Giardini approda al quarto disco in studio a proprio nome, espressione matura di venti anni di carriera e ricerca musicale, di cui dieci a firma Moltheni (otto album e una partecipazione a Sanremo nel 2000).
Cantautore autentico e temerario, Umberto Maria Giardini si rinnova ancora, voltandosi anche indietro e rispolverando in maniera originalissima le sonorità anni ’90 che fecero sognare le generazioni legate ai fenomeni rock internazionali.
“Forma Mentis” è un lavoro lirico, intenso, duro, ma allo stesso tempo estremamente sognante e, di conseguenza, psichedelico, che spiazza e disorienta per ardore e immediatezza.
L’album è stato anticipato dall’uscita dai singoli “Pleiadi in un cielo perfetto” e “Argo”
Link video su YouTube: “Pleiadi in un cielo perfetto” – “Argo“
TRACKLIST
01_La tua conchiglia
02_Luce
03_Pleiadi in un cielo perfetto
04_Argo
05_Materia Nera
06_Di fiori e di burro
07_Le colpe dell’adolescenza
08_I miei panni sporchi
09_Tenebra
10_Vortice cremisi
11_Pronuncia il mio nome
12_Forma mentis
GUIDA ALL’ASCOLTO DELL’ALBUM “FORMA MENTIS”
“Forma Mentis” è opera che si apre, immediatamente, all’oscurità e nell’oscurità de LA TUA CONCHIGLIA, bruma mattutina psichedelica che gradatamente si staglia, da lattigine a bagliore metallico, crudo; e c’è già la cifra di un sentire che si distenderà per tutto il disco. LUCE sfodera lirismi classici dell’artista, ne disvela quella capacità melodica particolarissima, strozzata e lacerante, che i suoi estimatori amano; incalzata da PLEIADI IN UN CIELO PERFETTO, che con rabbia musicalissima s’inoltra ancor più negli abissi di una desolazione epica, che si può incontrare lungo un filare di lampioni di un’arteria di periferia suburbana, come per l’abbandono di una strada statale che lambisce l’Adriatico.
Ma è in ARGO che ogni ritegno viene perso nello sferragliare senza compromessi delle chitarre, della voce che tratteggia incubi di coscienza; torna, riemerge l’unicità di Umberto Maria Giardini, fatta di arabeschi di metallo, graffiti urlati sopra un muro sonoro; poi, di colpo, tutto si placa, regalando un diamante nostalgico e potente, LE COLPE DELL’ADOLESCENZA di Giardini sono quelle di tantissimi che in quei ’90 si cercavano, e forse non si sono mai trovati; ma è questo un album che non sta mai fermo, non riposa e adesso avvolge col manierismo d’autore di MATERIA NERA, dalle aperture aggressivamente spigliate, evocative, perfino vagamente anni ’60, quasi beat;
di qui alla fucilata de I MIEI PANNI SPORCHI è un attimo e ci ritroviamo nel martellare ossessivo e sinistro, incubo e sogno, sospensione e attesa dell’assenza;
poi la dilatazione a pieni polmoni subito si ripiega nell’impalpabile ed epica ragnatela di TENEBRA, che prelude ad uno strumentale acido e furioso, VORTICE CREMISI a scivolare su PRONUNCIA IL MIO NOME, stupefacente e spettrale. Il finale, eponimo, al manifesto di FORMA MENTIS, il de profundis che schiera la partecipazione amichevole e illustre di Adriano Viterbini.
CREDITI DISCO
Prodotto da Andrea Scardovi
Mixato da Davide Cristiani, presso il Bombanella studio
Assistente al mixaggio Irene Cavazzoni Pederzini
Masterizzato da Salvatore Addeo, presso lo studio Aemme, Olginate (LC)
Suonato da UMG, Marco Marzo Maracas, Paolo Narduzzo, Cristian Franchi
Musiche e testi originali di Umberto Maria Giardini
Progetto grafico di Emmaboshi
Foto di Nicola Santoro
Brani 1, 2, 3, 4, 5, 6, 8 (prima parte) 9 e 10, registrati presso il Duna studio di Russi (RA) da Andrea Scardovi, assistente di studio Ivano Giovedì.
Brani 7, 11, prodotti e registrati da Enrico Berto, presso il Mushroom studio di Frisanco (PN).
Brani 12 e 8 (seconda parte) prodotti da Umberto Maria Giardini e registrati presso il Bombanella studio di Maranello (MO) da Davide Cristiani.
SPECIAL GUEST
Brano 12 Adriano Viterbini, chitarra elettrica · Emanuele Alosi, batteria
Brano 11 Irene Cavazzoni Pederzini, pianoforte
Brano 09 Archi scritti e diretti dal maestro Carlo Carcano
UMBERTO MARIA GIARDINI – BIOGRAFIA BREVE
Scoperto attorno alla fine degli anni novanta da Francesco Virlinzi, già noto produttore della scena rock di Catania, Umberto Maria Giardini si fa conoscere al pubblico più ampio sotto lo pseudonimo di Moltheni con il suo primo album “Natura in replay” datato 1999 e la successiva partecipazione al festival di Sanremo nel 2000.
Numerose le partecipazioni, collaborazioni e produzioni in progetti come “Perduto amor” di Franco Battiato e con i Verdena in “Cavalli sciolti del Nord”.
Seguiranno negli anni album come: “Fiducia nel nulla migliore”, “Splendore terrore”, “Toilette memoria”, “Io non sono come te” Ep, I segreti del corallo e l’ultima raccolta definitiva “Ingrediente Novus”.
Successivamente al concept album omonimo e strumentale denominato “Pineda” del 2011, nel 2012 si riappropria del suo nome e, sotto la preziosa produzione di Antonio Cooper Cupertino, inizia la sua nuova vita artistica a nome Umberto Maria Giardini.
Sempre a marchio La Tempesta dischi, prosegue la sua carriera, caratterizzata da una scrittura considerata e consolidata nel mercato italiano come riconoscibilissima circondata da un suono crudo, vicino al rock ma sempre accarezzata dalla psichedelia così cara ai suoi trascorsi in Scozia nei primi anni della sua formazione.
Il 22 febbraio 2019 esce “Forma Mentis”, il nuovo album.
(mp)