Roger Waters, lo storico bassista e cantante dei Pink Floyd, è anche un attivista politico come testimoniato da classici dei Floyd come “Animals” e “The Wall”.
Critico nei confronti di Israele, Donald Trump e tanti altri ancora, Waters ha recentemente usato il suo jet privato per aiutare i bambini di un combattente dell’ISIS, morto durante gli scontri, con la madre bloccata in Siria.
Waters ha dunque portato la donna dai Caraibi fino al confine iracheno con la Siria dove lei ha incontrato un avvocato inglese per i diritti umani.
Felicia Perkins-Ferreira, di Trinidad e Tobago, non ha più visto i figli Ayyub e Mahmud, sette e undici anni, dal momento che sono stati portati dal loro padre in Siria per vivere nel cosiddetto califfato. Dal 2014, anno della separazione dei figli dalla madre, la donna ha avuto solo contatti intermittenti da allora.
Si pensa che il padre, Abebe Oboi Ferreira sia morto combattendo a Raqqa nel 2017 mentre i bambini siano stati abbandonati dalla sua nuova moglie belga sul ciglio della strada.
I due bambini sono stati quindi raccolti dalle Forze Democratiche Siriane ed hanno passato gli ultimi mesi in un campo per le famiglie dei combattenti dell’ISIS nel Nord della Siria.
La donna ha dichiarato “sono davvero, davvero grata e vorrei poterli incontrare e abbracciare tutti assieme” riferendosi alle persone che l’hanno aiutata nel riunire la sua famiglia.
Clive Stafford Smith, direttore dell’organizzazione Reprieve, ha suggerito l’idea a Waters, che è anche un suo caro amico, dicendogli che avrebbe coperto tutti i costi. Smith aveva già fatto qualcosa di simile liberando la cittadina americana Samantha Elhassani che sosteneva di essere stata ingannata dal marito durante il viaggio nei territori dell’ISIS assieme ai suoi quattro figli.
Waters aveva chiesto al governo di Trinidad e Tobago di dare dei nuovi passaporti ai ragazzi, “Clive ed io faremo il lavoro. Io finanzierò i loro voli” ha scritto in una lettera al giornale locale, “ma Trinidad deve darci i documenti di viaggio per permettere loro di tornare a casa. È deprimente leggere in queste pagine che il governo non sembra preoccuparsi dei due bambini“.
Smith ha poi riferito al Telegraph che la riunione è stata “abbastanza bella” e poi ha proseguito dicendo che, una volta che i ragazzi usciranno dalla Siria, “faremo in modo che vadano avanti con una vita davvero produttiva e decente. Uno di loro ha detto che vuole essere un giocatore di cricket professionista mentre l’altro un calciatore”.
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