Musica

Maurizio Carminati: “I Pink Floyd sono la colonna sonora della mia vita”

|

“Non ho uno smartphone né un computer e non sono presente su Facebook o Twitter, quindi posso definirmi un tipo poco tecnologico”. Con queste parole si presenta a noi Maurizio Carminati, autentico esperto e grande appassionato dei Pink Floyd.

Maurizio si definisce persona semplice, un po’ fuori dai tempi moderni e un grande appassionato di musica, inizialmente musica italiana, che ascoltava dalla radio dei nonni, quando era un bambino durante le vacanze estive. Alcune volte suo zio metteva su un disco su un vecchio giradischi e lui ascoltava con grande curiosità tutto ciò che suonava.

Solo da ragazzo, grazie anche alla lettura della rivista Ciao 2001, si è avvicinato al mondo Pink Floyd, anche se prima c’è stata la passione per David Bowie. La rivista è stata un settimanale di musica degli anni 70 e 80, autentico punto di riferimento, in un epoca in cui non esisteva internet, per tutti i giovani che volevano documentarsi e sapere su quello che succedeva in Italia e nel mondo. Ciao 2001 è stato pubblicato fino al 2000.

Ricordi quando sei andato al primo concerto dei Pink Floyd?

“Me lo ricordo benissimo – ci racconta Maurizio – è stato il 6 luglio del 1988 allo Stadio Comunale Torino. Sono rimasto tre ore a bocca aperta, estasiato da quel sound che avevo ascoltato solo superficialmente. Da quel momento la mia vita è cambiata.”

Cosa rappresentano i Pink Floyd per te?

“Sono la colonna sonora della mia vita. Da quando ho iniziato ad ascoltarli mi sono reso conto che sono delle persone normali, nonostante la ricchezza e la fama.”

Hai avuto la possibilità di incontrare qualcuno di loro?

“Li ho incontrati tutti. Nick Mason nel 2005 a Milano. Lui presentava il suo libro alla libreria Feltrinelli ed io sono rimasto in attesa tutto il giorno ma alla fine sono stato premiato.”

“David Gilmour alloggiava al Principe di Savoia di Milano, era il 2006 e ha suonato al teatro degli Arcimboldi. Stava facendo shopping con la moglie (Polly Samson) quando ci ha visto e si è fermato per farci un autografo sul nuovo disco (On an Island).”

Richard Wright l’ho incontrato lo stesso giorno di Gilmour e di lui ricordo la grande gentilezza, l’estrema eleganza e l’umiltà. Davvero una grande persona.”

“Ho incontrato Roger Waters per la prima volta nel 2006 a Roma. Sapevo che alloggiava in un determinato hotel di cui non ricordo il nome, ma la sicurezza non ci ha fatto passare. Noi non ci siamo arresi e siamo rimasti pazientemente in attesa fuori dall’albergo. Poco dopo è uscita l’automobile di Waters che ci ha visto e la sua guardia del corpo ci ha lasciato avvicinare. E’ sceso dalla vettura e ha scambiato alcune parole con noi. Eravamo nei pressi dello stadio Olimpico e anche lui si è dimostrato una persona semplice e disponibile. In seguito l’ho incontrato altre volte come a Miami quando Roger è sceso dalla sua auto e ha fatto delle foto con noi italiani.”

“Inoltre, nel 2013, durante il tour The Wall, abbiamo ricevuto i pass per il backstage, direttamente dai suoi musicisti e abbiamo potuto “respirare” l’atmosfera davvero magica da dietro le quinte. E’ stato bellissimo incontrare lui e tutti i suoi musicisti, tutte persone estremamente disponibili, compreso il batterista Di Stanislao.”

A quanti concerti sei stato?

“Sono stato a 57 concerti e non ho idea di quanto abbia speso, ma non mi interessa. Ho visto i Pink Floyd a Monza, Verona, Torino e Roma, prima che si sciogliessero. Poi ho visto tutti i concerti del tour di Roger Waters “The Wall” fra il 2010 e il 2013, per un totale di 22 date fra le quali Parigi, Dublino, Copenaghen, Norvegia, Belgio e ovviamente Padova. Inoltre posso dire di avere assistito allo storico concerto di Roger Waters a Berlino del 21 luglio 1990. Nell’occasione hanno suonato con lui Cindy Lauper, Van Morrison, Sinead O’Connor, Joni Mitchell, Bryan Adams, gli Scorpions e molti altri. E’ stato davvero fantastico anche perché mi rendevo conto del grande momento storico al quale stavo assistendo.”

Sei anche un collezionista di materiale floydiano?

“Assolutamente si, ho tantissimo materiale e di vario genere ma non mi piace mostrarlo in giro. A casa mia ho una stanza interamente dedicata ai Pink Floyd. Non è per gelosia ma per il fatto che non mi piace darmi delle arie. Posso dirti però che uno dei pezzi più pregiati che posseggo è un disco a 14” in acetato di “Time“, registrato agli Abbey Road Studios di Londra.

E’ vero che hai incontrato Storm Thorgerson, il celebre creatore di molte copertine dei dischi di Pink Floyd?

“Certo che è vero – ci racconta con orgoglio Maurizio – l’ho incontrato due volte ed è stato davvero molto emozionante. In una delle due occasioni mi sono fatto autografare il tatuaggio del prisma di The Dark Side of The Moon che ho sul braccio.”

Quale è stato l’ultimo concerto a cui sei stato?

“Ho seguito tutto il “Rattle That Lock Tour” di David Gilmour, comprese le date di Pompe, Roma e Verona dello scorso luglio. E’ stato bellissimo.”

Roger Waters sta lavorando ad un nuovo disco. Che aspettative hai?

“Francamente non saprei. E’ da alcuni anni che si parla di questo disco in uscita e credo che sarà sulla falsa riga di “Amused to Death”, che secondo me è un gran bel disco. In ogni caso spero di vederlo dal vivo nel 2017 in occasione del tour di promozione del nuovo disco.”

A quale periodo storico della band sei maggiormente legato?

“Senza dubbio al periodo che va dal 1975 al 1979, soprattutto con album come “Wish You Were Here” ed “Animals” anche se mi piace moltissimo “The Divison Bell”. Amo tutto dei Pink Floyd ma quel periodo è stato davvero magico.”

Un pensiero su Syd Barrett.

“Era un genio. Purtroppo ha pagato lo scotto del business e le troppe pressioni che stavano intorno a lui e alla band. Con lui non credo che i Pink sarebbero diventati quelli che sono stati. Secondo me Syd avrebbe portato la band verso un percorso più sperimentale. Comunque, il prossimo 27 ottobre sarò a Cambridge per la commemorazione del decennale della sua morte. Ci sarà un concerto al Corner Exchange e verrà svelato un busto in suo onore. Sarà presenta anche sua sorella Rosemary, alla quale Syd era molto affezionato.”

Hai qualche sogno nel cassetto?

“Ho già ricevuto tutto quello che desideravo dalla vita, anche se mi dispiace molto di non avere potuto partecipare alla reunion dei Pink Floyd di Londra nel 2005, evento organizzato da Bob Geldof, ma i biglietti costavano davvero troppo. Ma un sogno lo ho ugualmente – ci racconta Maurizio sorridendo – mi piacerebbe vedere un giovane appassionato non solo di computer ma anche dei Pink Floyd. Come me.”

Nelle foto Maurizio con la moglie Loredana e con gli amici del Pink Floyd Fan Club (foto1), con Snowy White (foto2), con Guy Pratt (foto 3)

 

Stefano Leto – Onda Musicale

 
 

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd/David Gilmour/Roger Waters/Richard Wright/Bryan Adams/Joni Mitchell/Van Morrison/Nick Mason/Polly Samson/Syd Barrett/Cambridge
Segui la pagina Facebook di Onda Musicale
Leggi anche

Altri articoli