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Van Halen: ecco come nacque “Eruption”

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Se si parla dei Van Halen è assolutamente impossibile non parlare della grandissima tecnica del chitarrista Eddie Van Halen, all’anagrafe Edward Lodewijk van Halen nato Nimega il 26 gennaio del 1955 e scomparso nel 2020, considerato uno dei migliori al mondo secondo la rivista Rolling Stone.

Il brano “Eruption” è contenuto nell’esordio omonimo della band, di cui abbiamo già parlato qui, e si contraddistingue per la grande dimostrazione del virtuosismo di Van Halen, purtroppo scomparso lo scorso anno. (leggi l’articolo)

Ovviamente come dimenticare il tapping, tecnica già presente nella musica classica, della sua chitarra adeguatamente effettata con un phaser?

I due minuti scarsi sono più che sufficienti per riconoscere il caratteristico sound della band, e di Eddie, a cui si aggiungono l’intro di basso e batteria ad opera di Michael Anthony, oggi nei Chickenfoot, ed Alex Van Halen, fratello del chitarrista.

“Eruption”, un brano osannato dai chitarristi e dai fan della band che nacque per puro caso! Inizialmente infatti il brano veniva suonato nelle serate live nei vari locali, ma poi è venuto il momento di incidere il disco.

Tra una sessione di registrazione e l’altra Eddie afferra la sua chitarra e, da essa, fa sprigionare il famoso pezzo strumentale. Alla domanda “che cosa stai suonando?” Eddie risponde candidamente è solo un riscaldamento.

Detto fatto la traccia viene subito messa nell’esordio che, assieme alla voce di David Lee Roth, diventa subito una vera e propria pietra miliare del rock.

 

— Onda Musicale

Tags: Eddie Van Halen/Van Halen/David Lee Roth/Michael Anthony/Eruption/Alex Van Halen
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