Andrè Matos, ex frontman degli Angra e dei Viper, è morto improvvisamente nella giornata di eiri, sabato 8 giugno.
Alcune indiscrezioni paralano di un attacco cardiaco. Cordoglio e messaggi di affetto da parte dei suoi ex compagni di viaggio. Scrive Kiko Loureiro: “La sua voce, le sue canzoni, il suo pianoforte saranno eterni per tutti noi, i suoi fan”.
Il cantante André Matos, ex frontman delle metal band brasiliane Angra e Viper, è morto a 47 anni. La notizia è giunta nelle scorse ore, diffusa dall’ex batterista della band “Holy Land” Ricardo Confessori, che senza offrire dettagli particolari sulle cause della morte, si è limitato a scrivere: “Con grande dolore nei nostri cuori abbiamo salutato anche una volta André, questa volta per sempre”.
Al momento non ci sono certezze sulle cause del decesso, anche se si ipotizza un attacco cardiaco. Il cantante è stato salutato anche da Kiko Loureiro, ex chitarrista degli Angra ora in forze ai Megadeth: “André, tu eri e sarai sempre così importante per tutti noi. Questa settimana ha detto che avrebbe voluto tornare a suonare [col suo vecchio gruppo] dopo 20 anni: è molto triste. La sua voce, le sue canzoni, il suo pianoforte saranno eterni per tutti noi, i suoi fan”.
Andrè Matos era nato il 14 settembre 1971 e la sua ultima esibizoine live risale allo scorso fine settimana, quando si era esibito con i suoi Shaman, decidendo di fare una breve apparizione durante l’esibizione degli headliner della serata, gli Avantasia.
La prima conseguenza della morte di Matos è stato l’immediato rinvio del prossimo concerto da parte degli Angra, oggi capitanati dall’italiano Fabio Lione. La band infatti, in segno di rispetto assoluto nei confronti del loro ex leader, ha deciso di rimandare al prossimo 28 luglio il concerto in programma sabato 8 giugno, al Templo Music di San Paolo.
La motivazione fornita dalla band per questa decisione è presto detta e non ha bisogno di ulteriori spiegazioni: “Non avrebbe senso salire su un palco per suonare piangendo per la perdita di un nostro compagno di viaggio, che è stato una parte importante della nostra storia. Oggi i nostri strumenti restano in lutto”.
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