Bruce Springsteen ha contribuito ad una cover di un vecchia traccia de The Killers, A Dustland Fairytale, uscita nel 2008 nel loro LP Day & Age.
Dustland è un brano che nasce dall’inedita sinergia tra due grandi esponenti del mondo rock. Uno è il leggendario Bruce Springsteen, il Boss. L’altro è il gruppo alternative rock tra The Killers, autore di alcuni dei più celebri successi rock degli anni 2000 (vedi Mr. Brightside e Somebody Told Me, ad esempio).
La canzone è una cover di A Dustland Fairytale, traccia de The Killers uscita nel 2008 nel loro LP Day & Age (Island Records). Mercoledì 16 giugno gli artisti hanno reso disponibile online il nuovo singolo.
Come spiegato alla rivista Rolling Stone US da Brandon Flowers, il cantante de The Killers, inizialmente la sua band e Bruce Springsteen avevano pensato di portare live questa canzone. Però, il Covid ha imposto un cambiamento di programma. Infatti, Flowers afferma: “Poi abbiamo deciso di registrarla in remoto, così da dare qualcosa alla gente durante la quarantena. Dustland è un brano figlio di Bruce. Quando l’abbiamo finito, nel 2008, gli ho mandato una copia e una lettera in cui esprimevo la mia gratitudine per quello che ha fatto per la mia vita“.
È certamente noto il grande apprezzamento che il gruppo di Las Vegas ha per il Boss. Ad esempio, lo stesso Flowers ha molte volte detto che Bruce è una delle sue più grandi ispirazioni. Inoltre, tra i principali giudizi negativi verso il secondo album del gruppo, Sam’s Town (Island/ Lizard King, 2006), vi era quello che ricordasse troppo il sound di Bruce Springsteen.
Dustland: l’annuncio
Ad annunciare il brano sono stati gli stessi The Killers con alcuni post nei loro social. Il primo è datato 11 giugno e recita: “Sembra che vi dobbiamo rivelare un segreto. Quando il Boss decide è ora di dare l’annuncio, è l’ora di dare l’annuncio“. Il secondo, uscito qualche ora dopo, riproduce qualche secondo del video clip del nuovo brano. Al suo interno, è stata inoltre inserita la data d’uscita della canzons. Lo stesso post è stato condiviso pure da Bruce Springsteen.
L’inizio della collaborazione
Nel terzo tweet de The Killers viene infine raccontato come è nata questa inedita collaborazione. Ciò avviene attraverso le parole dello stesso Flowers: “29 febbraio 2020, JFK Terminal 2, destinazione: Salt Lake City, Utah. (…) Più o meno nel momento in cui trovo il mio gate, inizio a ricevere alcuni messaggi da un numero che non ho segnato nel mio telefono. ‘Guardando Glastonbury. Siete diventati una band infernale dal vivo, fratello mio! Adoro il vestito d’oro! Dobbiamo fare Dustland un giorno’. Firmato: Bruce“.
“Ora ho tre opzioni qui: 1. Qualche mostro senza cuore mi sta facendo uno scherzo crudele; 2. È Bruce Hornsby. Ma non gli ho parlato circa dal 2015; 3. È veramente Bruce Springsteen (Ho dimenticato di inserire i numeri di entrambi i Bruce in quel telefono). Quindi, cerco su Google il prefisso telefonico. È da Freehold, New Jersey, e non sono ancora convinto. Allora messaggio Evan (il figlio di Bruce e Patti che è diventato mio amico) e ottengo la conferma che quel numero realmente appartiene al suo vecchio. E poi il Covid è arrivato”.
Il significato di Dustland e l’importanza del Boss
Nello stesso post Flowers parla del significato di Dustland. Inoltre, spiega in che modo Bruce Springsteen sia stato importante per la sua musica.
“Ho sempre cercato di trovare e riflettere la luce sfuggente nelle mie canzoni. È un tratto che ho ereditato da mia madre Jean. È morta per un tumore al cervello nel 2010 a 64 anni … Sessantaquattro! La prossima settimana ne compirò 40 e comincio semplicemente a rendermi conto di quanto fosse giovane. Troppo giovane. Dustland è stato scritto nel bel mezzo della sua battaglia contro il cancro. Era un mio tentativo di comprendere meglio mio padre, che è un mistero qualche volta per me. Di addolorarmi per mia madre. Di riconoscere i loro sacrifici e, forse, perfino scorgere un glipse di quanto forte l’amore deve essere per farcela in questo mondo. È stata la mia terapia. È stato catartico”.
“Qui è dove entra in gioco Bruce. Prima di diventare davvero un suo fan, mi occupavo di tutto quanto a dimensioni da stadio. Tutto più grande della vita. Certamente più grande delle vite di Jeannie e Terry Flowers. Ma Bruce ha scritto molto su persone come i miei genitori e ha trovato molta bellezza nelle speranze e nei sogni di persone altrimenti invisibili. Le loro lotte e le loro perdite. Gli sono grato per avermi aperto questa porta. Sono grato ai miei genitori per l’esempio che mi hanno dato. Ora andate a scoprire qualcosa di nuovo su vostro padre, abbracciate vostra madre e, per l’amor di Dio, ascoltate Bruce Springsteen“.
Sources: Ansa, rollingstone.it, Skytg24