Il 25 novembre arriva su Disney+ “The Beatles: Get Back“, un nuovo lavoro firmato da Peter Jackson (regista de Il Signore degli Anelli).
La miniserie documentario racconta la creazione dell’album “Let It Be” e la pianificazione della prima esibizione live della band dopo anni; sarà infatti possibile vedere il celebre “concerto sul tetto” ricordato anche per aver segnato la fine dei Beatles.
Il materiale presente nel documentario è il risultato di oltre cinquantasei ore di filmati girati da Michael Lindsay-Hogg per il suo film del 1970 dal titolo “Let It Be – Un giorno con i Beatles“. Quest’ultimo fu pubblicato in due versioni: la prima nel 1981 in Gran Bretagna su VHS, la seconda nel 1982 negli Stati Uniti su Videodisco. Entrambi i supporti vennero rapidamente ritirati dal commercio e da allora non c’è più stata un’edizione ufficiale. Oggi ci ha pensato Peter Jackson a riprendere in mano quelle registrazioni con l’obiettivo di renderle finalmente note al pubblico.
Grazie a diverse dichiarazioni dei due registi, possiamo ritenere i documentari di Peter Jackson e di Michael Lindsay-Hogg due opere completamente diverse. In “The Beatles: Get Back” scopriremo dettagli in più che ai tempi di “Let It Be – Un giorno con i Beatles” non era nemmeno possibile realizzare. Uno dei quali è il momento in cui George Harrison comunicò di lasciare il gruppo durante le riprese: Lindsay-Hogg fece nascondere un microfono per registrare quell’audio, che risultò però incomprensibile, ma che oggi riusciremo ad ascoltare grazie alle tecnologie avanzate.
Le parole di Michael Lindsay-Hogg
In occasione dell’uscita di “The Beatles: Get Back”, Rolling Stone Italia ha deciso di intervistare il regista del documentario originale di cinquant’anni fa. Michael Lindsay-Hogg, che attualmente ha 81 anni, ha confessato di non aver mai smesso di cercare di farlo uscire in qualche modo: “Ho sempre pensato, per ragioni che non hanno a che spartire con la sua qualità, che fosse mal visto nel mondo dei documentari rock e in particolare in quello dei Beatles”. Circa tre anni fa gli è arrivata la notizia che Peter Jackson aveva visto il suo vecchio materiale e avrebbe voluto farne qualcosa. Così Lindsay-Hogg oggi rivela: “Credevano che avrei fatto un gran casino, ma adoro il cinema di Peter. Ho pensato, se deve metterci le mani qualcuno, meglio che sia lui. È creativo, tosto e ama la band”. La nuova versione durerà sei ore (4 ore e mezza in più rispetto all’originale), sarà divisa in tre parti e conterrà immagini inedite che, all’epoca, il regista dovette tagliare.
Ricordando con Rolling Stone Italia i vari aneddoti legati a “Let It Be – Un giorno con i Beatles”, Michael Lindsay-Hogg non si è lasciato sfuggire l’occasione per difendere a spada tratta il proprio lavoro; il suo film, infatti, non è piaciuto al batterista Ringo Starr che ha detto apertamente che non c’era gioia:
Non m’interessa, è la sua opinione. Tutti ne abbiamo una. Adoro Ringo, ma credo che non veda il film da cinquant’anni. È pieno di spirito di collaborazione, bei momenti, tante battute. Finisce col concerto sul tetto, era la prima volta che suonavano in pubblico dopo tre anni. Si erano resi conto che quella cosa gli mancava.”