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Krokus: storia della band accusata di imitare troppo gli AC/DC

La band dei Krokus

Se ai giorni nostri qualcuno accusa i Greta Van Fleet di scopiazzare i Led Zeppelin, c’è stato un tempo in cui altri accusavano i Krokus di ispiararsi un po’ troppo agli AC/DC.

Krokus sono una prog-rock-havy metal band formatasi in Svizzera (parte tedesca) nel 1974. La loro musica è prevalentemente composta da riff di chitarra elettrica piuttosto semplici ma molto efficaci, chiaramente ispirati a grandi band di quel periodo come Scorpions, Saxon, AC/DC, The Cult. Da sempre vengono accusati di imitare troppo la band di Angus Young anche a causa della voce di Marc Storace incredibilmente simile a quella di Bon Scott. Spesso vengoni indicati come clone band degli AC/DC.

La band nasce come gruppo sinfonic/rock/prog e la prima line up è formata da Chris Von Rohr (voce e batteria), Tommy Kiefer (chitarra), Remo Spadino (basso), Hansi Droz (chitarra). Ottengono il loro massimo successo negli anni 80 (dopo alcuni cambi di formazione) in particolare con il riuscitissimo disco “Headhunter” (del 1983).

Ma partiamo dall’inizio

Il momento cruciale della loro carriera avviene nel 1979 con l’ingresso nella band del cantante Marc Storace (classe 1951) la cui voce somiglia incredibilmente a quella di Bon Scott degli AC/DC. La band non ha mai nascosto di ispirarsi alla formazione dei fratelli Young ed inizia a mettersi in evidenza partecipando ad alcuni festival e concerti in Inghilterra per poi fare da guppo spalla nei tour americani di AC/DC, Sammy Hagar e Cheap Trick. Non propio gruppetti minori.

La morte di Bon Scott

Nel pomeriggio del 19 febbraio 1980, Bon Scott viene ritrovato morto dal suo amico Alistar Kinnear all’interno della sua auto (una Renault 5), parcheggiata davanti al 67 di Overhill Road in East Dulwich. (leggi l’articolo) Kinnear lo ha lasciato solo 15 ore prima nello stesso punto, crollato improvvisamente in un sonno profondo sulla via del ritorno dal pub. Si é ipotizzato che Bon sia soffocato dal suo stesso vomito mentre dormiva, ma nel referto il medico legale attribuisce la morte ad un’accidentale intossicazione acuta da alcool“, avendo riscontrato nello stomaco una quantità pari ad almeno “sette whiskey doppi“. Con la sua morte gli AC/DC sono senza cantante per cui chiedono a Storace di prendere il suo posto nella band ma lui, nonostante la tentazione fosse grande, preferisce declinare e rimanere nei Krokus. Come è noto sarà Brian Johnson il nuovo cantante degli AC/DC.

La accuse di essere una “clone band

Nel 1981 i Krokus pubblicano il loro quinto disco dal titolo “Hardware” e subiscono pesanti accuse di copiare lo stile degli AC/DC da parte della stampa inglese. “Hardware” è un lavoro interessante e piacevole, in modo particolre i brani “Rock City“, “Easy Rocker” e “Winning Man“. “Hardware” conquista il disco d’oro in Svizzera.

La tragica scomparsa di Tommy Kiefer

Dopo la pubblicazione di “Hardware” il chitarrista Tommy Kiefer decide di lasciare la band. Soffre di una forte dipendenza da droghe e si toglie la vita il 24 dicembre del 1986. Il suo posto nella band viene preso da Marc Kohler.

Il successo e la lite fra Storace e Joe Elliot

La loro ascesa inizia con la pubblicazione del disco “One Vice at a Time” (1982), anch’esso particolarmente ispirato allo stile dei fratelli Young, che ottiene tre dischi d’oro. La band decide di rivolgersi sempre più al pubblico americano. Il disco presenta la reinterpretazione di “American Woman” della rock band canadese The Guess Who. Nel 1982 i Krokus partecipano ad un tour in America come gruppo spalla di Rainbow, Motörhead, Rush e Cheap Trick.

Il lavoro successivo è “Headhunter” (1983), considerato da tutti il loro miglior disco, che vanta la partecipazione (in una traccia) del cantante dei Judas Priest Robert “Rob” Halford. La band subisce un altro cambio di formazione: Steve Pace alla batteria al posto di Freddy Steady.

Nel 1983 partono (come gruppo spalla) al seguito dei Def Leppard per un tour negli Stati Uniti ma, a causa di un forte litigio fra Marc Storace e Joe Elliot (Def Leppard) abbandonano il tour.

Il cambio di rotta, il “glam metal e l’ennesimo avvicendamento nella formazione

La band è totalmente immersa nella scena heavy metal americana e viene spinta a spostare le proprie sonorità verso l’hair metal (detto anche glam metal), un sottogenere dell’heavy metal nato in America nella metà degli anni 80 di cui i maggiori esponenti sono Motley Crue, Europe, Bon Jovi, Def leppard. Il genere si caratterizza da un approccio decisamente più commerciale e da grande cura della propria immagine ma è destinato a soccomebere negli anni 90 in favore del grunge. Nel frattempo Chris Von Rohr (basso) lascia la band e viene sostituito da Mark Kohler che lascia a sua volta la batteria a Jeff Klaven.

Nel 1984 esce “The Blitz“, ottavo albun in studio, che vede la collaborazione di Bryan Adams. Con questo lavoro i Krokus si rivolgono ancora più esplicitamente al pubblico americano ottenenedo però la perdita di quello europeo, che si sente fortemente deluso da questo “cambio di rotta“. “The Blitz” ottiene il Disco d’Oro mentre il batterista Steve Pace decide di abbandonare la formazione.

La fine del successo e la parabola discendente

Nel 1986 esce “Change of Address” che da il via alla (lenta e inesorabile) fase di declino della band (intuibile nelle intenzioni già dal titolo). In quel periodo stanno imponendosi band come Bon Jovi e Def Leppard che propongono delle sonorità più melodiche e meno metal. Inoltre, la casa discografica impone loro una sterzata verso quella direzione e il risultato è un disco che non verrà ricordato fra i migliori. Anzi. Il disco è un disastro dal punto vista commerciale e questo segna l’inzio della fase di declino, specie in quell’Europa che la band aveva deciso di snobbare in favore degli Stati Uniti.

Il ritorno in Europa e il tentativo di ricucire il rapporto con il proprio pubblico

Manco a dirlo avviene l’ennesimo cambio nella formazione che, tuttavia, non porta ad un risultato significativo. Il pubblico europeo li ha proprio dimenticati. Nel 1988 viene pubblicato “Heart Attack“, definito dalla band “l’ultimo tentativo di tenere insieme il gruppo minacciato da una profonda crisi“. Seguono diversi tour e altri cambi di formazione, con abbandoni e rientri. E lunghe pause.

Il 1990 è il momento della rinascita

Con un restyling quasi totale nel 1990 la band torna in pista con “Stampede“, undicesimo disco che lascia tuttavia intravedere qualche debole segnale di ripresa, senza però entusiamare troppo, grazie anche alla casa discografica che non crede affatto in loro e organizza una distribuzione e una commercializzazione decisamente insufficienti.

Nel 1994 avviene una reunion storica che vede coinvolti (quasi) tutti i principali componenti dei Krokus. Nasce così “To Rock Or Not To Be” che segna in grande stile il ritorno della band e assegna all’album il disco d’oro nel 1985. Non è un caso se le sonorità del disco sono quelle che li hanno condotti al successo nei primi anni della loro carriera. I Krokus producono successivamente dei dischi interessanti, per lo più incarnanti lo spirito musicale degli esordi, senza tuttavia evitare gli immancabili cambi nella formazione.

L’addio definitivo

Nel 2018 i Krokus comunicano il loro addio definitivo e lo fanno con “Adios Amigos” che è l’ultimo tour della band. Iniziato nella primavera del 2019, termina il 7 dicembre dello stesso anno con un concerto all’Hallenstadion di Zurigo.

Alcuni numeri

Sono 35 i musicisti che si sono alternati, a più riprese, nella band. I Krokus hanno realizzato 18 album in studio, 4 album live, 10 raccolte, 25 singoli ed EP, 3 DVD. Vantano inoltre collaborazioni con molti musicisti. Sono stati in attività dal 1974 al 2019.

— Onda Musicale

Tags: AC/DC, Brian Johnson, Rush, Bon Scott, Def Leppard
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