I Deep Purple stavano affondando con Ritchie. Suonavamo in Europa, che è uno dei nostri territori più forti, in Germania fino in arene sempre più piccole che non erano nemmeno piene. Quindi, se avessimo continuato così e Ritchie non fosse uscito, saremmo finiti; sarebbe stata la fine di tutto. L’altra cosa è stata la risposta di Steve alla domanda che gli hanno fatto nelle nostre prime conferenze stampa. Quando qualcuno gli chiese ‘che cosa si prova a riempire le scarpe di Ritchie Blackmore?’ e lui rispose ‘per quanto ne so, Ritchie ha preso le sue scarpe con lui quando ha lasciato la band‘” ha ricordato Gillan.
Nel frattempo Blackmore ha ribattuto “mi rifiuto di lavorare con musicisti che non bevono. Qualcuno a cui piace bere è importante ovviamente (ride). Puoi scherzarci su, ma ho incontrato persone che mi hanno detto ‘non bevo, ho smesso cinque anni fa’ e quelle sono le persone con le quali ho sempre avuto problemi”.
“Possono anche non bere, ma devono fare tutto il resto in maniera pazzesca. Se qualcuno dice ‘non bevo molto, solo un po’ va bene, ma è quando fanno questa grande dichiarazione che dico ‘oh mio Dio, allora qual è il tuo vero problema? Potrei avere a che fare con la persona sbagliata qui’. Certo, ci sono anche altre cose che cerco. In un bassista il ritmo è molto importante, va bene con la batteria? Non mi piace un bassista pacchiano che corre per tutto il palco salutando il pubblico per metà del tempo. Sto pensando ad uno in particolare che lo fa, è piuttosto famoso”.
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