La notizia di un’imminente gara in cui ci si abbuffa di hot dog eccita gli animi di Peter Griffin e suo figlio Chris, che decidono così di guadagnare cinquanta dollari per iscrivere l’impacciato figliolo alla gara sebbene Lois sia contraria.
Così, rovistando in soffitta alla ricerca di oggetti da rivendere, il cane Brian, noto per la sua passione letteraria e musicale, acquista News of the World, celeberrimo album dei Queen che Peter aveva dimenticato per chissà quanto tempo in soffitta.
Il motivo è presto detto. “News of the World! – esclama Brian volgendo la storica copertina dell’album al piccolo Stewie – Dà un’occhiata”. Il malefico piccolo di casa Griffin indietreggia, cadendo spaventato, cambiando celermente espressione: “Ahaaaaa! – geme di paura – Che diavolo è quello? Un mostro robot assassino?”. Stupefatta la risposta di Brian: “Ma no, è News of the World, un mitico album dei Queen. Non vedi?” domanda ingenuamente, avvicinando ancor più la copertina agli occhi di Stewie che indietreggia di nuovo, terrorizzato. “Stewie, rilassati!”
“No Brian! – indica col ditino il robot – Tieni quella cosa lontana da me! Mi… mi sta guardando? Mi sta puntando? Sta guardando verso di me? Riesce a vedermi?”
Brian sghignazza: “Certo che ti fa proprio paura!”
“Mangia i bambini piccoli?” persevera Stewie, che copre gli occhi col le mani.
“Beh, non lo so. Se ha fame…” Stewie scappa a gambe levate dalla soffitta.
I dispetti tra i due amici sono noti, e stavolta è Brian ad avere il coltello dalla parte del manico, usando più e più volte la gigantografia dell’album per spaventare Stewie. Primo pomeriggio, una di quelle scatole meglio conosciute come Jack in the box è al centro della stanzetta del piccolo che, sospettoso, decide comunque di soddisfare la sua curiosità. Inizia a girare la levetta. Primo giro, niente. Secondo giro, niente. Terzo giro… ancora niente. Al quarto, la scatoletta si apre facendo uscire un piccolo clown: “Ah, uno spavento per niente!”. Presto detto. Si volta alla sua destra, e si ritrova faccia a faccia con un murales del temibile robot dei Queen fatto dipingere da Brian.
“Oddio! Oddio! – esclama – Quell’uomo sta sanguinando, sta sanguinando! E non c’è nessuno che muove un dito! Te lo dico io cos’è News of The World: siamo nella merda fino al collo!”.
(liberamente tratto da Killer Queen, season 10, episode 16)
Chissà se Freddie e compagni hanno mai ipotizzato di finire in qualche serie televisiva. Una cosa è certa: se non ci fosse stato quell’articolo del Washigton Post del settembre 1978 in cui si critiva la band britannica per eccesso di noia, non avremmo mai avuto questo capolavoro di album
Tracce
1 We Will Rock You (Alternative Version) – 2:29
2 We Are the Champions (Alternative Version) – 4:33
3 Sheer Heart Attack (Original Rough Mix) – 4:17
4 All Dead, All Dead (Original Rough Mix) – 3:08
5 Spead Your Wings (Alternative Take) – 4:56
6 Fight from the Inside (Demo Vocal Version) – 3:08
7 Get Down, Make Love (Early Take) – 4:02
8 Sleeping on the Sidewalk – 3:49
9 Who Needs You – 2:46
10 It’s Late – 6:44
11 My Melancholy Blues (Original Rough Mix) – 3:36
Come nacque l’idea della copertina
Bisogna risalire alla passione delle letture fantascientifiche di Roger Taylor, mitico batterista della band. In un numero del ’53 della rivista Analog, vide questo roboto che uccideva delle persone disegnato dall’artista Frank Freas. Decise così di commissionargli un disegno simile, e a detta di molti – e di Stewie – lo sguardo semi-umani del robot scevro di sentimenti nonostante la contemporaneo uccisione per stritolamento dei membri della band ha sortito decisamente l’effetto sperato.
Un album pietra miliare dei rocker
Disco d’oro nel Regno Unito e in Francia, disco di platino in Germania, Canada, Stati Uniti e Svizzera, News of the World ha donato al mondo della musica, e all0umanità in generale, brani di estrema bellezza e diffusione – due su tutti: We are the Championse e We will rock you– sebbene la relativa brevità del disco (39 minuti circa).
We are the Champions
Redatta da Freddie Mercury mentre pensava al calcio, è oggi adoperata in tutte le manifestazioni sportive per via del chiaro ritornello trionfante e della sua estrema orecchiabilità. Non v’è appassionato di calcio o di rugby che non l’abbia udita almeno un centinaio di volte finora. Considerata da molte riviste come una delle canzoni del rock maggiormente conosciute dai rockers e non, è stata riprodotti da innumerevoli artisti, speranzosi di omaggiare la grandezza vocale di Mercury: da Anastacia a Robbie Williams passando per molte serie televisive, chiunque adora il rock avrà intonato le apparentemente semplici tonalità del brano.
We will rock you
Altra canzone che non necessiterebbe di descrizioni. Il suo ritmo semplice ne ha fatto uno dei cori maggiormente diffusi negli stadi durante le manifestazioni sportive. Anche in questo caso, la storia del pezzo è correlata al calcio.“Ripensavo a cosa accadeva durante i concerti – dichiarò in una intervista Brian May– Spesso la gente ai concerti non cantava, si dimenava qua e là. Non di rado, i tifosi del Liverpool, tra una pausa e l’altra nei concerti dei Led Zeppelin o degli Who, intonavano You’ll never walk alone. Fu lì che capii: bisognava incentivare la gente a canta. Così inventai il ritornello”. We will rock you, “Noi ti scuoteremo” per l’appunto.
Daniele Martignetti – Onda Musicale