Spesso gli artisti vapor italiani fanno riferimento alle sonorità di vaporgrave, un artista d’oltreoceano con cui molti dei nostri sono in contatto. Onda Musicale è andata ad intervistarlo, per conoscere meglio le fonti di ispirazione internazionali.
Dylan Pucci, aka Vaporgrave, è un producer newyorkese. Il suo nome è presto spiegato:
“I call myself vaporgrave because I feel as though music is dying, not many people put love in to their productions anymore. So, it’s a play-on-words of vaporwave, combining the name of the genre I love with my views of music in general”.
I riferimenti sono post-vaporw
La sua carriera inizia una decina di anni fa, influenzata da una canzone ascoltata sul canale Youtube Dubstep Tube.
(Vaporgrave con Frankie Aftee)
Sono questi gli anni in cui viene a contatto con gli artisti italiani:
“When I first got in to the scene – dice il compositore – I started networking with artists and fans via Facebook groups.”
Una di queste pagine è appunto Vaporwave Naples, tramite cui l’artista ha avuto modo di legare con l’ambiente italiano, grazie alla pubblicizzazione dei compositori fatta da quest’ultima.
Di certo è da considerare come egli stesso abbia avuto un ruolo attivo nel presentare la vapor nostrana all’estero:
“I love the Italian scene and it has been a huge inspiration to me, great artists come from Italy.- e incalza – I respect every country’s music scene (…). The international scene is booming.”
Ed è proprio italiano il primo artista che Vaporgrave consiglia, seguito da altri interessanti nomi: sono QuadratoX (qui una collaborazione fra i due), Yung Bae, Aftee, Burial, Darkstar e Goth-Trad.
Al momento i suoi progetti vertono sulla future dubstep, con le etichette Subworld Audio, Darkfox Records, e Sub Asylum, nel mentre continua a rilasciare per conto proprio alcuni album vaporwave.
Rimaniamo in attesa.
Michele Venuti – Onda Musicale
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