Flea ha partecipato a varie produzioni cinematografiche e televisive. Una delle più celebri è Il grande Lebowski. Ecco com’è andata.
Nella rubrica “Guest (Rock) Stars” Onda Musicale vi parla di esperienze cinematografiche e televisive, più o meno riuscite, delle grandi personalità del rock. Probabilmente, alcuni non sanno che si è cimentato nella recitazione anche un membro dei Red Hot Chili Peppers. È il bassista Flea, al secolo Michael Peter Balzary.
Guest (Rock) Stars: Flea ne Il grande Lebowski
Flea ha partecipato a vari film e serie televisive e ha anche prestato la sua voce a vari personaggi. Forse, la sua apparizione cinematografica più conosciuta è quella ne Il grande Lebowski (Fratelli Coen, 1998).
Nella pellicola il bassista veste i panni di Kieffer. Quest’ultimo, assieme a Uli Kunkel (Peter Stormare) e Franz (Torsten Voges), compone il gruppo dei tre Nichilisti. Si tratta di una banda che diventa rivale del protagonista del film – Jeffrey Lebowski, aka Drugo – e dei suoi amici all’interno di un loro sogno psichedelico.
Flea sulla sua avventura nel set del film
Nel 2011, Flea ha raccontato proprio la sua esperienza nel set de Il grande Lebowski alla rivista Rolling Stone (US). In quell’occasione, si è definito “sorpreso” che il film sia diventato un “cult“.
“Jeff Bridges ha fatto un lavoro fantastico quando ha recitato in questo ruolo (Drugo). Quello che è divertente è che (il film) non ha fatto tanto clamore quando è uscito. É uscito subito dopo Fargo, che è stato un grande vincitore degli Oscar e un blockbuster. Il grande Lebowski era una pellicola molto più sottile e non ha avuto successo. Quindi, in quel senso, è davvero sorprendente vedere che ora ha seguito e che ci sono le convention e tutto il resto. Sono semplicemente elettrizzato di farne parte“
Il bassista ha, però, elaborato anche una sua riflessione sul perché la pellicola sia ora così popolare: “I Fratelli Coen hanno davvero questa abilità di catturare l’essenza di quello che stanno trattando, e la cultura dei tossici è veramente profonda. È un linguaggio universale. Tossici da tutto il mondo possono riunirsi. Non devono nemmeno parlare la stessa lingua, ma possono fumare erba e guardare Il grande Lebowski. É come essere capace di condividere che ti piace il blues o qualcos’altro“.
Inoltre, sempre nella stessa occasione, il musicista ha anche parlato di come sia essere diretti dai celebri Fratelli Coen. “Completavano le idee e le frasi l’uno dell’altro“, ha rivelato. “Erano veramente un mostro creativo a due teste. Per me, sono questi due fratelli tossicodipendenti che hanno tutte queste battute umoristiche che capiscono solo loro“.