Mentre i Red Hot Chili Peppers preparano il loro nuovo album, ecco cinque canzoni che ci permetteranno di conoscere meglio il chitarrista italo-americano John Frusciante.
John Anthony Frusciante Jr. nasce a New York il 5 marzo del 1970 in una famiglia di origine italiana. E’ uno dei migliori chitarristi in circolazione nochè un innovativo nel modo di suonare la chitarra elettrica, espressivo e creativo. Conosciuto principalmente come il chitarrista dei Red Hot Chili Peppers per tre periodi distinti nella storia della band (il terzo dei quali è ora in corso), ha anche una carriera da solista interessante e ricca.
La sua carriera all’ombra di Flea
Frusciante è indubbiamente un chitarrista e un cantautore sottovalutato, forse un pò offuscato da Flea, bassista dei RHCP, virtuoso strumentista che (spesso) occupa le luci della ribalta all’interno della band. Tuttavia, non è un caso che sebbene Frusciante sia stato chitarrista solo per meno della metà degli album in studio dei Peppers, ogni grande successo della band provenga da uno di quelli in cui proprio lui ha suonato.
Ora che è tornato nella band (esattamente dal dicembre del 2019), chissà quali meraviglie sapranno regalarci i Red Hot Chili Peppers insieme a Frusciante, magari nel nuovo disco programmato in uscita in aprile 2022 Per il momento ci accontentiamo di omaggiare la sua grande carriera presentandovi cinque sue canzoni indimenticabili.
Under The Bridge – Blood Sugar Sex Magik (1991)
Scrivere una delle ballate per chitarra più popolari di tutti i tempi è una cosa non facile. Farlo a 20 anni lo è ancora meno. Under The Bridge rappresenta anche un marchio di Frusciante nelle vesti di cantautore di cui troveremo traccia più avanti nella sua carriera. È una canzone di varie sezioni distinte, ognuna delle quali procede in un modo diverso, ma insieme formano un pezzo ben coeso e decisamente brillante. L’introduzione (acutamente arpeggiata) è un riff di chitarra estremamente noto, che si muove attraverso accordi morbidi quasi in stile Hendrixiano.
Scar Tissue – Live at Slane Castle (2003)
Scar Tissue rappresenta molti elementi dello stile di Frusciante; ovvero quando preme una nota, silenzia le corde rimanenti con altre dita, quindi “strimpella” tutte le corde. Suona solo una nota, ovviamente, ma è presente un elemento ritmico, funky e potente che non verrebbe valorizzato solo con il fingerstyle.
Per quanto belli siano gli assoli di chitarra slide della versione originale, questa versione live (del loro concerto di Dublino del 2003) entra di diritto in questo elenco, rasentando la perfezione assoluta dei tre assoli di chitarra, in particolare il secondo e il terzo che, essendo un po’ più lunghi, permettono a Frusciante di esprimersi meglio. Questi assoli riassumono perfettamente tutto il suo stile chitarristico (specialmente il terzo solo) ponendosi in equilibrio fra la tecnica e l’improvvisazione. Probabilmente questo brano è la miglior esibizione live dei RHCP di sempre.
Look On – Inside Of Emptiness (2004)
Inside Of Emptiness è stato uno dei sei album da solista in sei mesi che Frusciante ha pubblicato nel 2004 ed è un fantastico esempio della grande energia dinamica che è in grado di produrre. Il brano inizia con un riff di accordi incisivo e brillante, per poi trasformarsi in una comopsizione quasi perfetta, autentico mix di accordi melodici e giochi di parole, abbinamento a lui caro in quel periodo della sua carriera. L’assolo di Look On è come una grande lezione, che contiene tutti i tratti distintivi del suo modo di suonare la chitarra solista.
Wet Sand – Stadium Arcadium (2006)
Dal doppio album del 2006 Stadium Arcadium, Wet Sand per molti fan di Frusciante rappresenta un punto di incontro tra il suo lavoro con i RHCP e la sua carriera da solista, e per quanto le due cose siano arrivate a sovrapporsi. Per molti versi è semplicemente una ballata nel classico stile dei RHCP, standard e moderna con alcune sovraincisioni. Tuttavia, la sezione rock più marcata, il ritornello scintillante, le sovraincisioni cariche di tremolo, l’urlo caratteristico e l’ assolo di chitarra sulle note alte, espressivo e flessibile, collocano questa canzone (di diritto) in un posto molto speciale.
Can’t Stop – By The Way (2002)
Ovviamente non può mancare una canzone basata su un riff funky in questo nostro elenco. E, dunque, eccola. Date le profonde vene funk in Mothers Milk (1989) e Blood Sugar Sex Magik (1991), la canzone è una testimonianza di quanto Frusciante abbia trovato la sua specialità melodica e che questa sia l’unica vera traccia funk nella nostra lista. Potrebbe sembrare sorprendente che la scelta funky provenga da By The Way (2002), probabilmente l’album meno funky che la band abbia mai realizzato. A ciascuno la risposta. Secondo noi è il suo modo di scrivere le canzoni, la sua interazione musicale con il bassista Flea, il suo stile e le sue tendenze melodiche che hanno contribuito ad elevare la band al ruolo di superstar mondiale. In quanto tale, Can’t Stop rappresenta il contributo determinante di John Frusciante.