I Pink Floyd nascono dall’incontro fra lo studente di pittura Roger Keith Barrett (per tutti Syd) con George Roger Waters, studente di architettura e chitarrista di una formazione locale che si chiamava Sigma 6.
All’inizio c’è anche il chitarrista Bob Klose e in realtà il nome di quello che possiamo considerare l’embrione dei futuri Pink Floyd cambia più volte: Sigma6, Tea Set, Meggadeaths, Abdabs. Con il tempo i Pink Floyd sono diventati una delle più grandi band di tutti i tempi nei decenni successivi con album di successo come “The Dark Side of the Moon” (1973) e “The Wall” (1979). Con la guida di Barrett il gruppo pubblica due singoli da classifica e l’album di debutto “The Piper at the Gates of Dawn” nel 1967. Solo in un secondo momento, poichè gestire Barrett è diventato quasi impossibile, viene invitato ad unirsi al gruppo, come seconda chitarra, David Gilmour. Tuttavia nel 1968 a causa del deterioramento della salute mentale di Barrett, gli altri membri decidono di licenziarlo, senza nemmeno preoccuyparsi di avvisarlo.
Gestire Syd era diventato davvero problematico (soffriva della sindrome di Asperger) e, dopo avergli affiancato il docile Gilmour, all’unanimità decidono di proseguire senza di lui. Pare che una sera, mentre andavano con il furgone ad un concerto, qualcuno abbia chiesto dove fosse Barrett. La risposta fu un silenzio di parecchi minuti.
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5 giugno 1975. Abbey Road Studios – Londra
L’ultima volta che hanno visto il loro ex compagno di band è stato nel 1975, quando Syd è apparso (senza essere invitato) alle sessioni di registrazione dell’album “Wish You Were Here“. Nella circostanza, invitato a dare un giudizio sul brano Shine On You Crazy Diamond (dedicata proprio a lui) Syd avrebbe detto “Sembra una canzone un pò vecchiotta”. In seguito, l’unico membro della band che ha visto Barrett faccia a faccia è stato Roger Waters, che ha avuto un breve incontro con lui nei magazzini Harrods a Londra. Waters ha commentato copn queste parole l’accaduto: “appena mi ha visto è scapapto via precipitosamente”. Nelle interviste degli decenni sucecssivi David Gilmour ha spiegato il motivo per cui lui e gli altri membri dei Pink Floyd non hanno mai parlato con Barrett fino alla sua morte, avvenuta il 7 luglio del 2006.
Perché David Gilmour non ha mai parlato con Syd Barrett dopo gli anni ’70?
Sembra che i famigliari di Barrett abbiano chiesto espressamente agli altri Floyd di lasciarlo in pace e non cercarlo perche Syd si sentiva ferito nei sentimenti. Ricordiamo che soffriva della Sindrome di Asperger e che nella sua vita ha fatto un uso massiccio di ogni tipo di droga. In un’intervista realizzata dalla mensile britannico The Word nel 2006 (prima della morte di Syd) è stato chiesto a Gilmour se avesse preso in considerazione l’idea di invitare Barrett a suonare con lui nel suo album solista “On an Island“.
La risposta di Gilmour è stata questa:
No, lascio Syd in pace. Rispetto il desiderio della sua famiglia che ce lo ha chiesto. Mi piacerebbe andare a trovarlo uno di questi giorni e forse lo farò, prima che sia troppo tardi.”
Gilmour ha ulteriormente espresso il desiderio di rivedere Barrett in un’intervista rilasciata a La Repubblica Spettacoli & Cultura nel 2006, pochi mesi prima della morte di Syd.
Queste alcune delle sue parole:
Sì, mi sarebbe piaciuto (andarlo a trovare negli ultimi anni). Ma la famiglia è convinta che Syd debba rimanere isolato. Ma non è detto che prima o poi non ci vada lo stesso.”
Come David Gilmour ha saputo della morte di Syd Barrett?
In un’intervista con The Word (nel 2007), Gilmour ha spiegato come ha saputo della morte di Barrett. “Suo cognato mi ha chiamato. Mi sono sentito estremamente triste. È stato un momento tragico. Ho anche provato un grande rammarico per non essere andato a trovarlo in tutti quegli anni. La sua famiglia aveva detto che sarebbe stato meglio se le persone non lo avessero fatto. Ma non avrei pensato che valesse anche per me. Quindi mi dispiace di non essere stato più motivato al riguardo. Sapevo dove abitava. Avrei potuto auto-invitarmi per una tazza di tè. Syd ed io eravamo amici fin da quando eravamo adolescenti e avevamo molti ricordi anche al di fuori dei Pink Floyd. Alcuni di questi avrebbero potuto tirarlo su di morale”.
Gilmour ha anche parlato in un’intervista con la rivista Uncut (nel 2008) di quanto fosse triste per la morte di Barrett: “Ovviamente, la notizia della sua morte è stata enormemente triste per me. Sapevo che era malato da molto tempo. Ma la realtà era terribilmente triste. Il fatto era che il Syd che conoscevo non esisteva più da molto tempo. Se ho un rimpianto è quello di non essere stato più energico con la sua famiglia e di non essere andato a trovare Syd a Cambridge. Ma era una cosa difficile da negoziare.”
David Gilmour e Syd Barrett. Un’amicizia nata quando erano adolescenti
David Gilmour ha incontrato Syd Barrett molto prima dei Pink Floyd, quando aveva circa 14 o 15 anni, come ha ricordato in un’intervista con la rivista Mojo nel 2006: “Lo ho conosciuto quando avevo circa 14 o 15 anni. Era quel tipo di persina che la gente indicava per strada. E aveva un carisma e un magnetismo non comuni. Era divertente e spiritoso. Nulla gli sfuggiva. Era aggiornato su tutto. Ben istruito. Uscivo con lui, andavo a casa sua. Quando mi sono trasferito alla Cambridge Tech, ci incontravamo spesso nella scuola d’arte all’ora di pranzo e suonavamo canzoni di Bo Diddley e dei Rolling Stones.”
La famiglia di Barrett ha chiedo di lasciarlo in pace
In un’intervista con Mark Blake nel 1996, il tastierista dei Floyd, Richard Wright, ha rivelato che la madre di Barrett ha chiesto a lui, Roger Waters, David Gilmour e Nick Mason di non parlare con il loro ex compagno di band perché ogni volta che vedeva qualcosa che gli faceva ricordare la band che avrebbe deprimersi per settimane.
Ecco le sue parole:
“Non lo vediamo. Perché a quanto pare se ha mai ricordato i Pink Floyd e quando c’era dentro, cade in depressione per settimane e settimane. Sua madre ci ha chiesto di stare alla larga qualche anno fa. Apparentemente, la maggior parte delle volte è abbastanza felice o lo era. ma le nostre facce possono innescare un lasso di tempo”. “Sarebbe sempre successo o è stato a causa di un’enorme overdose di acido? Chissà. Ho il sospetto che fosse un po’ di entrambi. Tutto quello che so è che una settimana stava bene e una settimana dopo si è presentato di nuovo ed era completamente diverso. È solo una terribile tragedia».
(fonte: rockandrollgarage.com)