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David Gilmour: questa è la canzone che non suona mai dal vivo

Da quando i Pink Floyd si sono ufficialmente separati, i singoli componenti hanno sempre eseguito (come solisti) dal vivo canzoni del repertorio comune.

Dopo la partenza di Roger Waters dal gruppo (nel 1985), non è mai stato un problema per David Gilmour, Richard Wright o Nick Mason predisporre una scaletta accattivante dei loro migliori brani prog-rock e suonare con il nome Pink Floyd. Peraltro, i tre avavno vinto una causa legale intentata proprio da Waters per l’uso del nome. Anche esibendosi da solisti, i membri della band erano felici di proporre la musica dei Floyd. E anche il loro pubblico.

Tuttavia, rimane una canzone che nel tempo è diventata particolarmente dolorosa da suonare da vivo per David Gilmour: si tratta di “Echoes“. Il brano, inserito nel disco Meddle del 1971, potrebbe essere tranquillamente considerato uno dei (tanti) capolavori dei Pink Floyd ed è ritenuto uno dei punti più alti del periodo progressive della band britannica. Inoltre, ha una struttura da far “invidia” a molti compositori operistici moderni e non solo. E’ (giustamente) considerato una sorta di “antipasto” del colossale (e inarrivabile) disco che seguirà: The Dark Side of the Moon.

La canzone, per l’appunto, è stata il primo vero deciso passo che il gruppo ha fatto verso il prog rock, e l’assolo di Gilmour è uno dei più cristallini mai creati da David in cui il chitarrista britannico unisce aggressività e fluidità per realizzare un “solo” degno di rimanere per sempre nella storia.

Il brano (per la precisione è una suite) inizia in maniera decisamente iconica, con una nota di pianoforte (si tratta di un SI) “filtrata” da un amplificatore rotante Leslie. Con la medesima nota il brano termina dopo 23 minuti e 31 secondi. E’ magia allo stato puro. Nel mezzo Gilmour piazza un assolo quasi erotico (si, un’ autentica goduria) con intermezzi di chitarra acustica funcheggiante. L’ascoltatore rimane sospeso in una dimensione parallela in cui viene proiettato in uno spazio tempo non tempo. E li rimane in estasi. Con le urla dei gabbiani.

La riluttanza di Gilmour ad eseguirla dal vivo

Tuttavia, pare che Echoes riservi troppi ricordi dolorosi a Gilmour perchè possa includerla nella sua scaletta. Dopo la tragica morte nel 2008 di Richard Wright, straordinario tastierista dei Pink Floyd e musicista fondamentale nel sound della band, Gilmour ha evitato di eseguire dal vivo la canzone a causa della sua connessione con lui. Infatti, lui e Wright hanno condiviso un’amicizia forte e intensa, non solo all’interno della band, ma anche nella vita privata.

La rivelazione nel 2016 a Pompei

Nel 1971 i Pink Floyd suonano nell’anfiteteatro romano di Pompei. Non si tratta di un certo aperto al pubblico ma di un’occasione per realizzare un film con il regista Adrain Maben (leggi l’articolo). Nella circostanza la band esegue una versione memorabile di “Echoes“, immortalata nel DVD “Live at Pompeii“. Nel 2016 Gilmour decide di includere Pompei nel suo tour promozionale del disco “Rattle That Lock” ma sembra si sia rifiutato di esguire “Echoes” in quanto troppo struggente per lui.

Queste le sue parole:

Sì, sarebbe bello suonare ‘Echoes’ qui a Pompei. Ma non lo farei mai senza Rick.”

Non erano solo i ricordi del loro suonare insieme a turbare Gilmour se avesse suonato quella canzone, ma il fatto che quel brano lo legasse indissolubilmente a Wright.

“C’è qualcosa di così specifico nel modo in cui io e Rick suoniamo,

in quanto non puoi convincere qualcuno a impararlo e farlo proprio così.

Non è di questo che parla la musica”

(D.gilmour)

Per Gilmour, rifiutarsi di suonare una delle più belle e iconiche canzoni dei Pink Floyd non è solo per “evitare di soffrire del ricordo“, ma è il modo da lui scelto per suggellare la connessione che ha avuto con il suo amico. Rifiutandosi di suonare la canzone ( o per meglio dire decidere di non suonarla), Gilmour conferma quanto la canzone sia speciale. Tanto per lui quanto per noi.

Ecco l’ultima volta che David Gilmour e Richard Wright hanno eseguito insieme “Echoes”

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd, David Gilmour, Roger Waters, Echoes
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