I Panda Clan, enigmatico collettivo milanese, pubblicano il 28 settembre per la nota label spagnola Maldito Records / Primal Box edizioni l’EP d’esordio Circumvention. Il disco è disponibile su tutte le maggiori piattaforme streaming e digital download.
Quattro i singoli già estratti dal nuovo lavoro discografico. Sono Can’t Breathe, Claim, Mono e Ashtray. Perfetti biglietti da visita, sono tracce che subito rendono l’idea della direzione e dell’impegno del progetto, un intrigante mix di generi, in un crossover spontaneo tra elettronica, rock, metal, trap, dub.
I milanesi Panda Clan si ispirano liberamente al pensiero di Noam Chomsky, linguista, teorico della comunicazione, sociologo e filosofo anarchico libertario statunitense. Studioso che è pure uno dei massimi esponenti della critica al sistema capitalista. La formazione trasforma le sue idee, rigettandole in musica. Un urlo contro mediocrità e ignoranza, da dove crescono indifferenza, apatia e rassegnazione.
L’identità di PANDA CLAN è ad oggi ignota: “Ogni ora sul web vengono pubblicate più di 30 milioni di foto circa. Infinite le immagini a cui veniamo sottoposti. Perché allora le immagini di Panda Clan dovrebbero avere qualche plus valore o interesse?“
Altre informazioni su Circumvention di i Panda Clan
Tre i featuring presenti nell’EP, a partire da “Mono” con Juankar Boikot, cantante e bassista della storica band spagnola punk rock nata nel 1987, per passare ad “Ashtray” in compagnia di Start A Riot, nuovo progetto di Sara Rojec “Riottosa, cantante della metal-core band italiana Marry Me In Vegas, e Mars in “Masquerade”, tanto misterioso quanto sfuggente e talentuoso produttore, nonchè cantante dark metal da Milano.
Sei brani con un songwriting più che originale e profonde tematiche trattate, in un progetto in cui la sperimentazione fa da padrone, toccando diversi generi ed influenze: un risultato musicale perfetto, dove ogni influenza trova in ogni canzone il proprio posto.
“Circumvention” è stato prodotto, registrato, mixato e masterizzato da Stefano Iascone al Crono Sound Factory di Vimodrone (Mi), eccetto “I Can’t Breathe” masterizzata da Aron Aquadrop Airaghi. L’artwork di copertina è di Marco Boldrini.
Le tracce
I Can’t Breathe, il primo singolo estratto, è ispirato dalle ultime parole di Eric Garner. Quest’ultimo, durante il suo assassinio, pronunciò 11 volte “I can’t breathe“. Il significato della canzone è affidato alle parole dell’attore protagonista del videoclip, il mozambicano Castro Jose Amade: “É il nostro contributo alla lotta contro il razzismo e contro la violenza“.
Significative sono anche quelle del regista Naù Germoglio: “A tutti noi manca l’aria per qualcosa a causa di questa società opprimente che incatena a ruoli e stereotipi dai quali è difficile uscire e che obbliga a lottare gli uni contro gli altri invece che essere solidali e tolleranti”.
Claim nasce dallo studio della vita di Edward Bernais, il primo Spin Doctor della storia. In qualità di nipote di Freud, ha usato le tecniche di psicoanalisi dello zio per creare le prime potentissime e devastanti campagne pubblicitarie. Lo ha fatto come consulente di grandi multinazionali americane. E’ a lui che si devono le più grandi tecniche di persuasione sulle masse e le più raffinate tecniche di propaganda del ‘900.
Mono, invece, è una critica urlante e volutamente dura nei confronti della società odierna. “Mono”, in spagnolo “scimmia”. Così viene indicato chi, al giorno d’oggi, si assoggetta alle dinamiche sociali dell’apparire.
Ashtray si fa carico di raccontare uno dei più fatti più bui e inquietanti della storia recente. Si tratta dei fatti del G8 di Genova 2001.
Circumvention, la circonvenzione di incapace, che da il titolo all’EP, dovrebbe essere illegale. Invece, il sistema pubblicità / consumo / profitto ne fa ampio uso, anzi ne ha proprio bisogno per esistere.