È l’8 dicembre del 1980 quando John Lennon viene assassinato. Ad ucciderlo è uno squilibrato di nome Mark David Chapman, di 15 anni più giovane di lui.
“Lo sai che cosa hai fatto? Sì, ho appena sparato a John Lennon”
E’ questa la secca risposta che Chapman da al portiere del Dakota Building dopo aver sparato cinque colpi alla schiena di John Lennon, dopo avere pronunciato queste parole: “Hey, Mr. Lennon!”. Solo quattro vanno a segno. Inutile la corsa disperata all’ospedale dove Lennon muore poco dopo il ricovero. (qualcuno sostiene sia morto nell’auto della Polizia che lo accompagna all’ospedale).
La cronaca di quell’omicidio (leggi l’articolo) è stata oggetto di tante ricostruzioni, alcune anche fantasiose, ma la certezza è che quel gesto folle ha spezzato per sempre la vita di un uomo che aveva dato moltissimo alla musica. E tanto avrebbe potuto ancora dare. Si sono lette improbabili teorie complottistiche, comprese alcune che vedevano la CIA dietro l’omicidio. (leggi l’articolo) Le teorie poggiavano sul fatto che l’FBI effettivamente spiava Lennon e anche Yoko Ono (come molti altri cittadini) per le loro simpatie di sinistra e per il loro impegno antimilitarista e in quanto schierati apertamente contro la guerra del Vietnam (1955-1975).
Ma John Lennon non è stato solo un’icona della musica o un personaggio impegnato in mille battaglie pacifiste e contro ogni tipo di guerra
John Lennon era uno dei migliori cantautori di tutti i tempi e per averne conferma basta leggere i testi delle sue canzoni. In molti, in questi 40 anni, si sono chiesti cosa avrebbe potuto dare ancora alla musica. La risposta è unanime. Moltissimo.
Oggi vogliamo raccontarvi alcune curiosità su di lui con la certezza che alcune (davvero) non le conoscevate.
Il suo secondo nome è un omaggio a Winston Churchill
John nasce il 9 ottobre del 1940 a Liverpool e viene cresciuto dalla zia. Il suo nome completo è John Winston Lennon, un omaggio al Primo Ministro Britannico dell’epoca, Winston Churchill. Nel corso della sua vita John ha avuto molte occasioni per chiarire la sua posizione sulla guerra: “Se tutti chiedessero a gran voce la pace invece di un nuovo televisore, la Pace ci sarebbe già”.
Le sue chitarre
Una delle sue chitarre preferite era la Rickenbacker 325 di colore nero ma ha suonato spesso anche una Epiphone Casino da lui stesso ridipinta con colori sgargianti. Altro modello molto amato è stata la Gibson J160E (acquistata nel 1962) e con la quale ha composto brani come “She Loves You”. Tuttava questa chitarra gli fu rubata durante un concerto a Londra nel 1963 per poi “riapparire” nel 2015 in vendita ad un’asta privata (a Beverly Hills), durante la quale venne venduta per circa 2,4 milioni di dollari.
Le sue umili origni
Il pomeriggio del 9 ottobre 1940 a Liverpool è in corso un raid aereo dell’aviazione tedesca ma le bombe risparmiano il Maternity Ospital di Oxford Street. John ha un’infanzia piuttosto movimentata e, appena due anni dopo la sua nascita, i suoi genitori si separano. Suo padre (Alfred) si trasferisce in Nuova Zelanda e John trascorre molto tempo con la zia. Nel 1958 accade una vicenda che lo segna profondamente. Infatti, quando ha solo 18 anni, sua madre muore in un investimento stradale e alla guida del veicolo c’è un poliziotto ubriaco fuori servizio.
La passione di John Lennon per il canto
Da bambino, John entra nei boyscout e partecipa alle attività del coro parrocchiale della chiesa di Saint Peter, a Liverpool, con cui inizia ad avvicinarsi al canto. In quel periodo nessuno può immaginare che da grande sarebbe diventato una grande star del rock and roll.
La fama di essere pigro
Una volta Paul McCartney definì l’amico John “l’uomo più pigro dell’Inghilterra” e lo stesso John non ha mai avuto difficoltà ad ammettere questo aspetto del suo carattere. Anzi, in alcune canzoni evidenzia questa caratteristica come in I’m so tired (1968) e soprattutto I’m only sleeping (1966), autentico elogio della pigrizia.
John Lennon era un artista completo
Oltre a essere un eccezionale musicista e cantautore, Lennon fu autore di due libri che combinavano disegni, poesie e racconti brevi, spesso basati su nonsense e giochi di parole. Fu ideatore anche di alcuni sketch teatrali. Il primo, intitolato In His Own Words, fu pubblicato nel 1964 ricevendo ottime recensioni da parte dei critici.
La sua voglia di scherzare
John era sarcastico e spiritoso e non rinunciava mai all’umorismo, a volte anche in modo macabro. Infatti, secondo Allan Williams (uno dei primi manager dei Beatles) ogni tanto gli piaceva dormire per scherzo in una vecchia bara ospitata al The Jacaranda, locale di Liverpool di Williams.
Appassionato del mistero e della vita nello spazio
Nel 1974, mentre si trovava nel suo appartamento nel centro di New York, Lennon avrebbe (a suo dire) avvistato dal balcone un UFO. L’oggetto volante era di forma circolare con delle luci intermittenti rosse e bianche. John Lennon fece scrivere la seguente frase nella nota di copertina dell’album Walls and Bridges (uscito quello stesso anno): “Il 23 agosto 1974 alle 9 ho visto un U.F.O.”
L’ultima foto di John Lennon prima di essere ucciso
Poche ore prima di essere assassinato, la sera dell’8 dicembre 1980, John Lennon incrociò il proprio assassino, Mark David Chapman, il quale gli chiese di autografargli una copia di “Double Fantasy“. Per un’incredibile coincidenza quel momento venne immortalato dal fotografo amatoriale (Paul Goresh) che fece una fotografia.
Hard Rock Cafè
All’interno dell’ Hard Rock Cafè di Londra è custodita la famosa giacca dell’esercito degli Stati Uniti che John indossava ai suoi concerti e anche un paio dei suoi famosissimi occhiali tondi, che lui amava acquistare spesso.
Dopo la sua morte
La sua morte generò un’ondata di commozione e di partecipazione che coinvolse milioni di persone in tutti gli angoli del pianeta. Yoko Ono decise tuttavia di non celebrare nessun funerale, cremando le spoglie del marito e disperdendo poi le sue ceneri in un luogo segretissimo e tuttora ignoto a tutti. Tranne a lei.
Rolls Royce
Lennon è stato possessore di una Rolls-Royce Phantom V acquistata il 21 dicembre del 1965. Scelse un esemplare di colore bianco ma, in seguito, la fece completamente dipingere con decorazioni psichedeliche dal team artistico olandese The Fool. Fece anche modificare gli interni, facendo installare un letto a due piazze al posto del divano posteriore. Dopo essere stata utilizzata fino al 1977, percorrendo soltanto poco meno di 30.000 miglia, l’auto fu donata da Lennon e Yoko Ono al Cooper-Hewitt Museum di New York. La vettura è ancora uno dei pezzi più pregiati della pop art e, dopo successive donazioni e vendite all’asta per cifre strabilianti, è successivamente stata conservata presso il Royal British Columbia Museum di Victoria (Canada) dove accoglie nell’atrio i visitatori. (leggi l’articolo)
Non gli piaceva la sua voce
John Lennon non gradiva troppo il timbro della propria voce. Almeno questo è quello che sostengono alcune persone che gli sono state vicine. La conferma potrebbe arrivare dal fatto che aveva l’abitudine di registrare le proprie parti vocali più volte (usando la tecnica del double tracking) spesso aggiungendo effetti per migliorarla (riverberi, compressori, echi, ecc). Pare che una volte abbia discusso animatamente con George Martin (il produttore) perchè voleva registrare nuovamente alcuni album che non gli piacevano.
Carriera come attore
Erano in molti a ritenere che Lennon potesse diventare una star cinematografica ma lui la pensava diversamente. In realtà, sia nel periodo con i Beatles che come solista, realizza diversi filmati (lungometraggi e cortometraggi). Ricordiamo “Come ho vinto la guerra” in cui indossa per la prima volta i suoi occhialetti tondi.
![](https://www.ondamusicale.it/wp-content/uploads/2021/05/come-ho-vinto-la-guerra-locandina.jpg)
John Lennon aveva un’isola tutta sua
Nel 1967 John Lennon acquista un’isola, che si trova in Irlanda (di fronte alla costa ovest irlandese) e si chiama Dorinish Island (chiamata anche Beatle Island). E’ composta da due isole minori (Dorinish Beg e Dorinish More) per una superficie complessiva di circa 8 ettari. L’isola è semi deserta e abitata solo da pecore e uccelli marini. E’ stata venduta nel 1984 da Yoko Ono.
Statua di John Lennon a L’Havana
Fidel Castro (1926-2016) inizialmente mise l’embargo ai Beatles e alla loro musica (nel 1964), considerata simbolo del capitalismo. Successivamente, il rivoluzionario cubano rivide la propria posizione, specialmente quella di Lennon e delle sue idee politiche. L’8 dicembre del 2000 (nel 20mo anniversario della sua morte) Castro inaugurò una statua in bronzo di John Lennon che lo ritrae seduto su una panchina in una parco pubblico che da allora è stato rinominato Parco John Lennon. Ai piedi dell’opera c’è una scritta che recita: “Puoi dire che sono un sognatore, ma non sono l’unico” (tratta da “Imagine”)
![](https://www.ondamusicale.it/wp-content/uploads/2021/05/john-lennon-statua-cuba_.jpg)
Biografia contestata
Nel 1988 Albert Goldman (1927-1994) pubblica la biografia di John Lennon. Il libro si intitola “The Lives of John Lennon” e traccia un’immagine del musicista sconosciuta al mondo. Goldman infatti descrive Lennon come masochista, ipocondriaco, drogato, maniaco depressivo, violento, talentuoso, nevrotico, assassino e paranoico. In particolare, l’accusa di essere un assassino è motivata da Goldman dalla (presunta) complicità di Lennon nella morte di Stuart Sutcliffe. Goldman scrive anche che Lennon ha avuto una relazione omosessuale con il manager dei Beatles, Brian Epstein, che Goldman definisce “un uomo d’affari disonesto e incompetente che si nascondeva dietro l’immagine di un gentiluomo“. Anche la figura di Yoko Ono è molto criticata da Goldman il quale sostiene che la donna odiasse Paul McCarteny (sentimento reciproco?) e che sia lei che Lennon avessero intrattenuto numerose relazioni extra-coniugali.
L’incotro con Bob Dylan (e con la marijuana)
“Conoscevo i Beatles all’inizio … li ho conosciuti tutti e quattro … Oggigiorno è difficile trovare un cantante migliore di Paul McCartney, e lui lo è ancora oggi ….” Sono queste le parole di Dylan riguardo i fab four. Tuttavia, pare sia stato lui ad avviare i quattro ragazzi di Liverpool all’uso di droga, marijuana in particolare. (leggi l’articolo) Fino a quel momento hanno infatti fatto ricorso solo ad anfetamine, allo scopo di sostenere gli enormi sforzi fisici e mentali dei loro lunghissimi tour. “Rubber Soul” è il disco che inaugura “l’era dell’influenza delle droghe“. (leggi l’articolo) Per ora è la marijuana, ma in seguito arriva anche l’LSD.
La cover italiana di “Imagine“
Pare che la prima versione italiana di “Imagine” sia stata cantata da Ornella Vanoni nel 1972 la quale eseguì il brano con il testo riscritto dal paroliere Paolo Limiti (1940-2017) e rinominato “Immagina Che….
Furto di un’armonica
Sembra che John Lennon una volta abbia rubato un’armonica a bocca da un negozio di musica ad Arnhem, in Olanda. Pare fosse il 16 agosto del 1960. Il fatto non è mai stato confermato tuttavia, una volta divenuto ricco e famoso, un gruppo di fan si recò fino ad Arnhem, dove si trovava il negozio (Bergman Musicstore), per risarcire il proprietario dello strumento.