La Germania Est è stata la culla di una fervente scena punk rock, nata a Berlino. Ecco la sua storia che la vede anche protagonista nella notte della caduta del Muro.
Quando si parla di punk rock si pensa subito a nomi di band inglesi e statunitensi come Ramones, Clash o Sex Pistols. Gruppi che cominciano la loro attività dagli anni ’70 rendendo grande e popolare tale genere. Tuttavia, un importante movimento si svilupperà qualche anno più tardi anche nella Germania Est.
Il punk rock tedesco nasce in seno a una Germania divisa. L’area ovest del Paese, infatti, fa parte del blocco occidentale ed è denominata Repubblica Federale Tedesca (BRD). Invece, quella est, la Repubblica Democratica Tedesca (DDR), è sotto il controllo della URSS. A creare la scena punk tedesca sono dei giovani appassionati di musica rock dall’animo ribelle. Ragazzi che grazie alla loro tenacia, contribuiscono, anche con la musica, a rendere impossibile la continuazione del regime repressivo della DDR.
La storia di questa rivoluzione viene raccontata dallo scrittore e giornalista statunitense Tim Mohr nel suo libro Burning Down The Haus (2018). Mohr ha raccolto in presa diretta le testimonianze di quei giovani punk rocker. Li ha infatti incontrati quando ha vissuto a Berlino, negli anni ’90, dove si è guadagnato da vivere come DJ.
La scena punk della Germania Est
La storia del movimento punk tedesco comincia verso la fine degli anni ’70 a Berlino. Nell’area della città occupata dalla DDR si riesce a sentire il John Peel’s show dall’emittente radiofonica dell’esercito inglese che viene trasmessa a Berlino Ovest. Grazie a ciò, gli adolescenti della Germania Est entrano a contatto con la musica dei Clash, ma soprattutto con quella dei Sex Pistols.

Alcuni giovani cominciano, quindi, a vestirsi come punk e a autodefinirsi tali. È una ragazza sopranominata “Major“ colei che, nel 1977, a soli 15 anni, dà il via a questo movimento. Successivamente si uniscono a lei altre persone, che decidono presto regolarmente tra loro. Ad accumunarli, oltre la passione per lo stesso genere musicale, è l’insoddisfazione per le loro condizioni di vita e un disprezzo verso il troppo autoritarismo e controllo che la DDR esercita su ogni cittadino.
Ben presto, inoltre, cominciano a formarsi delle band. Nel marzo del 1981, per la prima volta, una di loro si esibisce live presso l’ambasciata della Jugoslavia. L’evento è un vero e proprio successo e fa riunire circa 100 ragazzi.
Negli anni ’80 il movimento punk si diffonde a macchia d’olio. Arriva, quindi, a coinvolgere diverse città della Germania Est. Contemporaneamente, crescono anche i dissidi con le forze dell’ordine e con la polizia segreta del regime, la Stasi. I punk rocker fanno paura alle autorità per la loro capacità d’aggregazione e il loro anticonformismo. Soprattutto preoccupa la loro musica dai testi spiccatamente anti DDR. Musica che risulta molto accattivante, soprattutto per i giovani, e che è capace di fomentare il loro spirito sovversivo.
Per tentare di mantenere sotto controllo la situazione la DDR decide di creare delle licenze speciali per i musicisti. Solo coloro che ne sono in possesso hanno il permesso di esibirsi live. Inoltre, il governo controlla strettamente, sempre attraverso permessi, chi può suonare nella Germania Ovest. Tra i gruppi punk a cui viene concesso di portare la propria musica live dall’altra parte del Muro di Berlino vi sono i Die Anderen e i Feeling B.
La notte che ha cambiato la storia
Le band punk rock della Germania Est sono protagoniste pure nella notte della caduta del Muro di Berlino, il 9 novembre 1989. Proprio i Die Anderen e i Feeling B suonano quella stessa sera a Belino Ovest, presso il Pike Club. Il locale si trova non molto distante da due checkpoint, Heinrich-Heine-Strasse e Oberbaumbrücke.
Mentre i Die Anderen sono nel bel mezzo della loro performance, iniziano a notare qualcosa di strano. Continuano a entrare persone di loro conoscenza, tutte di Berlino Est. In un primo momento non ci fanno particolarmente caso. Questo perché in molti sono già riusciti a scappare a ovest.
Ad un certo punto, però, si accorgono che tra la folla c’è il cantante di un altra band della DDR. Un musicista che non è mai andato via dalla Germania Est e che, quindi, in una situazione normale non potrebbe essere lì senza uno specifico visto. I Die Anderen scoprono infine cos’è accaduto subito dopo la conclusione del loro live.
Le persone ora possono muoversi liberamente tra le due parti di Berlino. Ciò sta avvenendo a causa delle dichiarazioni di Günter Schabowski, portavoce del governo della DDR e membro del Politburo. Quest’ultimo, infatti, durante una conferenza avvenuta quella stessa sera ha spiegato ha annunciato l’assoluta liberta di movimento tra le due Germanie.
È l’inizio di una notte magica. Un gran numero di persone si riversano nelle strade di Berlino Ovest. Parenti e amici si ritrovano dopo decenni di separazione forzata. Si farà festa fino alla mattina successiva.
Il futuro del rock al Pike Club
In quell’incredibile notte, sotto il tetto del Pike Club sono riuniti alcuni musicisti che in pochi anni faranno molta strada nel mondo del rock. Tre di loro sono membri dei Feeling B: Christian Lorenz, Paul Landers e Christoph Schneider. Questi ultimi entreranno a far parte nei primi anni ’90 dei celebri Rammstein.
Una futura superstar dell’alternative rock si trova, invece, tra il pubblico. È la polistrumentista e cantautrice inglese PJ Harvey. La ragazza ha da poco compiuto 20 anni ed è nel locale assieme alla madre. Nonostante la giovane età, Harvey ha già avuto la possibilità di esibirsi nella Germania Est con il suo gruppo di allora, gli Automatic Dlamini. In tale circostanza ha incontrato anche gli stessi Die Anderen.