I Sound Project nascono a Rimini nel 2006 e sono una delle più apprezzate band italiane tributo ai Pink Floyd, la leggendaria formazione britannica che ha incantato più di una generazione con la propria musica.
I Sound Project hanno suonato lo scorso mese di febbraio all’Auditorium Santa Chiara di Trento in un concerto che in molti ricordano molto bene per la bellezza e la magica atmosfera cha ha saputo trasmettere ad un teatro gremito in ordine di posto. (leggi l’articolo)
A distanza di sette mesi la band ha deciso di ritornare nella nostra città per riproporre un concerto completamente nuovo nei contenuti, che si ispira al tour dei Pink Floyd “Delicate Sound of Thunder” ed in particolare alla suggestiva esibizione di Venezia avvenuta il 15 luglio 1989. (leggi l’articolo)
Noi di Onda Musicale li abbiamo contattati e abbiamo rivolto loro qualche domanda.
Chi sono i Sound Project e come nasce il vostro progetto?
“La Band nasce nel 2006 a Rimini, da un gruppo di amici musicisti che volevano condividere le proprie passioni musicali. Il nostro era un vero e proprio “progetto” musicale che voleva partire dalla passione di tutti noi per la musica dei Pink Floyd per evolvere successivamente verso altri generi tra cui anche la possibilità di creare musica propria. Per questo motivo è stato scelto il nome Sound Project. Da dieci anni a questa parte l’amore per la musica dei Floyd non ci ha ancora abbandonato ed è ancora tanta la voglia di perfezionare ed ampliare il repertorio. Ancora sentiamo forte la passione per lo studio, per la ricerca dei suoni e delle atmosfere floydiane e per tale motivo crediamo di aver trovato da subito la nostra dimensione definitiva, quella di essere una Pink Floyd Tribute Band.”
Come giudicate il fatto che ai suoi concerti vi siano tantissimi giovani?
“La grandezza dei Pink Floyd sta proprio nel fatto che hanno creato musica eterna, che va oltre le mode del tempo. “The Dark Side Of The Moon”, il disco che ha battuto ogni record di vendite, potrebbe essere tranquillamente una produzione attuale e se pensiamo invece che è stato creato più di 40 anni fa, beh questa è una cosa straordinaria. Lo stesso esempio si potrebbe applicare anche a tante altre produzioni Pink Floyd. I ragazzi di oggi, influenzati dai propri genitori, ancora appassionati floydiani, hanno la possibilità di approcciarsi alle origini della musica moderna, comprendere la genesi di alcune sonorità e le successive evoluzioni. David Gilmour è il capo scuola di questo modo di pensare e suonare la chitarra, i suoi passaggi morbidi, la sua capacità di mettere gusto e tecnica a disposizione della musica, sono delle perle alle quali le nuove leve devono attingere per completare il loro bagaglio musicale.”
I Sound Project dedicano particolare cura ai suoni per creare le atmosfere tipiche dei Pink Floyd. Quanta cura e lavoro dedicate a questo aspetto?
“La capacità di ricreare le atmosfere tipiche dei Pink Floyd, passa principalmente attraverso la ricerca dei suoni e i suoi equilibri nelle esecuzioni. Questo è un lungo lavoro, difficile e affascinante allo stesso tempo. Sovente ci si trova ad ascoltare i brani originali e scoprire che al loro interno esistono suoni in secondo piano che pur non risaltando, contribuiscono alla creazione di un mix sonoro unico… Questa è la principale difficoltà di una Pink Floyd Tribute Band, saper cogliere e soprattutto riprodurre tutte queste piccole sfumature che unite nel loro insieme fanno la differenza.”
Suonando le magiche musiche dei Pink Floyd regalate ai vostri spettatori un caleidoscopio di ricordi e di suoni. Che sensazione vi fa tutto questo?
“Le sensazioni che abbiamo quando suoniamo le musiche dei Pink Floyd sono veramente uniche. Il fascino che ci regala questa musica ci aiuta a creare un legame stretto col pubblico che percepisce tutto questo unendosi a noi come se fossimo un corpo unico e queste sono emozioni veramente incredibili. Il motivo per cui il nostro “Sound Project” è ancora vivo e forte ed esclusivamente e definitivamente Floydiano.”
Com’è andata la vostra stagione quest’anno?
“Tutte le stagioni che passano sono da ricordare, appartengono tutte ad un percorso che ci sta portando grandissime soddisfazioni con un pubblico sempre più numeroso e caloroso che partecipa ai nostri live e interagisce sulla nostra pagina facebook. Un percorso che ci ha permesso di crescere non solo musicalmente ma anche nella rappresentazione dello spettacolo, che rimane sempre un aspetto importante per un tributo ai Pink Floyd. E’ la prima volta che torniamo a distanza di qualche mese nello stesso teatro a proporre un nostro spettacolo: il fantastico pubblico trentino, caloroso e grande esperto floydiano,ha manifestato fortemente il desiderio di rivederci a Trento. Questo è tra gli elementi che rendono il 2016 un anno da ricordare per i Sound Project.”
Ritornate a Trento dopo il bellissimo concerto dello scorso febbraio, cosa ricordate di quella magica serata?
“Il concerto di febbraio a Trento ha lasciato il segno nella storia dei Sound Project. Ha rappresentato il primo live della nuova formazione, con il debutto di Marco Calabrese alla batteria e il nuovo ruolo di Luca Marzaloni alle percussioni. E’ stata per tutti noi una nuova sfida, un salto verso una direzione più moderna dei Pink Floyd, quella delle grandi tourneè live post Waters come Pulse, Delicate Sound Of Thunder ecc. Un’evoluzione affrontata con grande impegno, studio e dedizione, sfociata in una risposta calorosa del pubblico presente al Santa Chiara di Trento. E’ stata la consacrazione di una scelta epocale dei Sound Project che ci ha portato poi ad altrettante grandi soddisfazione nei concerti successivi. Non potevamo far altro che esaudire il desiderio dei tanti trentini che continuamente ci chiedevano di tornare a Trento. E’ stata un’emozione incredibile vedere riuniti in Teatro tanti sostenitori provenienti da Bolzano, Merano, Verona, dall’Emilia Romagna… una grandissima dimostrazione di affetto che sottolinea ancora una volta come la musica sia magia, comunicazione, aggregazione.”
Che novità dobbiamo aspettarci dal concerto di ottobre?
“Trento per noi è ormai sinonimo di debutto e rinnovamento. Il concerto di Febbraio ispirato al Live Pulse lascia il posto a quello di Ottobre che riproporrà integralmente la scaletta della Tourneè “Delicate Sound Of Thunder” ed in modo particolare della tappa leggendaria del 15 Luglio 1989 a Venezia. Il repertorio sarà accompagnato da un rinnovato light show curato del nostro designer Nicola Notari e dal nostro partner tecnico ProMusic di Reggio Emilia. Musica, atmosfere e spettacolo saranno ancora garantiti all’Auditorium Santa Chiara di Trento.”
Cosa ne pensate della seconda tourneè italiana di David Gilmour?
“Beh, già il fatto che ci sia stata una seconda tourneè è stato uno splendido regalo che lo zio ha deciso di fare al pubblico floydiano. Un tour inaspettato e davvero sorprendente per lo stato di forma vocale e strumentale mostrato da Gilmour. Probabilmente l’aver incluso nelle date quelle due serate di Pompei, già entrate di diritto nella storia del rock, gli ha fatto ritrovare carica ed entusiasmo per le esibizioni live. Senza entrare nel merito delle scelte dei brani (sappiamo che ovunque si peschi, si pesca bene) è stato bello vedere David suonare le sue Fender con passione ed impegnarsi anche in strofe molto difficili dal punto di vista vocale. E poi, come sempre, ci ha lasciato quel senso di serenità e piacevolezza che solo lui, attraverso quella leggerezza molto british che lo contraddistingue, riesce a trasmettere suonando e cantando pezzi che sono pietre miliari della storia della musica.”
Che progetti avete per il futuro?
“Abbiamo tanta voglia di portare il nostro tributo in località ancora per noi inesplorate e stabilire nuovi rapporti con nuovi amici senza dimenticare coloro che già ci seguono da tempo… Trento ne è un esempio. C’è ancora tanto da scoprire nel mondo floydiano per cui il futuro ci vedrà ancora impegnati nella ricerca, nel perfezionamento e nello sviluppo del repertorio.”
I Sound Project sono:
Leonardo Bollini: Voce e chitarra, Luca Pesaresi: chitarra solista e steel,Massimo Marzaloni: chitarre, Andrea Rossi: Basso e voce, Marco Calabrese: batteria,Luca Marzaloni: percussioni, sax, ewi e voce, Claudia Ciuffoli: piano e tastiere, Sophie Rossini: voce e cori, Sara Arcangeli: voce e cori
Collaboratori:
Stefano Corrias e Pro Music: audio/luci, Nicola Notari: luci, Claudia Rohr: video, Sara Fortini: cori.
Stefano Leto – Onda Musicale