Giulio Rapetti Mogol è impergano da tempo a combattere la volontà della vedova di Lucio Battisti che pone un secco veto su qualsiasi iniziativa riguardante l'eredità musicale del marito.
Il tribunale civile di Milano, competente per territorio, ha dichiarato la società della donna "inadempiente ai contratti di edizione conclusi" con l'autore delle canzoni.
Nella battaglia legale di Mogol contro gli eredi di Lucio Battisti, che vede il paroliere da tempo impegnato a contrastare il veto di Grazia Letizia Veronese su qualsiasi iniziativa riguardante l'eredità musicale di Lucio Battisti, il tribunale civile di Milano ha emesso una prima significativa sentenza e ha dichiarando l’inadempimento della società "Acqua Azzurra edizioni musicali s.r.l.", di cui la Veronese è amministratore unico e socia di maggioranza (Mogol detiene il 9 per cento), "inadempiente ai contratti di edizione conclusi con Giulio Rapetti Mogol".
Alla decisione fa seguito la condanna al pagamento a Mogol di 2,6 milioni di euro a titolo di risarcimento del danno. Contestualmente il tribunale ha respinto la richiesta di Mogol di danni contro Grazia Letizia Veronese.
La causa era iniziata nel 2012 per volontà di Mogol in quanto il paroliere milanese aveva chiesto che Grazia Letizia Veronese fosse condannata a risarcirgli un danno di oltre 8 milioni di euro per aver ostacolato lo sfruttamento commerciale del repertorio musicale Mogol/Battisti.
Il legale di Mogol ha spiegato che "Il Tribunale di Milano ha condannato l’ostracismo opposto dalla vedova Battisti a qualsiasi utilizzo, promozione e celebrazione di brani del marito Lucio Battisti e in particolare ha ritenuto illegittimo il rifiuto delle proposte di sincronizzazione in spot pubblicitari e colonne sonore di film delle note canzoni del repertorio Mogol-Battisti".
L'avvocato che rappresenta la “Acqua Azzurra edizioni musicali s.r.l.” ha annunciato che la società impugnerà la sentenza.