In antitesi con le più recenti tendenze musicali del nostro Paese non vi è traccia di suoni digitali: è la parola ad essere al centro di tutto, un modo esplicito di valorizzare il senso più profondo dei testi. Dalla titletrack che trova ispirazione nell’omonima strada genovese un tempo nota per i suoi bordelli a “Gaetano Bresci“, che narra la storia del militante anarchico che uccise Re Umberto I, c’è un filo conduttore unico che conduce l’ascoltatore attraverso luoghi ed epoche storiche solo apparentemente distanti tra loro.
“Vico dell’amor perfetto” è l’espressione di una continua ricerca in cui la scrittura poetica di Marano si fonde alla musica del maestro Gabriel D’Ario, che ne ha realizzato tutti gli arrangiamenti, fino a rendere quasi percepibile alla vista dell’ascoltatore ciò che le canzoni raccontano.
Il 2017 vede l’avvio del suo progetto solista e della collaborazione col maestro Gabriel D’Ario. Prendono così forma nuove composizioni che si inseriscono nel solco della tradizione cantautorale italiana, da Fabrizio De André a Gian Maria Testa, e che mettono al centro laparola nell’esplicita intenzione di valorizzare il senso della musicaandando oltre le influenze del mercato musicale.
Ha inizio così un profondo lavoro di ricerca in cui lo stile di scrittura poetico di Marano si fonde alla musica fino a trascinare l’ascoltatore in tempi e spazi diversi, mostrandogli quasi visivamente ciò che i brani raccontano. Il 5 aprile 2019 uscirà su Spotify e nei digital stores “Vico dell’amor perfetto“, il suo primo album per Radici Music Records.
(cm)