Si suole discorrere di musica sempre e solo in accezioni accademica, dimenticando il punto di origine.
La musica, oltre a esser arte, fu fin dall’alba dei tempi vera e propria Bellezza da ammirare. Un Empireo da contemplare senza fronzoli né conoscenze teologiche specifiche.
Lo studio dei fenomeni musicali ha da sempre portato a galla una serie di problematiche ad hoc come, tanto per dirne una, l’origine esatta del suono. A orecchio, diciamo che il concetto di musica nacque col rumore, ma la ricostruzione archeologica è pressoché impossibile da sottoscrivere. Anche perché della musica primitiva non abbiamo reperti o tracce,
![Tamburo egiziano - Catawiki](https://assets.catawiki.nl/assets/2016/4/14/b/7/4/b743c6ae-028c-11e6-829e-569b8e197292.jpg)
Uno dei primi strumenti rinvenibili fu il tarrabuke egiziano, molto diffuso ancora oggi nei paesi arabi, di materiale per lo più ligneo – ma ve ne sono anche di argilla. Ricoperto da pelle di montone, viene percosso al centro. Molto usato per la musica rak, una sorta di danza martellante in voga, nel mondo contemporaneo, solo tra i sufi.
![Lira (strumento musicale) - Wikipedia](https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/0d/Lira_citara.jpg/220px-Lira_citara.jpg)
Madre Natura ci fornisce da sempre gli elementi per fare la musica. Non solo per comporla ma anche per conservarla e trasmetterla alle future generazioni. Strumenti come il flauto di Pan, ad esempio, raccontano delle popolazioni della Tradizione, di indiani d’america, ma anche di greci meno raffinati. E diciamo meno raffinati perché la lira, il celebre strumento a corde la cui cassa era un guscio vuoto di tartaruga – più naturale di così… – è successivo.
Insomma, musica primitiva e natura andavano di pari passo. E a ben vedere, ancora oggi è così sebbene il largo uso di materiali plastici che ovviano al problema del costi per la produzione di strumenti come i pianoforti costituiti di materiale ligneo.
Oggi il musicista è un raffinato, un dotto, un abile conoscitore delle case produttrici di strumenti elettronici. E non è un male, ma anche la musica deve fare la sua parte nella salvaguardia dell’ambiente ricordandosi che, un tempo, un tronco vuoto, due pezzi di legno, e un po’ di aria immessa in semplici canne (imitando Eolo) erano una orchestra.
Le stesse “orchestre” che diedero origine ai salmi ebraici, ai raga indiani, e ai nomoi di ateniese memoria.
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Daniele Martignetti – Onda Musicale