L’album prende spunto dalla traslazione della Santa Casa di Loreto raffiguata con un’immagine allegorica nella copertina realizzata dall’artista Mauro Mazziero.
Nel disco il tema della traslazione è uno degli elementi caratteristici dell’opera musicale di Alberto Nemo ed è maggiormente evidente nelle sue rivisitazioni. I brani che Alberto rielabora sono da lui trasportati nello spazio celeste e poi adagiati in una dimensione amena dalla quale risaltano nella loro purezza.
L’album contiene 9 tracce: quattro brani di musica essenziale tra cui “112527 Panarese” dedicato alla giornalista scientifica Rossella Panarese; una ballata della tradizione inglese con testo inedito “Canta con me (Scarborough Fair)”; la reinterpretazione di “Zitti e buoni” dei Maneskin; “Mudah” realizzato in collaborazione con Maurizio Maranto; “Vado”, l’ultimo brano, in collaborazione con la sassofonista inglese Chloe Cardin-Stewart.
Traslazioni è il sessantanovesimo disco del cantautore veneto, pubblicato da Mayday e distribuito da Mugellini Dischi. Verrà stampato esclusivamente in vinile solo su ordinazione e la copertina di ogni singola copia verrà dipinta a mano da Mauro Mazziero.
Alberto Nemo ha pubblicato la sua prima opera letteraria: Nemusico, L’Incanto essenziale, stampata e distribuita da Arcana Edizioni, prestigiosa casa editrice musicale attiva dagli anni ’70, che annovera tra le sue pubblicazioni artisti del calibro di Allen Ginsberg e Jack Kerouac.
In questo breve trattato sul suono e sul “corpo strumento” Alberto Nemo descrive con lucidità ed estrema sincerità il suo essere musica e l’impossibilità di rendere tutto questo trasmissibile attraverso un insegnamento.
Nell’incipit della prefazione si legge:
Tutti i corpi suonano e risuonano ma, così come non tutti gli abeti diventano violini, anche per gli uomini c’è una storia che fa solo di alcuni uno strumento musicale.”
È proprio questa storia che Alberto ha ricostruito ascoltandosi e mettendosi alla prova ogni giorno, facendosi male nelle grida di disappunto e accogliendo poi ogni minimo respiro.
Didì Gallese firma le illustrazioni che accompagnano quest’opera e sembra quasi che la grafite leggera del suo carboncino sia stata mossa dal “suono pensiero” di Nemo, come se la voce di Alberto avesse alzato mulinelli di polvere nera che poi si è adagiata sulla carta.
Dalla lettura di queste pagine non s’impara qualcosa, si scopre se siamo anche noi quell’albero nel bosco che la natura ha fatto per riempire il silenzio.