Mikael Åkerfeldt e Fredrik Åkesson sono i due chitarristi del gruppo progressive death metal svedese degli Opeth. Åkerfeldt è la voce, la chitarra e la principale mente creativa mentre Åkesson si è unito agli Opeth nel 2007 dopo aver militato negli Arch Enemy, ma i due sono anche dei collezionisti incalliti oltre che dei musicisti di tutto rispetto.
Già in passato il cantante e chitarrista aveva dichiarato che la moglie mal sopportava l’eccessiva quantità di vinili in casa, ma l’artista non si è certo fermato ed ha coinvolto l’altro chitarrista.
Da ricordare che Åkerfeldt predilige i vecchi gruppi prog italiani, e non, e questo si evince, oltre che dalla musica, anche dalle magliette da lui indossate per interviste e concerti.
Goblin, Museo Rosenbach e tanti altri nomi che hanno reso l’Italia, così come l’Inghilterra, un punto di riferimento per la musica progressiva dell’epoca d’oro (anni ’60 e ’70).
Ma, tornando al discorso principale, i due artisti sono stati immortalati in un negozio di dischi nel Regno Unito con i loro nuovi acquisti per un totale di circa una cinquantina di sterline. La foto ritrae Åkerfeldt con in mano una copia di “Demons and Wizards”degli Uriah Heep (1972) mentre Åkesson ha “Photos of Ghosts”(1973) della nostrana Premiata Forneria Marconi.
A tal proposito Åkerfeldt ha dichiarato a Team Rock (leggi qui in inglese) come “probabilmente ho già dieci copie di questo e ne ho comprata un’altra per 25 sterline. Non mi serve! Ma è uno dei miei preferiti”.
Ha poi proseguito ricordando come il gruppo fosse estremamente popolare in Svezia, infatti è tra i suoi preferiti, e come “mia figlia Melinda è stata chiamata così dopo la canzone ‘Come Away Melinda’ del loro primo album” (“Very ‘eavy … Very ‘umble”del 1970).
Åkesson, invece, ha dichiarato come l’album della PFM fosse stato “un consiglio di Åkerfeldt”. Inoltre ha proseguito ricordando come “non l’ho mai ascoltato, ma apparentemente si tratta di progressive rock anche se è quasi classica con tante chitarre acustiche e mellotron”.
“’Photos of Ghosts’ è il loro album più conosciuto. C’è una versione in italiano, così come in inglese. La versione italiana è più rara. Sono veramente curioso di ascoltarla”.
Che dire, una passione vera e propria che non finisce mai e questo lo si capisce benissimo dai due volti sorridenti con un sorriso che va da un orecchio all'altro.