Anche se solitamente questa rubrica ci presenta i duo chitarra elettrica-batteria del progetto nazionale EDP (Electric Duo Project), ogni tanto ci piace esulare dalla ristretta line-up per spaziare in altre combinazioni di duo. E' il caso di oggi con la presentazione dei MORA & BRONSKI.
I Mora & Bronski sono un duo acustico di origine blues nato a Reggio Emilia nel 2014 e side-project ad opera di due componenti (voce solista e bassista) della ormai famosa pop band I RIO. I suoi componenti sono Fabio Mora (voce, fiato, mani, piedi e schiocchi di dita) e Fabio Ferraboschi (chitarre a 6 e 12 corde, banjo e steel guitar). Non solo Blues per loro ma anche American Music, tutto rigorosamente in versione unplugged.
Vediamo come ce li presenta l'associazione A-Z Blues, che come noi dell'Edp si dedica alla coordinazione di band specifiche:
“Per i loro tantissimi fans, Fabio Mora e Fabio Ferraboschi –rispettivamente voce e chitarra acustica, sono delle vere e proprie icone della musica italiana. Lo sono per la loro musica, per l’energia che sanno trasmettere al loro pubblico e per quella generosità e simpatia che caratterizza un po’ tutti gli abitanti della “Via Emilia”.
La quasi ventennale carrieradel progetto I Rio, li ha resi famosi al vasto pubblico italiano grazie ad un’attività colma di produzioni discografiche, successi radiofonici e un’intensa attività liveche li vede costantemente impegnati nell’attraversare tutta la penisola.
Ma è con questo progetto acustico paralleloche Mora & Bronski hanno attirato la nostra attenzione. I loro corpi e le loro menti sono sempre in fermento, e lo manifestano molto bene anche in questa loro versione acustica. Chi conosce meglio l’altra faccia di questi musicisti, non si aspetti comunque una loro dimensione annacquata su strumenti inusuali. I fili elettrici si possono tagliare, ma i loro spiriti di guerrieri urbaninon li potranno mai abbandonare –anzi, rimangono le solite belve in gabbia che donano tutti se stessi al pubblico presente.
Il progetto acustico li vede costretti a spogliarsi di molti colori per arrivare a sondare le più intime sfumature tra il bianco e il nero, arrivando così all’essenza e alla radice dell’American Music, (aspetto essenziale del loro nutrito bagaglio musicale) che era, per loro, solo in attesa di essere espresso nel giusto momento.
Ed è così che con due azzeccate produzioni discografiche, la prima dal titolo “Naif” (2014)e la seconda dal titolo “2”(Gennaio 2016), mostrano il loro lato più rootsattraverso brani iconici che spaziano dal Blues al Country come dal Folk al Rock’n’Roll e dove, analogamente dal vivo, mantengono un’impronta istintiva e radicale con le parti percussive eseguite mediante l’ausilio di fiato, mani, piedi e schiocchi di ditae la parte armonica da chitarre a 6 e 12 corde, banjo e steel guitar.
Intenzioni messe a nudo, senza fronzoli, perché il loro unico obiettivo è quello di arrivare dritti al cuore.”
E come presenta i loro lavori discografici l'associazione Blues Made in Italy, grande catalizzatore di band del genere blues in tutte le sue sfumature:
“Nel 2014, con “Naif”, il loro primo episodio dedicato al Blues e all’American Music, avevano rievocato brani di Robert Johnson, Muddy Waters, John Lee Hookere altri ancora, filtrandole attraverso la loro ventennale esperienza di musicisti e produttori. Alla base di questo, era maturata l’idea e quindi la necessità di riprendere in mano i loro strumenti in una versione più intima, ponendo attenzione a quei suoni, quei modi e quei mondi che nel tempo hanno avvertito sempre più vicini, percorrendo una strada forse dimenticata (in ambito pop), tortuosa e priva di scorciatoie – mettendo a nudo le loro intenzioni, senza fronzoli.
Ora, nel 2016, a poco più di due anni di distanza dal precedente lavoro, escono con “2”, un nuovo album, a conferma delle intenzioni, composto di 16 traccea cavallo tra Blues, folk, rock’n’roll e country music – compresi due ineditiautografi in lingua italiana “Nostra Signora dei senza nome” e “Se vuoi andare vai”, raro esempio di come il Blues, nella sua forma più semplice, possa parlare qualsiasi tipo di linguaggio. Semplicitàsegnata da un profondo sentimento nei confronti dell’american music, che in questo disco ha trovato la sua forma attraverso un’impronta molto istintiva, grazie all’impiego di strumenti a corda (chitarra a 6 e 12 corde, banjo, steel guitar e violino), mani, piedi e schiocchi di dita.
Nell’album sono presenti due ospiti: al violino Francesco Diddie alle chitarre Lorenz Zadro, due amici di Mora & Bronski che appoggiano i loro strumenti con l’unica intenzione, la stessa dei protagonisti, di fare arrivare la musica dritta al cuore.”
Video di "Caterina della Neve"