Michele Cristoforetti si affaccia al mondo della musica nel 2005 quando inizia a suonare, un po’ per gioco, la chitarra nel garage di casa con un paio di amici.
L’anno successivo inizia a prendere lezioni di chitarra e contemporaneamente forma una prima band composta da due chitarre, basso e batteria, che propone cover rock italiane.
Nel 2008 la band prende il nome Kascade e inizia ad esibirsi in molti locali della provincia trentina, mettendosi in evidenza grazie alla buona tecnica ed alla serietà dei componenti.
Nel frattempo la band cambia più volte il suo assetto, acquisendo una connotazione sempre più professionale e completa, e in questo periodo vengono sperimentate nuove sonorità e idee innovative. All’interno della formazione c’è grande entusiasmo e voglia di farsi conoscere.
Inizia quindi il percorso solista di Michele Cristoforetti che è alla ricerca di un palcoscenico che gli consenta di raccontare le sue storie di vita attraverso i suoi versi e le sue melodie, cercando nel frattempo dei musicisti in grado di appoggiarlo durante i suoi concerti.
Il 2013 è l’anno dell’ultimo lavoro come hard rock band, che peraltro ottiene un ottimo riscontro da parte della critica e nell’ambiente musicale della provincia di Trento.
Michele però sente che è arrivato il momento di mettersi in gioco come interprete solista, per avere la possibilità di comunicare, attraverso le sue canzoni, le sue esperienze di vita e le sue emozioni.
Nasce quindi il “progetto musicale Michele Cristoforetti” che, grazie al sostegno di Onda Musicale Promotion, prova ad affacciarsi al panorama musicale locale, attraverso delle canzoni che riusciranno a catturare l’interesse e la curiosità di tutti grazie a melodie accattivanti e a testi non banali.
Lo abbiamo incontrato e gli abbiamo rivolto alcune domande.
Parlaci di questo disco e di cosa rappresenta per te.
“Credo sia una scoperta di me stesso. Come ho già detto non credevo che i miei versi potessero fondersi in musica, invece è stato cosi. E’ stato il brano “Bella Paura” a farmi rompere il ghiaccio con le composizioni. La canzone è nata prima alla chitarra e successivamente completata correggendo metrica e qualche accento di alcune strofe scritte in precedenza. Mi sembrava molto adatta all’atmosfera. Penso appunto sia questo l’elemento più importante, l’aggregamento dell’ambiente (musica), con il sapore (testo).”
Il ricavato delle vendite andrà ad una ONLUS, come è nata questa idea?
“Ho parlato una sola volta, qualche tempo fa, con la nonna di un bambino che fa parte dell’Associazione Athena Onlus, alla quale verrà devoluto l’incasso derivante dalle vendite del disco “Muoviti“. Ho capito all’istante tante cose riguardo al volere la felicità a tutti i costi, al lottare in modi incredibili per trovarla ogni giorno un insegnamento molto importante e che non deve essere mai dato per scontato.”
Nel disco è contenuto il singolo “Sigaro Cubano”, realizzato con la collaborazione di Maurizio Solieri. Raccontaci che esperienza è stata.
“Maurizio Solieri ha dato l’opportunità a me e ai Kascade di vivere qualcosa di molto emozionante, molto vicino ad un sogno credo. Dedicandoci tanta della sua passione e dedizione per la musica, ci ha fatto assaporare cosa significa lavorare seriamente su un progetto importante, cosa che credo ricorderemo fortemente e a lungo. Sto comunque continuando la collaborazione con lui, nel 2017 potrebbero esserci delle interessanti novità.”
Che rapporto hai con il live? Fai molti concerti e sembra che hai un legame speciale con il pubblico. E’ così?
“Bè diciamo che i live sono l’espressione più genuina e vera della propria musica, “la pista per un pilota, il teatro per un attore”. Quest’anno abbiamo suonato molto, anche grazie ai parecchi lavori ultimati. Il pubblico sembra rispondere molto bene, e troviamo sempre più simpatizzanti ed appassionati che puntualmente ci seguono. Credo sia proprio il pubblico ad essere il sensore più chiaro di se stessi e del proprio lavoro artistico. Ci proiettiamo verso un 2017 ricco di serate ed eventi, che vogliamo giocarci come sempre al meglio.”
Nei tuoi live sei sempre accompagnato dai Kascade. Che rapporto hai con loro?
“I Kascade sono la mia prima formazione, che ho fondato e che ho voluto con me per le esibizioni live anche dopo aver dato il via al mio progetto da solista. Con loro c’è un rapporto fantastico, davvero. Oltre alla musica, che gestiamo in modo molto organizzato e professionale, abbiamo un rapporto d’amicizia che considero fondamentale per poter trasmettere una cosa così personale, com’è un proprio brano.”
Che progetti hai per il futuro?
“Ho già parecchie bozze di brani da potermi mettere quanto prima al lavoro su un altro disco, ma voglio finire l’anno con ancora qualche live in programma, dopodiché mi rimetterò al lavoro con i progetti da ultimare. Come ho già accennato ci saranno novità dalla collaborazione con Maurizio Solieri, che spero a breve di poter anticipare. Continuerò per tutto l’anno prossimo con i live che stiamo ora programmando, per far conoscere i brani del novo album “Muoviti” in molte regioni del nord Italia.”
Stefano Leto – Onda Musicale