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“Ringraziamento” è il primo estratto da “Malamore”, il nuovo disco di Gian Luca Mondo

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"Ringraziamento" è il primo estratto da "Malamore", il nuovo disco di Gian Luca Mondo in uscita per Controrecords il prossimo 6 novembre.

Il brano è già disponibile su YouTube e Gian Luca Mondo lo descrive come "una canzone che parla del ricordo. Spesso si è portati a dimenticare le cose belle e a ricordare le cose brutte. Io sto imparando a fare viceversa. È una canzone per una donna dolce, Susanna, con cui ho guardato gli scogli di Boccadasse e la Baia del Silenzio co un altro sguardo. Lei arrivava alla stazione e io la portavo a casa, e mi sembrava proprio di andare a casa. Non è poco".
 
A distanza di un anno dal precedente "Petali", lavoro che ha fatto conoscere il cantautore ligure-piemontese come una delle voci più vere e carnali degli ultimi anni, "Malamore" rappresenta in ogni aspetto il disco dallo "spirito punk" di Gian Luca Mondo. 
 
“Questo è un disco punk nella tradizione di Joe Strummer e Johnny Thunders” racconta lui e in effetti tutto in "Malamore" fa pensare ad un'anima punk che infuoca le tracce, scritte quasi interamente di getto e registrate in tre-quattro giorni con la produzione dello stesso Carlo Marrone che aveva lavorato a “Petali”.
 
In "Malamore" le canzoni sono dirette, esplicite e con testi più brevi che in passato. Nell'approccio vocale Gian Luca rinuncia ai talkin' blues e si lancia in un cantato con tanto di falsetti e un'irruenza che inevitabilmente rima con urgenza.
 
Ma è soprattutto l'abrasiva essenzialità degli arrangiamenti (solo piano, chitarre acustiche ed elettriche urticanti, qualche grezza percussione) e l'intenzione da “buona la prima” delle registrazioni a fare di "Malamore" un disco che sorprende e travolge. Mentre ovunque aleggia la figura viva e presente di Lou Reed a cui in questo nuovo lavoro Gian Luca Mondo sembra inginocchiarsi più che mai. 
 
Tutti aspetti perfettamente rappresentati dalla copertina con suo acido bagliore bianco-bluastro e l'immagine volutamente a bassa risoluzione, mentre nel retrocopertina un ritratto “urlante” di Kafka Mondo (l'incredibile gatto Canadian Sphynx di Gian Luca) testimonia l'essenza primigenia di ciascuno dei brani di “Malamore”.
 
Dieci tracce aperte da una title-track in forma di preghiera a “una donna che ha la pelle di freddo vetro, e il suo piscio fa  40 gradi, e la lecco, la lecco davanti e di dietro”, che insidiano la nostra tranquillità e ribadiscono ancora una volta, e in tutte le forme possibili, la forza salvatrice e dolorosa dell'amore. Dinanzi al quale ogni canzone, anche quelle che sembrano parlare di tutt'altro, è un atto purificatorio contro ciò che protegge e distrugge.
 
 
 
Biografia
 
Gian Luca Mondo nasce a tredici anni a Torino, il 13 settembre 1987 alle ore 21,00 circa, durante il concerto di Bob Dylan con Tom Petty And The Heartbreakers. La decisione di devolvere la sua vita all’ascolto di ogni concerto mai tenuto da Bob Dylan è immediata. Purtroppo nel 1991 la scoperta di The Whole Of The Moon dei Waterboys di Mike Scott scatena la voglia e il bisogno di scrivere anche lui una canzone. Comincia con alcune poesie di Oscar Wilde, continua con alcune cover band e intanto entra in diretto contatto con musicisti di culto (Calvin Russell, Willy De Ville, Townes Van Zandt, Guy Clark…).
 
A metà anni novanta entra nella Jean Laffite Band, cover di Lou Reed, e inizia a scrivere le prime canzoni. Nel 1999 con Michele Gazich e Filippo Giau prova a scrivere un disco di murder ballads, “Il Ballo Di Gein”.
 
Dopo diverse esperienze in diversi ambiti segue il ritiro di un anno (2008) nella sua casa di campagna dove al piano compone e registra più di 100 canzoni.
 
Ne uscirà il disco “Piume”, privatamente stampato nel 2010, registrato a Torino presso gli studi di Fabrizio Ronco e suonato tra gli altri da Michele Gazich, Ciuski Barberis (Ustmamò, Mau Mau, Mallory’s Switch), Luca Andriolo (Dead Cat In A Bag), Enzo Fissore (Mambassa), Gianluca Di Silvestro (Via Del Blues). Del 2011 è il libro di poesie “Il Museo Dello Sbaglio”. Segue la registrazione di “Perle”, secondo disco intimista e personale, che però viene abbandonata. In questi anni però è decisivo l’incontro personale con due uomini fondamentali: Lyle Lovett e Leonard Cohen. Dopo una lunga pausa dalla scrittura, ormai stabilitosi a Genova, scrive in poco tempo il disco conclusivo della trilogia fantasma “Petali” inciso a Bologna nello studio di Carlo Marrone (Murder).
 
Il disco è pronto nel 2014, contemporaneamente a “Madonna Delle Cicatrici”, libro di poesie pubblicato da Erga Editrice di Genova con la prefazione di Michele Gazich, sorta di contraltare letterario alle canzoni di “Petali”. Un anno dopo pubblica invece “Malamore”, il suo disco punk scritto e registrato in pochissimo tempo e prodotto ancora una volta da Carlo Marrone.

— Onda Musicale

Tags: Bob Dylan/Torino/Tom Petty
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