Nel tardo pomeriggio del 14 agosto si è riempita la chiesa di Dasindo nelle Giudicarie, per il concerto d’archi del quartetto Rigotti e per la poesia dialettale di Dino Zambotti.
La gente era accorsa numerosa anche per seguire la vista guidata del santuario, brillantemente condotta dalla professoressa Elisabetta Doniselli.
Gli amici, volontari della Festa dell’Agricoltura hanno proposto i due eventi culturali affiancandoli senza timore alle altre manifestazioni ormai consolidate della festa.
La famiglia Rigotti Augusto e Veronica di Nembia con le figlie Virginia e Letizia e il giovanissimo Elio è un gruppo musicale davvero speciale con un repertorio di musica classica sempre ricco e ricercato. E non occorre essere esperti in materia per apprezzarli: la simpatia e la bravura dei musicisti, uniti alla professionalità e soprattutto alla passione riescono sempre a creare un’atmosfera magica e coinvolgente.
Era questa la loro prima esibizione nel santuario dell’Assunta. Lo scorso anno, sempre sotto il patrocinio dell’associazione culturale Festa dell’Agricoltura, i musicisti di Nembia si erano esibiti nella pieve di Vigo Lomaso, alla presenza di una settantina di persone. E proprio nella chiesa di Vigo, qualche anno fa avevano eseguito il loro primo concerto in zona facendosi provvidenzialmente conoscere da alcune persone che ora non li dimenticano facilmente e si considerano amici di famiglia.
La bellissima chiesa dell’Assunta si è rivelata l’ambiente ideale per il concerto, ma anche per le appassionate poesie di Dino Zambotti, che per l’occasione ne ha scritto una dedicata a Dasindo e nella quale ci ha anche ricordato il poeta Giovanni Prati nel centenario della nascita appena trascorso e del quale ha letto “Preghiera dei fanciulli a Dio”. Non poteva mancare una poesia a lui molto cara, “La me casa“, che, per l’occasione ha recitato in italiano per farla comprendere anche ai villeggianti presenti. Ha infine voluto ricordarci il dramma della guerra con la poesia “Danke mein freund“.
Il successo riscosso è stato di grande soddisfazione per gli organizzatori e anche di rassicurazione sulla validità della loro scelta, impegnata, ma sicuramente di grande qualità.
Emozionanti e molto apprezzati gli interventi del piccolo Elio che ha accompagnato col suo violino e col suo canto alcuni brani tra cui “Lacrimosa” composta dal padre Augusto e a ricordo dei caduti della grande guerra.
Va riconosciuto che per la famiglia Rigotti è stata una scelta coraggiosa quella di essersi voluti dedicare alla musica classica, questo genere musicale non proprio popolare; una sfida non facile la loro, in un contesto, non diciamo ostile, ma ancora poco predisposto e poco abituato a gustare questo nobilissimo genere musicale.
La musica, ma questo tipo di musica in particolare e la poesia e direi questo tipo di poesia in particolare hanno, soprattutto oggi, un grande potenziale educativo che ben si contrappone all’assenza di valori e al nulla dei nostri giorni.
Questa famiglia, la loro musica, il poeta Dino che spesso l’accompagna e le nostre bellissime chiese sono tutte insieme preziose risorse per le nostre valli. Impariamo ad apprezzarle e auguriamoci che la Festa dell’Agricoltura faccia sempre più rima con cultura.