E’ disponibile da ieri in formato fisico e in digitale su tutte le piattaforme di vendita e streaming “Portland”, disco di debutto del cantautore Toscano David Ragghianti.
Un lavoro nato per lo più in casa, semplicemente con la chitarra acustica e la voce, e poi affidato a Giuliano Dottori (ex Amor Fou) che ha ne ha curato la produzione e gli arrangiamenti per poi pubblicarlo con la propria etichetta Musica Distesa insieme a Caipira Records.
“Portland” è un disco di canzoni pop lievi che rasserenano. Mai troppo ruffiane o troppo pesanti. Eppure meditative, inquiete, attraversate da una vibrazione esistenziale personale che diviene collettiva. Nove tracce, fra cui il primo singolo “Tema del filo” originate da riflessioni e domande, provando a dare risposte oblique, che non impongono una verità ma affiancano chi ascolta. Brani che disegnano piccole volte melodiche sorrette da tante chitarre elettriche mai invasive, e poi pianoforti, mandolini e percussioni. Qualche accenno in levare, qualche risplendente apertura corale e ospiti come Mattia Pittella, Mauro Mr. Fox Sansone e Nico Turner (già al lavoro con Cat Power). Il tutto a racchiudere testi dove ricorrono spesso immagini sulla natura ed emerge talvolta anche uno spirito zen.
E’ fatta di tutto questo la strada verso “Portland”, che come racconta David Ragghianti è “un nome geografico, un luogo dove finisce la terra e comincia il mare. Lo spazio tra finito ed infinito. Un confine da abitare, non una linea. Uno spazio dove si ricompongono gli opposti, e dove io finito posso immaginare l’infinito. A Portland si è un intero. Tutto si ricompone là dove si è separato. Un luogo che ricongiunge. Esiste Portland quando decidi che il centro del mondo è dove sei. Portland sembrava una meta, poi si è rivelato un viaggio. Abitare il dove sei. Qui e ora.”
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