L’ultima idea discografica dei Kraftwerk (del 2017) è la trasposizione in CD (ma anche in Blu-Ray 3-D, da cui il titolo) dei concerti che negli ultimi cinque anni hanno riproposto praticamente l’intero, storico catalogo, da Autobahn a Tour De France Soundtracks.
Si tratta della seconda uscita consecutiva “in concerto” dei Kraftwerk, se di concerti veri e propri si può parlare e non di happenings/installazioni multimediali, ma rispetto alla concert list di “Minimum Maximum” la sorpresa dell’ascoltatore, in particolar modo se fan dei Kraftwerk, è piacevole e accentuata.
Ralf Hutter, unico membro fondatore ancora in formazione, ha deciso infatti di portare in scena versioni arrangiate e modificate dei brani della band tedesca, assai più vicine allo spirito live di qualsiasi band “normale”, il che dal 1976 non avveniva praticamente più: “prigionieri” di rigide scenografie sincronizzate, minimalizzati dai loro stessi presupposti, i Kraftwerk avevano sempre evitato di “aggiungere” elementi musicali, per non parlare di assoli o fiorettature di vario genere, salvo modernizzare i classici tramite l’operazione “The Mix” che tanto doveva alle mani felici di Francois Kevorkian.
Insomma, sino al 2012 chi si avventurava a vedere i Kraftwerk era sicuro di assistere ad uno spettacolo notevolissimo di luci, proiezioni, grafica costruttivista, design retrò e futurismo storicizzato, immerso in un ambiente sonoro di altissima definizione, senza però godere di variazioni musicali degne di nota: da qui aveva origine l’impressione secondo cui nessuno dei quattro ingegneri suonasse alcunché con il proprio notebook.
E’ uscito invece il 26 maggio 2017 questo elegante box di otto dischetti (o 9 LP), testimonianza degli spettacoli tenuti più o meno in tutto il mondo negli ultimi anni, ed è come detto una piacevole sorpresa scoprire che i brani sono diversi (anche notevolmente) per arrangiamento, tempo, sonorità complessiva, confluenze tra i brani. Il suono è semplicemente magnifico, nuove sono tutte le parti vocali, insomma: chissà cosa è stato veramente suonato dal vivo, ma questo “3-D” ha il sapore di quei dischi live che proponevano nuove versioni dei classici di un artista, e non la mera riproposizione pedissequa degli albums in studio, una cosa che a molti tra noi non è mai piaciuta.
Di certo l’opera non è “Made In Japan” e i Kraftwerk non sembrano possedere ispirazione sufficiente ad una nuova opera in studio, ma per gli appassionati questo box sarà una scoperta positiva e non una inutile aggiunta alla propria discoteca.
(fonte: https://www.debaser.it/kraftwerk/12345678-3d/recensione)