Musica

“La musica negli ospedali ha molti effetti benefici”. Lo dice uno studio scientifico inglese

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Alcuni scienziati sostengono che la musica possa aiutare moltissimo il recupero di alcuni pazienti che hanno subito un intervento chirurgico e durante il periodi di riabilitazione.

Lo sostengono alcuni ricercatori della Brunel University di Londra che nel 2015 hanno esaminato oltre 7000 pazienti e hanno scoperto che l’ascolto di musica prima, durante e dopo l’intervento chirurgico può ridurre nel paziente il dolore, l’ansia e la necessità di assumere antidolorifici.

In una dichiarazione la Dottoressa Catherine Meads ha affermato:

La musica è un provvedimento non invasivo, sicuro ed economico che dovrebbe essere a disposizione di tutti in fase di intervento chirurgico“.

La Meads ha  continuato suggerendo che i pazienti dovrebbero poter scegliere la musica che preferiscono, affinché le ansie e il dolore siano messi in secondo piano nel cervello del paziente. Naturalmente dovrebbe essere consentito ai pazienti di scegliere la musica che vorrebbero sentire per massimizzare il beneficio, ma hanno anche avvertito che essa non dovrebbe interferire con la comunicazione del team medico durante un’operazione.

Il team londinese  ha condotto una meta-analisi di tutti gli studi pubblicati, e raccolti in modo casuale, osservando come la musica si confronta con la terapia standard di altri interventi non farmacologici. Nei risultati, pubblicati sulla rivista The Lancet, i pazienti sono risultati molto  meno ansiosi dopo l’intervento chirurgico e hanno riferito di essere stati meglio dopo aver ascoltato la loro musica. Dai risultati si evince inoltre che i pazienti hanno avuto bisogno di meno farmaci in quanto avvertivano meno dolore rispetto ai soggetti operati in assenza di musica.

Il Dr. Martin Hirsch della Queen Mary University di Londra, co-autore dello studio, ha detto che il concetto  è ben noto fin dai tempi di Florence Nightingale, l’infermiera inglese del 1800 considerata la fondatrice del concetto moderno di assistenza infermieristica.  “La signora con la lanterna“, così era soprannominata, sosteneva infatti che l’ascolto della musica aveva un impatto decisamente positivo sui pazienti.

Spiega il dottor Martin Hirsch:

Tuttavia, si è voluto mettere insieme tutti i piccoli studi in una robusto meta-analisi per dimostrare realmente tale funzionamento.”

Paul Glasziou dell’australiana Bond University,  sostiene con una pubblicazione sul Lancet che i risultati abbiano espresso un messaggio chiaro: “La musica è un farmaco semplice ed economico e non ne esistono di simili“. Il team scientifico ha quindi intenzione di procedere con una serie di controlli incrociati e a campione del progetto pilota che porterà a fare una sperimentazione anche presso il Royal London Hospital per le donne che hanno in programma  parti cesarei e sono soggette a isteroscopia.

Nella circostanza, i pazienti potranno presentare la loro lista di brani musicali preferiti, i quali saranno collegati ad un dispositivo all’interno della sala operatoria e che permetterà, mediante un guanciale munito di diffusori acustici, di diffondere la musica durante l’intervento chirurgico.

— Onda Musicale

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