Il nuovo videoclip della band vicentina descrive gli stati psichici di un condannato alla pena capitale. E il pubblico intanto, mangiando popcorn, assiste alla “morte in diretta“.
“Popcorn” è il primo videoclip da qualche giorno su Youtube degli Open Zoe, quartetto vicentino che lo scorso maggio ha pubblicato il disco “Pareti nude”. Il brano, presentato in formato audio poche settimane prima della release del disco eispirato alla vicenda del condannato a morte Jimmy Lee Gray, arriva ora in versione video per la regia della cantante della band Dionisia Lo Cascio.
In un piccolo teatro, durante un concerto, prendono forma gli stati psichici di un condannato alla pena capitale. I musicisti sentono l’ansia di avere poco tempo per vivere, l’angoscia che si attorciglia come un’edera al collo, la paura che paralizza le mani come se fossero di ghiaccio, mentre il pubblico osserva lo spettacolo, “la morte in diretta” mangiando dei gustosi popcorn.
Smettere di cantare, avvolgendosi una corda al proprio corpo mentre lo spettacolo continua, è un segno di protesta. Una richiesta di aiuto. Così il condannato a morte cercando di respirare il meno possibile durante la propria esecuzione e prolungando la propria agonia, ha denunciato con la propria sofferenza la mostruosità della pena capitale.
“Pareti nude” è il lavoro d’esordio degli Open Zoe, un disco all’insegna di un pop-rock rotondo e immediato che si alimenta di influenze post punk-wave, shoegaze, elettroniche, mentre una voce femminile canta parole che fotografano il quotidiano vivere occidentale. Là dove i dettagli esplodono scabri come le chitarre e leggeri come una canzone pop che ci inchioda ad una parete nuda.
Link
http://www.openzoe.it
https://soundcloud.com/openzoe
https://openzoe.bandcamp.com
https://www.facebook.com/openzoeband
Biografia
Open Zoe è la rinascita di un progetto musicale i cui componenti si erano incrociati in altri progetti in vite precedenti.
Per alcuni di essi l’abbandono dell’attività musicale era già realtà, per altri era un approdo delineato a seguito di delusioni e stanchezza.
Dionisia, Enrico ed Ettore avevano condiviso l’esperienza musicale del progetto Etabeta (pop-rock con innesti di elettronica) che negli anni a cavallo tra il 97 e il 2002 aveva raccolto significativi riscontri in concorsi anche nazionali, recensioni (due mini cd all’attivo) e date in giro per l’Italia e Francia (anche di supporto a Bluvertigo, Cristina Donà, Rosso Maltese, Delta V)
Enrico e Lele avevano portato avanti negli anni 2002-2010 gli Aulasei, gruppo di matrice dark-wave, che altresì aveva prodotto un cd e ottenuto lusinghieri riscontri critici.
Tra il 2011 e il 2013 in tempi diversi Ettore e Dionisia (entrambi lontani dalla musica praticata da parecchi anni) accettano l’invito di Lele ed Enrico per dare vita ad un nuovo progetto che parta dal substrato wave degli aulasei per svilupparsi in ambienti meno oscuri e più diretti e aperti.
Tra il 2013 e il 2014 trovata l’amalgama tra i componenti e individuata una linea comune viene scritto e arrangiato il materiale per il primo disco “Pareti Nude” che viene registrato in varie tranche in un periodo di un anno e mezzo tra metà 2013 e inizio 2015.
I testi sono di Lele Mancuso, le musiche nascono a quattro mani prendendo spunto da idee individuali.
La matrice di partenza del suono Open zoe viene riconosciuta nella new wave anni ’80 di band quali The Sound, Echo and the Bunnymen, Joy Division, Chameleons, primi U2.
Lo sviluppo degli arrangiamenti e la robustezza del suono ha portato tuttavia alcuni a riconoscervi esperienze degli anni ’90 che hanno messo insieme musica organica ed elettronica (Radiohead e certi Pumpkins).
Poche le incursioni live nel periodo di scrittura del disco, la band del resto è composta da musicisti che, spesso insieme nelle esperienze precedenti, hanno calcato decine e decine di palchi.