Musica

Il legno del Trentino porta a Milano la voce dei migliori violini del mondo

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Un angolo di foresta della Val di Fiemme, sapientemente intagliata e lavorata per essere proposta e “ascoltata”, sarà dal 14 luglio al 30 agosto al Castello Sforzesco di Milano grazie all’installazione «S(u)ono Perfetto!», in mostra nella panoramica Sala delle Merlate.

Si tratta di un allestimento innovativo, presentato in anteprima, realizzato interamente in legno “musicale”, che offrirà al pubblico la possibilità di sentire “suonare dal vivo” i cinque violini più famosi al mondo, oggi conservati in collezioni private o in Musei e Fondazioni. L’iniziativa espositiva e il progetto che ne è alla base sono stati illustrati oggi a Trento nell’ambito della piattaforma di comunicazione Cultura Informa da Fabio Ognibeni, il creatore do OPERE SONORE, e da Beatrice Calamari, responsabile dell’ufficio Stampa dell’APT Val di Fiemme. Il consigliere Piero Degodenz ha portato il saluto dell’Istituzione provinciale. E’ intervenuta all’incontro con i giornalisti la vicepreside dell’Istituto Tecnico Tecnologico “Marconi” di Rovereto Daniele Toldo, accompagnata dagli studenti Francesco Bruschetti e Luca Morandini, che hanno collaborato alla realizzazione del progetto. 

Un’opportunità unica, che rende omaggio all’unione tra innovazione e tradizione della lavorazione del legno per strumenti musicali, in un collegamento ideale tra Cremona e Trento, passando da Milano

Il Cremonese, il Vesuvius e il Maréchal Berthier realizzati da Antonio Stradivari; Il Cannone di Paganini realizzato da Guarneri e il violino Nicolò Amati “ex Collin” – capolavori dell’arte liutaria datati tra il 1669 e il 1743 – sono stati realizzati in abete rosso di risonanza della Val di Fiemme. Un legno scelto da oltre 400 anni dalle più importanti case di produzione di strumenti ad arco e pianoforti.

Il loro suono dal vivo è ormai raramente e difficilmente accessibile, se non a pochissimi ospiti presenti alle più esclusive performance ad opera di musicisti di fama mondiale. Come portare dunque le loro note alle orecchie del pubblico, di appassionati, professionisti e curiosi, senza intermediari artificiali (impianti stereo ecc.)? Perché non approfittare della speciale capacità di vibrazione ad altissima fedeltà di questo tipo di legno per dare una nuova voce a queste opere d’arte musicali?

Una sola tavola, una sola Opera Sonora in abete rosso, collegata a una postazione digitale con software predisposto dagli studenti dell’Istituto Tecnico Marconi di Rovereto, vibrerà sulle note emesse dall’alias virtuale dei 5 violini più famosi del mondo, con un tuffo nel passato del XVII e XVIII secolo: una modalità inedita ed emozionale di ascoltare suoni ormai quasi sempre racchiusi in teche di vetro.

«La stessa materia naturale, la stessa timbrica e contenuti armonici del violino originale – commenta Fabio Ognibeni, proprietario dell’azienda “Ciresa” di Tesero che dal 1952 lavora il legno e produce tavole armoniche nel cuore delle Dolomiti – ecco  come nasce l’idea delle “Opere Sonore”, vere e proprie casse acustiche in legno di abete rosso che, collegate a lettori di supporti musicali (dal giradischi al più moderno iPod),  vibrano riproducendo le melodie di liriche, concerti e assoli, ma anche le recenti hits e regalano i brividi di un’esecuzione dal vivo. Il brevetto, unico al mondo,  è del 2007 ed è già stato apprezzato da grandi artisti e appassionati conosciuti in tutto il mondo, da Andrea Bocelli a Liam Callagher degli Oasis».

«S(u)ono Perfetto!» è un omaggio alla cultura musicale italiana, invidiata a livello internazionale, e alla tradizione liutaria del Belpaese (quella cremonese è inserita nella lista di beni patrimonio dell’UNESCO). Grazie alla collaborazione con la Fondazione “Carlo Monzino”, presente nelle stesse sale per tutta la durata di EXPO Milano 2015 con il progetto Arti e Mestieri, per la prima volta dunque i cinque violini più famosi del mondo, realizzati dalle mani sapienti dei liutai Stradivari, Amati e Guarneri, prenderanno vita, insieme, tornando alle origini del loro suono, ovvero le vibrazioni del legno.

Il legno della Val di Fiemme sarà interamente protagonista dell’allestimento: a partire dallo spazio d’ascolto, una piccola arena di circa 80 mq. con sedute e pannelli per circoscriverla. A completamento di questo spazio, gli studenti della Scuola del Legno di Tesero (ENAIP) hanno intagliato note musicali e pentagrammi nel legno di abete delle sedute e delle pareti, per raccontare visivamente una storia di suoni e di emozioni vere e naturali.

Un concept affascinante che trasporterà il pubblico al cuore dell’arte musicale degli strumenti ad arco; un’installazione che andrà a ricreare un’ideale foresta dolomitica in uno degli edifici storici più importanti del capoluogo lombardo, sede dell’edizione 2015 dell’Esposizione Universale

E’ possibile dunque affermare che esiste ora anche la musica BIO e che esiste quindi un altro modo di ascoltare la musica. Ce lo insegna la Val di Fiemme, patria trentina degli abeti di risonanza, dove Fabio Ognibeni ha scoperto che una semplice tavola di legno può sostituire le tradizionali casse acustiche e offrire un suono più naturale. Una felice intuizione che è frutto della sua intensa esperienza alla Ciresa Srl di Tesero, una ditta che costruisce ed esporta tavole armoniche per i pianoforti più prestigiosi, come il rinomato Bechstein tedesco.

Giova ricordare al riguardo che la tavola armonica, di un pianoforte o di un violino, è la membrana di legno che emette il suono, vibrando sotto l’azione delle corde. Al contrario di quanto si possa pensare, è infatti il legno che suona, non sono le corde

Dopo aver trascorso anni a selezionare e a studiare il legno di abete rosso della Val di Fiemme, Ognibeni ha cercato un metodo diverso per metterlo in vibrazione e per farlo suonare, riuscendo a riprodurre qualsiasi musica proveniente da una sorgente audio domestica (una televisore, un apparecchio radiofonico, un lettore dvd).

Ne è emerso un suono sublime che si diffonde in modo completamente uniforme. Mentre, infatti, i tradizionali altoparlanti sono direttivi, questo tipo di diffusore acustico irradia a 360 gradi. Inoltre, emana un suono più autentico, chiaro e pulito. Il materiale usato per costruire gli strumenti si rivelato, quindi, il più adatto a veicolarne l’armonia.

L’inventore ha battezzato “Opere Sonore” questi suoi prodigiosi diffusori acustici naturali. E ad ognuna di loro ha donato una forma diversa, perché possano trasformarsi anche in eleganti elementi d’arredo.

— Onda Musicale

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