Musica

Scomparso il cantautore italo-francese Christophe (Daniel Bevilacqua)

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Christophe, pseudonimo di Daniel Bevilacqua nasce a Juvisy-sur-Orge il 13 ottobre 1945 ed è stato un cantautore francese di origine Italiana.

Comincia ad interessarsi alla musica negli anni ’50, spinto dal diffondersi del rock and roll e dai grandi cantanti francesi dell’epoca come Édith Piaf, Gilbert Bécaud e Georges Brassens, imparando a suonare la chitarra; la musica prende presto il sopravvento sulla scuola, che abbandona, e forma un complesso con alcuni amici con cui inizia ad esibirsi.
 
Riesce a mettersi in luce come cantante e nel 1963 incide il suo primo 45 giri per l’etichetta Golf Drouot, Reviens Sophie, che passa inosservato per il pubblico ma gli consente di essere contattato dall’etichetta Vogue, con cui riesce a raggiungere la notorietà.
 
Il 1965 è l’anno del successo internazionale: la sua canzone Aline (di cui ha scritto sia il testo che la musica) arriva ai primi posti delle classifiche in Europa, e viene incisa da Christophe in varie lingue, tra cui in italiano (così come in seguito altre canzoni del cantante). Altri successi del periodo sono Les marionnettes (del 1966, in Italia Le marionette), J’ai entendu la mer e Excusez-moi, monsieur le professeur.
 
Nel 1967 viene dato tra i partecipanti al Festival di Sanremo 1967 con la canzone di Domenico Modugno Sopra i tetti azzurri del mio pazzo amore; ma al suo posto invece gareggerà Gidiuli, e secondo i giornali musicali dell’epoca lo stesso Modugno ha preferito il giovane suo conterraneo a Christophe, temendo che la fama del francese potesse offuscare il suo successo.
 
Christophe inciderà comunque il brano, che non avrà comunque grandi riscontri di vendite in nessuna delle tre versioni pubblicate. Passa poi nello stesso anno alla Rare, con cui continua il successo.
 
Sempre nel 1967 diventa padre di Romain, nato dalla sua relazione con Michèle Torr; in seguito sposerà Véronique Kan, da cui avrà la figlia Lucie.
 
Nel 1970 scrive con Bernard Gérard la colonna sonora del film La Route de Salina, di Georges Lautner (uscito in Italia con il titolo Quando il sole scotta), il cui tema principale verrà, anni dopo, usato da Quentin Tarantino per il suo Kill Bill: Volume 2.
 
Negli anni ’70 la sua popolarità, che rimane molto grande in Francia, diminuisce nel resto d’Europa; Christophe continua a pubblicare dischi con l’etichetta Disques Motors, da lui fondata (che cessa le attività negli anni ’80), e in seguito per la Sony Music.
 
L’artista francese è stato trasportato nell’ospedale di Parigi dove è stato ricoverato in terapia intensiva lo scorso 26 marzo. Successivamente è stato trasferito a Brest dove poi è deceduto la sera del 16 aprile.
 
La notizia è stata confermata da questo post di Jean Michel Jarre: “Christophe te ne sei andato stasera… e stasera sono i paradiso perduti.. pensiamo che le persone che amiamo siano eterne e lo sono, e tu lo sei.. #Christophe #l‘ultimo dei Bevilacqua.”
 
Anche la moglie Verononique ha confermato la notizia con una dichirazione ad AFP in cui afferma che le cause del decesso sono da attribuire ad enfisema e malattie polmonari, senza tuttavia proninciara la parola “coronavirus“.
 
Queste le parole della donna: “Christophe non c’è più, nonostante la dedizione dei medici, le forze lo hanno abbandonato”.
 
Ascolta “Aline” del 1965, uno dei suoi successi internazionali. (LINK)
 
 
 

— Onda Musicale

Tags: Jean-Michel Jarre/coronavirus
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