Eccoci noi dell’Electric Duo Project a presentarvi un altro power duo, questa volta chitarra-batteria, dedito al blues. Loro sono i POOR BOYS, fondati a Reggio nell’Emilia nel 2010, quand’erano ancora adolescenti, e in trio con l’aggiunta di un armonicista.
Abbandonata l’idea dell’aggiunta di un basso, e alla fine venendo anche l’armonica suonata dal chitarrista stesso, si consolidano in formazione 2-piece.
Vincitori del premio Kayman Record “Miglior Esordiente 2013”
Vincitori del premio Italian Blues River “G.M. Awards Junior 2013”
I musicisti:
Ste Barigazzi: Chitarra e voce. Inizia suonando la batteria, poi passa all’armonica a bocca, per poi trovare definitivamente la strada nel canto e nella chitarra, sia acustica che elettrica, dove maggiori opportunità di espressioni gli balzano davanti. Nato con il Blues, amante del Soul, del Reggae e della buona musica in generale. Musica bella che non ha nemmeno bisogno di essere “catalogata” nel concetto di “genere musicale”
Enrico Zanni: Batterie e percussioni. Inizia a suonare la batteria suonando Hard Punk, per poi cimentarsi in vari generi tra il Rock and Roll e il Rockabilly per molti anni. Studia Jazz e si avvicina al Blues, dove riesce a sperimentare in modo ottimo tutte le sue conoscenze. Ritmica della band, il motore incessante.
Il nome:
Il nome Poor Boys prende vita ormai molti anni fa, nome che compare nelle scalette e nei testi di molti artisti. A stretto contatto con la tradizione blues. L’uomo povero, è l’uomo che canta il Blues. L’uomo che lotta contro qualcosa canta il Blues. L’uomo che ama canta il Blues. Musica povera, a volte monoaccordo, che lascia libertà espressiva agli artisti, liberando dalle sbarre quelle che sono le note musicali, ingabbiate in un pentagramma.
Gli album:
Nel 2013 fu registrato in trio un primo, omonimo ep, disco che per un po’ di tempo ha visto il gruppo impegnato in giro per l’Italia intera. Adesso le cose sono cambiate, e i Poor Boys sono in due: hanno rilasciato quest’anno un nuovo Ep “Roots“, che vede Ste ed Enry picchiarsi, sporcando di sangue le tracce a cui hanno lavorato duramente.
Ecco come ce li presenta l’associazione A-Z Blues, nota realtà nazionale che raccoglie e coordina molte delle blues bands italiane:
“Ste Barigazzi (chitarra, armonica e voce) ed Henry Zanni (batteria) sono i Poor Boys, giovani ragazzi – di quelli rari, che non hanno paura di sporcarsi le mani di fango. E’ il loro stesso Blues a raccontarlo; quello dei colli e della campagna reggiana.
Sono di quelli attratti dalla musica come se fosse un immenso magnete ed è consuetudine vederli sotto ad un palco a cercare di carpire i segreti degli altri musicisti, così com’è sempre stato nel blues, per poi trasformarsi nella natura del loro suono che viene messa a nudo da una chitarra sferragliantee da una batteria sempre incalzante, ovvero tutti gli ingredienti necessari per la migliore formula del tradizionale North Hill Country Blues.
Ma anche sui tempi morbidi delle american balladsrisultano del tutto convincenti, spaziando da Neil Young, ai Little Featfino a Bob Dylan.
Nel 2013 con l’omonimo EP e, nel 2016, con il nuovo album “Roots”, i Poor Boys sono la prova vivente che il Blues lo si può suonare e vivere in ogni parte del mondo e, soprattutto – in questo caso, a qualsiasi età. Fred McDowell, R.L. Burnside e Junior Kimbrough sarebbero indubbiamente fieri di loro.“