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Stanley Rubik: nuovo album al Monk il 5 gennaio

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"Un'esperienza immersiva e pervasiva, questo è ciò che ci siamo ripromessi di essere con questo progetto auto-definito Post Electro".

Synth e luci dorate, campioni e ombre, immagini, drumming e distorsioni, harmonizer e vecchi tarocchi, tutto si contorce in un’orgia creativa, fondendosi in un’unica grande creatura. Nati nel 2013, gli Stanley Rubik pubblicano per Cosecomuni il loro primo Ep "lapubblicaquiete".

Nel 2015 esce “Kurtz sta bene”, il primo disco targato INRI, che ha permesso alla band di farsi conoscere anche fuori dalla Capitale. Vincono nel 2016 il contest "Lunga Attesa" sonorizzando e interpretando il testo del singolo dell’ultimo lavoro dei Marlene Kuntz e aprendo così alcune date importanti dei loro tour. Nel 2019 ci portano all’interno della percezione di un universo perfetto nella sua imperfezione con il nuovo album "Tuttoècomesembra", dove ogni cosa è com'è, o come ci sembra di aver visto in un colpo d'occhio, un lapsus visivo. Il disco è anticipato dai video di “Kreuzberg” (premiato al FIM 2018 come miglior videoclip indipendente) e “Agosto”.

• Scheda Album

"Tuttoècomesembra" è un mantra, da pronunciare tutto d’un fiato, come per autoconvincersi di questo dato di fatto. Nel 2019, l’apparenza è ormai assimilabile alla realtà, le opinioni alla conoscenza, il sogno all’esperienza. Gli Stanley Rubik interpretano questo stato di cose affidandosi al simbolismo magico e all’esoterismo, simboleggiati da due elementi chiave: i tarocchi, strumenti di percezione allargata associati ad ogni singolo brano del disco, e le maschere utilizzate sul palco dai componenti del trio.

La band, attraverso le 10 canzoni di Tuttoècomesembra, punta a mettere in scena una grandiosa opera teatrale in cui il travestimento, la messa in scena vengono esasperati per evidenziare il carattere fuorviante, sfumato e inconciliabile della realtà: a partire dal rapporto con noi stessi (Persona, Kintsugi) fino ad includere la rappresentazione di sé nei confronti degli altri e la relativa incomunicabilità (A cosa stai pensando?, Kreuzberg)

Tracce:
 
1. ROBERTO: Affronta il tema della perdita, ma anche della capacità di lasciare andare il nostro attaccamento a qualcuno o qualcosa.
2. AGOSTO: Si parla anche qui di perdita, ma vista come resilienza, un cambio di prospettiva, rendendosi conto che con ciò che si è perso si può voltare pagina.
3. I MOSTRI DI BOSCH: Un parallelismo tra la vita con tutte le sue contraddizioni, i suoi dettagli, e un affollato quadro di Bosch.
4. PERSONA: La capacità reale di fermarsi e ammettere un proprio sbaglio, spogliarsi dei propri pregiudizi verso se stessi e stupirsi innescando il cambiamento abbandonando il vecchio sé.
5. KREUZBERG: Parla della metereopatia e dell'incapacità di vivere in un posto come Berlino, freddo e scuro, dove ci vuole una certa fermezza interiore. Descrive il raro momento in cui il sole si affaccia tra le nuvole berlinesi e squarcia il cielo in modo improvviso. La difficoltà di un italiano in un paese straniero si traduce così subito nell'incomunicabilità tra l'artista e il suo pubblico.
6. TEMPESTA: È un finto ricordo. Descrive la scena di bambini che giocano a nascondino e due di loro si innamorano ad insaputa del terzo, che li cerca. Il brano descrive il contesto e le sensazioni di uno dei bambini nascosto nell'armadio e l'attimo perso di quel bacio, perché il gioco deve andare avanti.
7. A COSA STAI PENSANDO? : Il rapporto patologico delle nuove generazioni e non solo con i mezzi mediatici e i social network, che molto spesso nascondono solitudine e una incapacità di comunicare ad un altro livello.
8. LUNGO ESTESE ORBITE: Parla di un distaccamento, e della ripetizione del gesto come fosse un attimo ripetuto all'infinito.
9. KINTSUGI: La pigrizia, la non realizzazione di sé, il divano, la televisione e tutto quello che inconsciamente recepiamo attraverso i media creano ferite nei nostri occhi che andrebbero rimarginate con l'oro, come nell'antica arte del Kintsugi.
10. MONOLITE: (Strumentale) Rappresenta un liberarsi da un fardello.
 
 “Tuttoècomesembra non uscirà sotto forma di disco, anche se suonerà lo stesso. Sarà un mazzo di tarocchi, anche se non è necessario interpretare troppo la realtà per capire quanto sia imperfetta.”
 
 
GLI STANLEY RUBIK SONO: Dario Di Gennaro (voce, basso, synth, programming) Gianluca Ferranti (chitarra, synth, samplers) Andrea Bonomi Savignon (batteria, pad)
 
CREDITI
Missato: Matteo Spinazzè Mastering: Pisi Studio Registrato: Aritmia Studio Artwork: Ilaria Meli Label: INRI Publishing: Metatron / Curci Edizioni.
 
 
LINK UTILI
 
stanleyrubik.it
 
 
 
 
 
(mp)

— Onda Musicale

Tags: Monk
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