“Pompeii!”
In inglese si scrive con la doppia ‘i’ finale; nell’italiano scritto la ripetizione di una lettera è un espediente grafico per dare forza all’espressione della parola; quando poi ci metti anche il punto esclamativo vuoi proprio dare il senso della straordinarietà, dell’eccezionalità, della meraviglia.
Della storia, perché Pompei è di per sé storia: unica, tragica, ma che si è fatta presente e futuro; ed è storia per i Pink Floyd, che legarono per sempre il proprio nome alla città sepolta e dissepolta. Grazie ad Adrian Maben, i Pink Floyd realizzarono qualcosa di unico, straordinario, eccezionale, meraviglioso – riprendendo tutti gli aggettivi già usati, ma altri se ne potrebbero utilizzare – la cui portata viene giustamente esaltata negli ultimi anni, quando finanche il Ministero dei Beni Culturali, riconoscendo il valore culturale di quella operazione artistica, ha capito che può costituire modello di promozione dell’immenso patrimonio storico, artistico e architettonico italiano.
La recente riapertura dell’Anfiteatro degli Scavi al ritorno di Gilmour, con il suo immenso carico di suggestioni, ne è un magnifico esempio.
Ritornando alla ‘Pompeii oper/ation’ dal punto di vista Pink Floyd, fu l’ultima grande ‘devi/ation’ creativa prima di concentrarsi sui grandi capolavori che seguiranno e che segneranno il bilanciamento (da ‘Dark Side’ ad ‘Animals’) e poi lo sbilanciamento (‘The Wall’) tra musica e parole in ordine di importanza nella produzione discografica.
‘Pompeii’ è ancora soprattutto musica, sperimentazione, Gilmour a terra nell’Anfiteatro che armeggia con la chitarra ed effettistica varia, è l’esaltazione di Nick Mason – sottovalutato batterista – qui esaltato dagli arrangiamenti dei pezzi e dal regista.
‘Pompeii’ fu girato nel 1971, completato l’anno dopo, presentato al Festival di Edimburgo a settembre del ’72 e girò (poco) nelle sale cinematografiche nel 1974: fu ‘offuscato’ dai fumi del Vesuvio e dalle nebbie della distribuzione cinematografica ma è stato consegnato alla Storia dell’Arte.
‘The Early Years 1965 – 1972’rende omaggio a questo capolavoro con un intervento sul suono, mai riversato ufficialmente su disco, che finalmente possiamo ascoltare in tutta la sua gloria.
DVD/Blu-ray:
Live At Pompeii (with 2016 5.1 Audio Remix)
10. Careful With That Axe, Eugene 6.40
11. A Saucerful Of Secrets 10.09
12. One Of These Days 5.58
13. Set The Controls For The Heart Of The Sun 10.24
14. Echoes 26.10
Carlo Maucioni