“I SOLISTI VENETI” diretti da Claudio SCIMONEe insieme a loro il più popolare violinista italiano contemporaneo – Uto Ughi.
Sono loro infatti gli attesi protagonisti di questo autentico evento di arte e cultura, pronti a portare sul palco, con la consueta eccellenza tecnica ma soprattutto con la loro caratteristica ed esuberante vitalità artistica, un programma di davvero vasto respiro che si aprirà sulle note della penultima sinfonia scritta da Mozart: la Sinfonia in sol minore K 550 che – completata a Vienna nel luglio 1788 – rappresenta da sempre uno dei vertici dell´arte del grande Compositore di Salisburgo.
Capolavoro unico è anche il successivo Siegfried Idyll (Idillio di Sigfrido) op. 103 di Richard Wagner. Composta nel 1870 come regalo di compleanno per la moglie Cosima, questa composizione per orchestra da camera ebbe la sua prima esecuzione la mattina di Natale di quello stesso anno, quando, a sorpresa, nella villa di Tribschen, Cosima fu risvegliata dalle armonie dei quindici musicisti che Wagner aveva raccolto per tale occasione.
Cosima compiva quel giorno trentatré anni. Una vicenda commovente, un regalo affettuoso che fu eccezionalmente gradito: nel corso di quella giornata l´Idillio fu eseguito infatti per ben tre volte! Tanta bellezza, per il programma del prossimo 9 settembre, e questo non è che l´inizio! Dopo Wagner infatti sarà la magica arcata di Uto Ughi a prendere per così dire la parola, con il Concerto in la minore D 113 per violino e archi di Giuseppe Tartini, capolavoro virtuosistico che dà un po´ il “la” alla seconda metà della serata, segnata appunto – e diversamente non potrebbe essere, soprattutto quando sul palco ci sono Uto Ughi e “I Solisti Veneti” – dallo splendore del virtuosismo.
Virtuosismo violinistico? Ma certo: e la fantasia corre veloce ed immediata a Niccolò Paganini. E infatti sarà proprio il genio di Paganini a concludere il programma della serata con l´acrobatico (per gli esecutori e soprattutto per il solista!) Concerto in re minore n. 4 per violino e orchestra, scritto da quel (buon) diavolo di Paganini nel 1830, durante una tournée in Germania, e ivi eseguito, ma solo in anteprima, perché la sua vera prima esecuzione si diede a Parigi nel 1831. Poi la musica andò perduta.
Solo nel 1936 un discendente di Paganini ne ritrovò e vendette la partitura, tuttavia la parte di violino risultava ancora mancante. Per un puro caso essa fu successivamente rinvenuta in un fondo musicale appartenuto al virtuoso di contrabbasso Giovanni Bottesini e, solo nel 1954, nuovamente a Parigi, Arthur Grumiaux rieseguì questo capolavoro per la prima volta in tempi moderni.
Il “VENETO FESTIVAL” giunto alla sua quarantacinquesima edizione – un felice traguardo! – conferma anche quest’anno la propria vocazione all’esaltazione e alla diffusione del ricchissimo patrimonio musicale di tutti i tempi. Ricco di un calendario esteso da maggio a settembre il Veneto Festival come ogni anno ha presentato al pubblico un vasto e multiforme programma di concerti itinerando nei luoghi artisticamente più interessanti del Veneto e non solo.
Le numerose manifestazioni del Festival si sono arricchite dalla presenza di artisti di fama internazionale appositamente invitati per conferire ampiezza e splendore ad una serie di appuntamenti già di per sé eccezionale e per confermare la fama di un Festival che, per valore culturale e artistico, rientra fra i più prestigiosi e qualificati Festival Internazionali d’Europa.