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“A cellarful of noise”: il Cavern Club, dove nacque il successo dei Beatles [Prima Parte]

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Cavern Club

“A cellarful of noise”, una cantina piena di rumore. Ecco a voi una sintetica descrizione di uno dei locali più famosi al mondo, il Cavern Club, situato al civico 10 di Matthew Street, Liverpool.

Le origini

Il Cavern Club, che ha aperto i battenti il 16 Gennaio 1957, è il locale universalmente associato al nome dei Beatles: il gruppo, nativo della grande città portuale inglese, iniziò a costruire la propria fama partendo proprio dagli spazi angusti di una cantina in mattoni.

Senza correre troppo, ripercorriamo la storia del club dalle origini ad oggi, con particolare riferimento al periodo 1961-1963 (il biennio delle 292 esibizioni dei fab four).

Inizialmente era dedicato solo al jazz

L’idea di aprire un club dedicato alla musica, in particolare a quella jazz, venne al ventunenne Alan Sytner – anch’egli di Liverpool – sulla scorta delle proprie esperienze parigine.

Il ricordo dei locali della sponda sinistra della Senna, in particolare del Caveau De La Huchette (club nato nel 1949, ospitato in una struttura del XVI secolo), fu decisivo nel convincerlo – dopo l’esperienza del 21 Jazz Club (a Croxeth Road) – che la claustrofobica cantina in centro a Liverpool era il luogo che faceva al caso suo.

La struttura era realizzata in mattoni poiché costituiva il basamento di un edificio di sette piani adibito a magazzino ortofrutticolo. Durante la guerra era stata utilizzata come rifugio antiaereo, nonché come cantina: quest’ultimo utilizzo è comprensibile se si tiene conto della sua umidità; in veste di locale, l’ambiente saturo di clienti diventava soffocante dal caldo.

Per rendere utilizzabile lo spazio a disposizione Sytner dovette effettuare alcuni lavori, come l’installazione di servizi igienici, l’allestimento di un guardaroba nonché il montaggio di un palco in legno in fondo alla stanza principale della struttura. Nonostante ciò il club non sarà mai un luogo completamente sicuro, per via del sistema di ventilazione e soprattutto in caso di incendio.

25 maggio 1960: la svolta

Quanto allo stile di musica suonato al Cavern Club, come abbiamo visto, inizialmente il locale era dedicato esclusivamente e rigorosamente alla musica jazz, prediletta da Sytner.

La prima breccia in questa “etichetta” avvenne il 25 Maggio 1960, quando si tenne la prima serata in assoluto dedicata alla allora nuova musica beat, genere che furoreggiava nella Gran Bretagna a cavallo tra la fine dei Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta.

Ospite principale della Beat Night (com’era pubblicizzata sulle locandine) era il gruppo Rory Storm and The Hurricanes, del quale vi faceva parte un giovane Ringo Starr.

La musica dei giovani di quel periodo era un miscuglio particolarmente intrigante di prestiti tratti dal rock and roll, dal rythm and blues, dal soul e dallo skiffle (quest’ultimo era il genere che andava per la maggiore nella Liverpool di fine anni Cinquanta. Non a caso i Quarrymen – cioè i “Beatles prima di essere i Beatles”, quando il nucleo del gruppo era composto da Lennon, McCartney ed Harrison – suonavano skiffle)

Le 292 esibizioni dei Beatles

Come si diceva all’inizio dell’articolo, il nome dei Beatles è divenuto strettamente associato a quello del Cavern per via delle 292 esibizioni del gruppo nel locale in questione, da Febbraio 1961 ad Agosto 1963.In realtà tutto ebbe inizio nello stesso anni di apertura del club, il 1957.

Il 7 Agosto i Quarrymen – all’epoca né McCartney né Harrison né Starr vi facevano ancora parte – ebbero l’occasione di esibirsi nel locale, oltretutto suonando skiffle. Il turno del gruppo cadde esattamente a metà tra due esibizioni jazz.

Poco prima di salire sul palco i musicisti alle prime armi  si trovarono a dover discutere su quali pezzi suonare: lo skiffle era ammesso, il Rock and Roll no. Lennon, adolescente anticonformista, attaccabrighe e ribelle, iniziò un pezzo skiffle ma subito dopo decise di concedersi un’interpretazione di “Don’t Be Cruel”, canzone di Elvis Presley pubblicata nel Luglio 1956. Rischiò seriamente, dato che il pubblico del Cavern Club avrebbe potuto sbranarlo vivo.

Sytner gli consegnò un biglietto in cui gli “consigliava” di smetterla con quel maledetto Rock and Roll (“bloody rock and roll”). Il 24 Gennaio 1958 accanto a Lennon c’era anche McCartney. Come ben saputo, i due si erano conosciuti alla festa parrocchiale di Woolton il 7 Luglio dell’anno precedente.

Sempre nel 1958 avvenne l’ingresso di George Harrison nei Quarrymen: la sua prima esibizione al Cavern fu il 9 Febbraio 1961, quando il gruppo nel frattempo aveva trovato una sua formazione stabile, aveva cambiato nome in The Beatles, ed aveva già iniziato a farsi le ossa nel difficile ambiente amburghese.

Il 1961 fu un anno fondamentale nella storia dei Beatles

Un anno fondamentale se lo consideriamo a posteriori: esattamente a nove mesi dal loro esordio al Cavern, il 9 Novembre 1961, si verificò l’incontro tra il gruppo e Brian Epstein, colui che sarebbe diventato il loro manager nonché il costruttore della loro fama e delle loro fortune.

Epstein, titolare del negozio di dischi NEMS (anch’esso a Liverpool), aveva scoperto l’esistenza dei Beatles tramite Mersey Beat, periodico musicale stampato a partire da Luglio di quell’anno e da lui stesso venduto.

Volendo fare una conoscenza ravvicinata di un gruppo che pareva promettente, Epstein contattò Bill Harry – fondatore del periodico – chiedendogli di organizzarsi affinché lui e il suo assistente Alistair Taylor potessero trovare posto al Cavern per assistere all’esibizione dei Beatles, fissata per pranzo.

L’incontro

Dopo lo spettacolo, Epstein e Taylor andarono nei camerini per conoscere di persona i quattro musicisti (Lennon, McCartney, Harrison e Best [dal 17 Agosto 1960 il loro batterista stabile]): in una pagina delle sue memorie il futuro manager del gruppo raccontò, a distanza di qualche anno, di essere rimasto colpito dalla loro abilità esecutiva, dalla loro musica, dal loro senso dello humour e soprattutto dal fascino che essi emanavano.

Era scattata una chimica irresistibile, che avrebbe cambiato le vite di tutti e cinque. Dopo meno di un mese sarebbe diventato il loro manager.

[l’articolo prosegue nella seconda e ultima parte]

— Onda Musicale

Tags: John Lennon/The Beatles/Ringo Starr/Paul McCartney/George Harrison/Brian Epstein
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