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“Voglio vedere le mie montagne (ich möchte meine Berge seen)” Giacomo Salis, Mauro Sambo e Paolo Sanna

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Voglio vedere le mie montagne” è la celebre frase pronunciata da Segantini sul letto di morte e allo stesso tempo rimanda anche ad un opera di Joseph Beuys.

Con questo titolo l’artista tedesco sigla, infatti, uno dei suoi lavori più importanti e complessi. Un vero e proprio testamento ma anche, per certi versi una delle sue opere più accademiche e cattedratiche.

Alle radici romantiche di Segantini, Beuys oppone la guerra, mentre all’immagine mitologica del maestro morente è sovrapposta quella di un giovane Beuys insonne.

La finestra da cui Segantini vede le sue montagne diventa la porta di un armadio da cui il ragazzo vedeva uscire un uomo nero, il paesaggio alpino corrisponde invece ad una narrazione costituita da oggetti ordinatamente disposti nello spazio e materiali poveri che rimandano alla costruzione delle fondamentali mitologie personali dell’artista. Sullo sfondo ci sono la seconda guerra mondiale, la psicanalisi e l’antroposofia

 

Voglio vedere le mie montagne (ich möchte meine Berge seen)” Dedicato a Joseph Beuys

Giacomo Salis – percussion

Paolo Sanna – percussion

Mauro Sambo – live electronics, electronics, double bass, soprano sax, bass clarinet

 

Giacomo Salis: batterista e percussionista, da tempo affronta lo studio del cut-up sonoro e della ricerca elettronica. Fondatore della band crossover Chemical Marriage, ha realizzato il progetto “ Viaggio al centro del cinema”, rilettura di alcune colonne sonore italiane.

Ha suonato nella band mod soul jazzThe Dancefloor Stompers.

Ha dato vita al progetto Lady Radiatorcon cui sonorizza il primo lungometraggio di David Lynch“Eraserhead”, presentato in vari festival.

Attualmente porta avanti il progetto My Problem Child(musica per performance e video installazioni) e collabora con il percussionista radicalePaolo Sanna.

 

Mauro Sambo: è nato a Venezia nel 1954. Ha studiato pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Il suo lavoro è spesso a cavallo tra le linee sottili che separano musica, scultura, disegno, installazioni e performance.

Tra le principali mostre, merita di essere menzionata la sua partecipazione alla XLIV Biennale di Venezia“Aperto 90”.

Suona strumenti a fiato, colpisce pelli, tortura il suo contrabbasso, ed è interessato a suonare e manipolare strumenti elettronici.

Ha pubblicato diversi album, in alcuni suona da solo, in altri collabora con musicisti provenienti da tutto il mondo.

 

Paolo Sanna (percussionista, batterista e sound performer): è attivo in area sperimentale da oltre 30 anni.

Da subito la propria curiosità e creatività lo portano ad assemblare i propri set con oggetti trovati oltre che con percussioni, piatti, tamburi e altro. Studia batteria a Milano (C.P.M.), percussioni a Roma (TIMBA Scuola di Percussioni) e in vari workshop, ha inoltre la possibilità di incontrare e suonare con diversi improvvisatori europei sia in workshop che in concerti in festival e spazi indipendenti.

Per motivi di studio e ricerca viaggia in Nord Africa, Messico, Brasile, Usa, Giappone, Sud Corea.

Interessato alla ricerca timbrica e alla destrutturazione, porta avanti il proprio suono, silenzio e rumoremuovendosi in area radicale sperimentale e di ricerca, utilizzando come prassi esecutiva l’improvvisazione libera per arrivare alla composizione istantanea come risultato finale.

Ha collaborato e collabora con un grosso numero di musicisti e artisti che condividono idee e progetti sempre in area sperimentale ed elettronica, aprendo anche alla danza, teatro, video e fotografia.

I suoi lavori, usciti per TiConZero, Improvvisatore Involontario, Setola di Maiale, Bunch Records, Plus Timbre e altre etichette, sono stati recensiti su Musica Jazz, All About Jazz Italia, All About Jazz U.S.A, Blow Up, Batteria & Percussioni, Rumore, Sodapop, Kathodik, DrumSet Mag, La Cueva Boreal, Nuova Sardegna, Solar Ipse, Unione Sarda e altre pubblicazioni.

Le sue percussioni sono presenti in circa 45 cd usciti sempre per etichette indipendenti. Porta avanti un progetto in solo e collabora con diversi musicisti sempre in area free impro radicale non idiomatica.

E’ co-leader con Giacomo Salis del Percussion Duo (progetto che sta documentando con varie registrazioni la propria attività) mentre continua con collaborazioni varie.

 

Ascolta l’album

— Onda Musicale

Tags: David Lynch
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