È l’autunno del 1969 quando, nei negozi di tutto il mondo, esce il nuovo e discusso, soprattutto per la copertina, album dei Beatles “Abbey Road”.
Sono passati anni eppure quel disco è uno dei pilastri fondamentali della musica, al pari dei nomi di John Lennon, George Harrison e Ringo Starr, e Paul McCartney ha parlato di questo ed altri aneddoti in una lunga intervista (leggi qui) condotta da Sharyn Alfonsi.
Uno di questi riguarda il fatto che l’ex Fab Four non sappia leggere la musica:
È vero?
“Non leggo o scrivo musica. Nessuno lo faceva nei Beatles. Abbiamo fatto delle buone cose però, ma nessuna di queste è stata scritta da noi. Erano praticamente delle annotazioni. Questo è quello che so fare perché non vedo la musica così.”
È interessante. Non vedi la musica così?
“Sì, non vedo la musica come punti su di una pagina. È qualcosa che va nella mia testa.”
Che cosa provi per “This One”?
“Sono orgoglioso di questa canzone, mi piace.”
Quando stavi scrivendo quelle canzoni chi cercavi di impressionare?
“Tutti credo (ride).”
È un compito arduo
“Sì. Beh, è un compito impossibile, hai ragione, ma non mi impedisce di provarci.”
Ma la gente spesso non dice “lo amo Paul. Sei meraviglioso”?
“Questo … questo è un rischio del mestiere.”
Proseguendo con l’intervista Macca ha dichiarato
“Credo che le persone si preoccupino delle cose e non importa quanto tu o la tua reputazione siate elevati, ti preoccupi ancora. Voglio dire, ne sono certo.”
Di che cosa sei preoccupato? Che cos’altro devi provare?
“Ho sentito cosa dicono le persone di me. ‘Oh, sai, vuole essere apprezzato’, ma non lo vogliono tutti?”
Ti preoccupi di più ora di quanto eri abituato.
“No, forse è solo chi sono, per esempio, quando eravamo famosi come Beatles ed avevamo fatto “Revolver”, uno dei primi dischi ho avuto dei timori un giorno. Ho pensato di essere fuori stonato. Pensavo che tutto l’album fosse stonato. L’ho ascoltato e per qualche ragione, oh mio Dio, sono andato dai ragazzi e ho detto loro “è stonato. È finita … non so cosa faremo”. Sai? E loro hanno detto, anche se si sono preoccupati un po’ e l’hanno ascoltato, “no, non lo è” ed io “oh, okay”. Quando faccio i concerti ascolto molta musica, dei Beatles, dei Wings per vedere quali faremo ed impararle.”
Significa che le hai dimenticate?
“Sì.”
Davvero?
“Ce ne sono troppe. Troppe parole (ride). Troppe note. Sono veramente difficili. Insomma, sai, non è che hanno tutte tre accordi.”
Eravate dei ragazzi competitivi, scrivevate l’uno con l’altro o vi completavate?
“Io e John? Sì, eravamo competitivi, sì. Non apertamente, ma l’abbiamo ammesso dopo, “sì, sapete, Paul ne ha scritta una bella qui e quindi è meglio che vada”. E io, allo stesso modo, “mmm, è abbastanza buona, va bene, eccoci, dai”. Se lui ha scritto “Strawberry Fields” io ho scritto “Penny Lane”. Sai, si ricorda della sua vecchia zona di Liverpool quindi io mi ricordo la mia.”
E quando è successo vi siete complimentati l’uno con l’altro?
“E’ sucecsso una volta.”
Una.
“John mi ha fatto un complimento.”
In quanti anni? (ride)
“È stata una volta sola per tutto il tempo. No, credo che fosse in “Revolver”, ma era “Here, There and Everywhere”. È stata una delle mie canzoni in quel disco. E John ha detto quando è finita, “è davvero una bella canzone figliolo, adoro quella canzone”. Io ero come “sì, gli piace”. Sai, mi ricordo quel giorno, è stato davvero patetico.”
Lo hai mai lodato?
“Sì, gli ho detto che le sue cose erano grandiose. Normalmente dovevi essere un po’ ubriaco. Aiutava.”
Prendendo in mano la foto di “Abbey Road” Macca ha proseguito
“Amo questa foto. Sì, è veramente speciale per me questa serie perché, dopo che i Beatles si sono sciolti, sono stato accusato di essere stato quello che li ha infranti e che abbiamo sempre avuto delle relazioni terribili. Quindi questa mi ricorda quanto eravamo felici quando eravamo insieme. È semplicemente fantastico il modo in cui John sorride. Ovviamente siamo solo due amici, lo sai. Eravamo nello studio al piano di sotto per dare gli ultimi ritocchi all’album. Avevamo un titolo in ballo, ma non ci piaceva molto quindi ho detto “hey, perché non lo chiamiamo semplicemente Abbey Road?” E poi cosa fare, siamo andati fuori ed abbiamo attraversato la strada (batte le mani) ed è fatta. Sai, ero una cosa del tipo, “sì, okay”. Tutti erano d’accordo e così …”
Dov’erano le tue scarpe?
“Avevo dei sandali, ma li ho lasciati sulla sinistra perché era un giorno veramente caldo. Questo è successo fuori da Abbey Road dopo la traversata della via e ricordo di aver parlato con John delle sue tasse. Qualcuno mi aveva detto “meglio avvertirlo perché non sa cosa sta succedendo”.”
A proposito di tasse, è per quello che hai quello sguardo teatro sul volto?
“Questo è forse perché avevo quello sguardo (ride). Avevo il look da “ho bisogno di parlati delle tue tasse” (ride).”
E a proposito di questa? (prendendone un’altra)
“Questa era nel retro del nostro giardino. E c’è Yoko. Puoi vedere tutti gli sguardi sui nostri volti, tranne in quello di John, che erano una cosa del tipo “perché è nella foto dei Beatles?””
Ma come avete fatto sì che fosse ammessa nella foto?
“Perché erano follemente innamorati e John voleva portarla ovunque. Credo che nessuno di noi avrebbe osato dire qualcosa “John, sai che …”, ma tutti lo sentivamo. Quindi è stato un po’ imbarazzante, devo ammetterlo.”
Questa è la mia fotografia preferita (prosegue Sharyn Alfonsi prendendo in mano quella del suo secondo album da solista)
“Oh, sì. Quella piccola bambina nella mia giacca ora ha quattro figli.”
McCartney poi tira fuori una foto del mitico concerto sul tetto della Apple Records e dice:
“Eccoci qui. Fa freddo e noi stiamo uscendo. Questo sono io che controllavo il tetto. Questa era la cosa sai. Cara piccola band.”
Non sembrate una band che sta per sciogliersi. Quello sguardo tra di voi …
“Sì, sai, è divertente non è vero? È stato quando il business si è messo in mezzo ed il tutto è diventato un po’ appiccicoso, lo sai. Non è mai stato così male, ma poi abbiamo finito per lamentarci l’uno con l’altro da lontano.”
Tornando ai giorni nostri, il celebre bassista ha aggiunto:
“Essere riconosciuto da tutti, intendo, non ne hai sempre bisogno. È … è una cosa molto difficile sai perché tu non vuoi essere cattivo con loro, sono brave persone e sono come te, ma devi tracciare una linea. Al giorno d’oggi tutti hanno una fotocamera.”
Dove e quando sei più contento?
“Vivo in una fattoria in Inghilterra, è a 20 minuti da qui. Per me è grandioso perché posso essere stato, per esempio, in Australia a suonare davanti a 40.000 persone due giorni prima ed ora sono di nuovo alla fattoria sul mio cavallo. Andiamo nei boschi, è tranquillo e gli uccellini cantano. Quindi questo è veramente appagante ed è un grande equilibrio.”
Qual è il più grande malinteso su di te?
“Davvero non lo so. Non ne sento. Non so che cosa la gente pensi di me. Posso provare ad indovinare. Ti dirò, come tutti gli altri ci sono delle insicurezze perché tutti le hanno. Non ha importanza quanto in alto e grandioso tu sia, c’è sempre qualcosa che ti farà preoccupare.”
Sarai mai del tipo “sto bene, ho fatto tutto”?
“Mi piacerebbe pensarlo, ma credo che sarebbe noioso e che mi piacerebbe smettere di provarci. Mi piace pensare di non averlo fatto.”