L’Orchestra da Camera di Brescia nasce nei primi anni Novanta e dal 2007 affida la direzione artistica al M° Filippo Lama che ne riveste anche il ruolo di Konzertmeister.
Intento principale dell’OCB è quello di affrontare un importante repertorio per orchestra da camera proponendo esecuzioni frutto di una totale partecipazione artistica e interpretativa di un gruppo di musicisti che da tempo collabora, ispirato da intenti comuni e condivisi.
Gli anni più recenti d’attività hanno visto l’Orchestra da Camera di Brescia spaziare dal Classicismo al Novecento, dal Romanticismo al Contemporaneo con prime esecuzioni assolute (Riccardo Frizza, Sandro Perotti, Paolo Ugoletti) di brani ad essa dedicati raccogliendo unanimi consensi.
Protagonista di apprezzati concerti, ha collaborato con affermati direttori e solisti tra cui Wolfram Christ, Federico Mondelci, Dora Schwartzberg, Elisabeth Fontan-Binoche, Federico Colli, Anna Loro, Giovanni Angeleri.
Una menzione particolare merita la sinergia con il maestro Umberto Benedetti Michelangeli. Nato nel 1983 a Trento, Simone Vebber dopo il diploma in organo e pianoforte a Trento, si è perfezionato in organo, cembalo e fortepiano presso l’Accademia Internazione di Musica Antica di Milano sotto la guida di L. Ghielmi e A. Di Renzo.
Ha pure conseguito il Diplôme de Concert presso la Schola Cantorum di Parigi con J.P. Imbert e la Medaglia d’Oro in Improvvisazione presso il CNR di Saint Maur (Parigi) con P. Pincemaille.
Vincitore di numerosi concorsi(primo Premio al “J.J.Fux” di Graz, al “Bach” di Saint-Pierre-lès-Nemours e al “P. Hurford” di St. Albans) ha al suo attivo un’intensa attività concertistica che lo ha portato a suonare in veste di solista in importanti festival organistici in tutta Europa.
Con questo concerto prosegue l’omaggio offerto al compositore trentino Roberto Di Marino con la prima esecuzione assoluta del suo Concerto per clavicembalo e orchestra d’archi appositamente commissionato.
“Il mio Felix […] sta crescendo a vista d’occhio. Suona il pianoforte in maniera eccezionale e potrebbe diventare anche un ottimo violinista”: così Carl Zelter descriveva in una lettera del 1823 a Goethe i progressi del suo allievo Felix Mendelssohn, che all’età di quattordici anni già vantava un corposo catalogo di opere, tra cui ben dodici “sinfonie per archi composte nello stile di Bach”.
Anche Britten fu un precoce talento musicale: la sua Simple Symphony op. 4 (1934) è “interamente basata su materiale di opere che il compositore scrisse tra i nove e i dodici anni”, come riportato in calce alla partitura. Similmente, anche Grieg attinge dal suo catalogo per le Due melodie elegiache op. 34 (1880), adattamento di due Lieder per canto e pianoforte dell’op. 33, Il cuore ferito e L’ultima primavera”.
La trascrizione del Concerto di Turrini (1798), che stasera si può apprezzare nella sua prima esecuzione moderna, rientra in un progetto del Conservatorio di Brescia volto a valorizzare il proprio patrimonio di manoscritti musicali conservati nel Fondo Prezioso catalogato da Mariella Sala”. Barbara Babic
“I tre movimenti del concerto per clavicembalo rimandano alla più tipica tradizione del concerto solistico da Vivaldi ai nostri giorni. La struttura di ciascun movimento riprende modelli storici ben consolidati. Nel primo l’organizzazione del materiale (tonale) è più vicina al modello barocco che a quello classico-romantico.
Un ritornello orchestrale viene esposto per intero all’inizio e alla fine del movimento mentre la parte intermedia è costituita da esposizioni parziali del ritornello orchestrale e da un serrato dialogo fra strumento solista e orchestra. Lo stile musicale è reso attuale dall’uso costante elementi poliritmici in tutti movimenti.
Sono strutture ritmiche ripetitive, di origine africana, accolte nella musica occidentale, sia colta che di consumo, sopratutto attraverso la mediazione del jazz. Un ulteriore elemento che avvicina la musica a una sensibilità moderna è la semplificazione e concisione del linguaggio armonico che ci è stata resa famigliare da un certo minimalismo americano e nordeuropeo”. Roberto di Marino
Prossimo concerto
Giovedì 13 ottobre
Vilde Frang, violino
Alexandar Madzar, pianoforte
Simone Vebber, clavicembalo
Filippo Lama, violino concertatore
Programma
F. Mendelssohn
(1809-1847)
Sinfonia in si min. n. 10
Adagio – Allegro
F. G. Turrini
(1749-1812)
Concerto per clavicembalo e archi in Do magg. (prima esecuzione moderna; trascr. A. Carlini)
Allegro cantabile – Andante sostenuto – Presto
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R. Di Marino
(*1956)
Concerto per clavicembalo e archi (prima esecuzione assoluta su commissione della Società Filarmonica di Trento)
Moderato – Largo – Allegro
E. Grieg
(1843-1907)
Due melodie elegiache op. 34
B. Britten
(1913-1976)
Simple Symphony op. 4
Allegro ritmico – Playful Pizzicato – Sentimental Saraband – Frolicsome Finale