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Robby Krieger, presto in pubblicazione la sua autobiografia

Robby Krieger - Photo Credits: thedoors.com/ Paul Ferrara

Il chitarrista Robby Krieger debutterà nelle librerie il 12 ottobre. Il libro svelerà la sua inedita versione dell’incredibile avventura dei Doors.

Robby Krieger, il chitarrista dei leggendari Doors, sta per ritornare con un nuovo progetto, questa volta letterario. Si tratta della sua inedita autobiografia, Set the Night on Fire: Living, Dying, and Playing Guitar with The Doors. L’artista vi ha lavorato in collaborazione con lo scrittore e musicista statunitense Jeff Alulis. Il libro uscirà durante il mese di ottobre per la casa editrice statunitense Little, Brown and Company. La data prevista per la pubblicazione dell’edizione inglese è il 12 di quel mese.

Il contenuto del libro

Set the Night on Fire fa rivivere al lettore l’intera avventura dei mitici Doors, dalla loro formazione al periodo post Jim Morrison. Ovviamente tutto viene riportato attraverso il punto di vista di Robby Krieger. Il chitarrista si sofferma anche su uno degli episodi più famosi collegati alla band americana, ossia la sua esibizione all’Ed Sullivan Show .

I Doors sono stati chiamati a suonare durante la puntata del 17 settembre 1967 del celebre programma televisivo. Secondo i racconti poi circolati su quella serata, la produzione avrebbe imposto alcune regole ai giovani musicisti. Innanzitutto, avrebbe caldamente suggerito loro di sorridere. Cosa più importante, avrebbe intimato loro di sostituire alcune parole di Light My Fire. Nello specifico, a creare problemi sarebbe stato il verso “Girl we couldn’t get much higher” (Ragazza, non potevamo sballarci più di così).

Jim Morrison avrebbe comunque deciso di cantare quel verso. Come conseguenza, i Doors avrebbero irritato lo staff dell’Ed Sullivan Show a tal punto che avrebbero ricevuto un ban a vita dalla trasmissione.

La versione di Robby Krieger

All’interno della sua autobiografia Robby Krieger da, però, una sua versione di quest’ultimo evento. Una versione che risulta piuttosto diversa da quella finora raccontata. Rolling Stone US ha pubblicato in anteprima proprio alcuni dei passaggi del libro dedicati a a tale vicenda.

Quando abbiamo suonato Light My Fire al Sullivan, non abbiamo distrutto il set o detto parolacce e non abbiamo usato mio fratello al posto di Jim. Eppure resta una delle apparizioni televisive più controverse di sempre. Secondo la storia raccontata da quella che si presume sia la biografia definitiva dei DoorsNessuno uscirà vivo di qui, un produttore ci avrebbe chiesto di non cantare la parola ‘higher’ e noi avremmo cospirato per ignorare l’ordine dopo che ha lasciato la stanza. Secondo il film di Oliver Stone sui Doors, Jim avrebbe esagerato la pronuncia della parola ‘higher’ per protestare contro il tentativo di censura. Nella biografia di Ray, dopo lo show un produttore si sarebbe messo a gridare e minacciarci dicendo che non ci saremmo più esibiti al Sullivan. Jim avrebbe risposto serafico: ‘Ehi, e quindi? L’abbiamo appena fatto”“.

Nel camerino, in realtà, la proposta di cambiare il testo non ci era sembrata affatto un’offesa. Pensavamo stessero scherzando. Light My Fire era al primo posto da settimane, era su tutte le radio del Paese. L’avevamo suonata in dozzine di show televisivi. A nessuno importava della parola ‘higher’. Non potevano dire sul serio. Per quanto riguarda la performance di Jim, le riprese originali sono in giro e potete vedere con i vostri occhi che quasi non si è mosso per gran parte del pezzo. In televisione Jim non si comportava come nei concerti. Le luci, le telecamere e l’atmosfera artificiosa di uno studio lo mettevano a disagio”.

Non abbiamo mai cospirato per non modificare il testo e non ne abbiamo parlato dopo l’esibizione. Secondo me era solo nervoso. Eravamo al Sullivan. Era la tv nazionale. Era dal vivo. Ha messo il pilota automatico e l’ha cantata come aveva fatto milioni di volte. Forse non era neanche attento quando hanno suggerito di modificare il testo, ma anche se l’avesse fatto di proposito, probabilmente non pensava fosse un problema. Forse il manager Bill Siddons è stato sgridato dallo staff dello show, ma non ricordo grida, né minacce di non poter tornare a esibirci lì. Di sicuro non ricordo la risposta da duro di Jim al produttore“.

— Onda Musicale

Tags: The Doors
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