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Minimal Joy: “Cold Kiss” è il nuovo album

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I Minimal Joy nascono nel 2012 a Bologna per volontà degli amici e chitarristi Roberto Greco e Andrea Milelli, due ex-studenti “fuorisede” da anni trasferiti nella città e accomunati dalla passione per la musica underground e alternativa che proprio a Bologna aveva trovato nei numerosi club delle validissime espressioni.

Al duo si unisce ben presto Silvia Barbarinaldi, una voce “dream” che si veste perfettamente con i testi e le melodie che cominciavano nel frattempo a venir fuori dai primi esperimenti compositivi.

La formazione, dopo ricerche e assetti variabili, con Margherita Valtorta al basso e Riccardo Capparella alla batteria comincia ad assumere un volto ben strutturato. Il centro operativo si trova inizialmente al Vecchio Son, una storica sala prove popolata da quel Punk che ha fatto un pezzo di storia musicale della città.

L’habitat naturale dei Minimal Joy è un luogo buio e umido dove gli ampli suonano fin troppo sporchi in perfetta sintonia con i brani cupi e inquieti che escono dalla penna di Roberto.

In questi scenari, la band cresce e trova l’amalgama perfetta per il primo disco, un EP di 5 brani che rispecchiano i suoni graffianti e le atmosfere lugubri che erano un riferimento importante fin dalle prime stesure della band.

Pubblicato come autoprodotto, “Lopsided” è l’occasione per i Minimal Joy di calcare le scene di quel panorama musicale vivace che a Bologna era stato fino ad ora per loro un ambiente dove poter essere spettatori.

Da quel momento i cinque diventano invece protagonisti attraverso live in noti club quali TPO, Freakout, Mikasa, Arteria fino a concludere il tour di “Lopsided” con un live a fianco di Lidia Lunch, regina indiscussa della no-wave.

Durante il 2014 e il 2015 i Minimal Joy sono stati protagonisti di riconoscimenti importanti: “In the mirror” è stata scelta fra gli inediti della celebre compilation di “SONOFMARKETING”, sono stati vincitori dello Streetambula Music Contest, sono arrivati finalisti per la regione Emlia Romagna per calcare il palco del MEI (meeting etichette indipendenti).

Il 2015 è per la band l’anno in cui raccogliere i nuovi brani scritti fino a quel momento, curarne gli arrangiamenti e decidere di produrre il nuovo disco, un album di 9 tracce che vedrà la luce nell’autunno del 2016, “Cold Kiss”.

Dopo le registrazioni di “Cold Kiss”, Roberto, Silvia e Andrea avvertono l’esigenza di rinnovamento. Un primo passo verso il nuovo disco che verrà è stato la realizzazione di un logo che fosse rappresentazione grafica non solo del nome della band ma anche di un certo concept: la bambina con la pistola, realizzato dal grafico Gabriele De Gennaro, vuole suggerirci la forza – anche cruenta- che può celarsi dietro l’apparente fragilità, come può essere quella di un bimbo.

I tre ragazzi si affiancano Leone Dragone alla batteria e Chiara Lorenzini al basso. Questa la formazione attuale che porterà il nuovo disco in giro per i club.

 

IL DISCO

 

L’atmosfera creata dal disco non vuole essere etichettata semplicemente dark come accadeva in “Lopsided”, ma spingersi oltre l’aurea decadente e malinconica; dalla prima all’ultima nota si respira un senso di impotenza e sconforto nei confronti del nostro tempo che si manifesta inesorabilmente in sfiducia dei sentimenti, delle relazioni fino a raggiungere una perdita di se stessi, della propria identità.

L’album prende il nome dalla prima traccia, “Cold Kiss”, i quali primi versi sono rappresentati nella copertina, curata da una giovane fumettista, Roberta Muci (già nota nell’autoproduzione come ad esempio per il fumetto “Io ti amo tu invece no” di Roberta Muci e Jocelyn Pulsar).

A picture under, white clouds, under black clouds. I have no colour, no face, no eyesrecitano i primi versi di “Cold Kiss”. Si immagina una dimensione onirica nella quale le immagini sono sfocate ma dure, di un forte impatto emotivo, poiché le figure irriconoscibili scaturiscono un senso costante di irrequietezza, incertezza, fragilità.

Il filo che lega tutte le tracce dell’album è il senso di continui sforzi dell’IO a cercare un confronto con il mondo esterno, che non sempre riesce ad essere chiaro e talvolta crea delle barriere che sovvertono le proprie convinzioni e speranze.

“Cold Kiss” è l’album che racconta una generazione schiantata, disorientata, che vuole vivere ma che si trova a fare i conti con le delusioni, con l’impossibilità di differenziarsi dalla massa senza finire nel margine, nella mortificazione, nell’annullamento.

Ad ispirare la scrittura dei brani è una visione attenta della società moderna in cui vivono i cinque ragazzi, ma anche una certa letteratura che coinvolge Tondelli piuttosto che Salinger.

Tutto questo trova una traduzione precisa in una cifra stilistica che appartiene ai Minimal Joy ma che appare ora più matura e consapevole. Una voce melodiosa e un flusso sonoro, impregnate di echi, riverberi che si scontra armoniosamente con chitarre sporche e dissonanti, mai mansuete.

“When The Rain Comes Down”tenta un viaggio salvifico nella pioggia che scroscia addosso come a lavare via tutto il peso del proprio fallimento e quello altrui.

“Cryin’ Blues”e “Dark, Sweet, Tender Violence” vogliono urlare invece l’insofferenza nei confronti di dinamiche sociali egoiste e prive di ogni tipo di affetto.

“In The Mirror”è una traccia ereditata da “Lopsided”, racconta di una atto d’amore troppo grande per trovare realizzazione. Di necessità di amare raccontano anche “Black Cat” e “The Lament”.

Modestprice, come il titolo già suggerisce, vuole denunciare la svendita dell’etica di ciascuno di noi a favore di un’immediatezza priva di profondità.

Infine, “Cigarettes After Lunch” è ispirata da una lettera privata, un testo che già compariva in “Lopsided” ma che si veste di un sound del tutto differente e rinnovato; una nuova versione.

Per ultimo, “Cold Kiss” è un disco che è nato anche e soprattutto per volontà di amici e fan che hanno voluto e supportato i Minimal Joy. Un merito importante a chi ha donato fondi per finanziare il progetto crowdfunding supportato da Musicraiser.

 

 

— Onda Musicale

Tags: Musicraiser
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