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Tina e Ike Turner: storia di violenza e ribellione

Quando si parla di voci femminili nel rock è impossibile non menzionare la “Simply the Best“ per eccellenza, definita “La regina del Rock ‘n  Roll“: Tina Turner.

Tina vanta una carriera lunga più di mezzo secolo partendo dagli anni ’60 fino agli anni duemila. Voce potente  e graffiante che  ha saputo conservare questo status nel tempo rimanendo un’icona inconfondibile.

Tina: americana naturalizzata svizzera

Tina Turner, cantante e attrice statunitense naturalizzata svizzera, all’anagrafe Anna Mae Bullock, nasce il 26 Novembre del 1939 a Nutbush- Tennessee, un’area piccolissima della contea di Haywood. Le doti canore già evidenti all’età di 10 anni le diedero modo di entrare a far parte del coro della Chiesa della sua città dove il padre Richard era pastore. Dopo che i genitori si separarono, insieme alla sorella si trasferì a Saint Louis-Missouri, ed è proprio qui che la sua carriera ebbe inizio con l’incontro, che in seguito  si rivelerà a dir poco distruttivo, del musicista Ike Turner, che in seguito fu  amico, collega e compagno.

Sul finire degli anni’50 quando i due si incontrarono in un club di Sain Louis, Ike Turner suonava con la sua band “Kings of Rhythm”,  gruppo molto attivo in quegli anni. Era un personaggio molto ambito per il suo look e modo di fare oscuro e per il suo caratteraccio. Il duo nacque nella maniera più semplice possibile, un’ improvvisata sul palco. Nel 1958 la registrazione del primo singolo “Boxtop“, all’epoca con lo pseudonimo di Little Ann, fu solo con il brano “A fool in love“ che il nome d’arte venne trasformato in Tina Turner, quella che tutti oggi conosciamo.

Ike & Tina Turner: successo nella musica, fallimento nella vita privata

Il duo negli anni ’60 e ’70 ebbe grande successo grazie anche a diversi singoli vincenti che diedero loro modo di giungere e scalare molte classifiche internazionali, tra i singoli interessanti si ricorda Proud Mary dei Creedence  Clearwater Revival, River  Deep – Mountain  High e Nutbush City Limits scritta proprio da Tina. La sua carriera solista si svilupperà a partire dal 1974, dopo la separazione funesta con Ike, rapporto che indelebilmente segnò la vità di Tina Turner.

La prima fase della sua carriera non ebbe modo di decollare come si deve, nonostante abbia scritto album davvero interessanti e prestanti, fra i quali ricordiamo: “Tina Turns the country On!(1974)”, “Acid Queen (1975)”, “Rough (1978)” e “Love Explotion (1979)” dove il punto cardine tra tutti gli album è la sua voce estremamente dominante.

In quegli anni prese parte anche al Musical “Tommy” degli Who, un capolavoro assoluto dove la Turner interpretava un’ Acid Queen; la sua performance fu molto acclamata dalla critica. Nel ’79 fu anche ospite al Festival di Sanremo all’epoca condotto da Pippo Baudo. Solo agli inizi degli anni ’80 e sotto la guida del Manager Roger Davies la sua carriera prese il volo e fu per lei una rinascita personale ed artistica in tutti i sensi. Da allora e fino agli anni 2000 è stato un susseguirsi di grandi successi.

Negli anni 80 il massimo successo

Gli anni ’80 sono stati il periodo più intenso e proficuo per la regina del Rock, tra gli album più esemplari spicca “ Private Dancer “ con  venti milioni di copie vendute, album che la consacrò per sempre. Fu parte del cast di Mad Max – Oltre la sfera del tuono con Mel Gibson , per il quale  scrisse la canzone – tema “We don’t need another hero“ e “One of the living“, due successi indimenticabili. Nell’89 è la volta di “Foreign Affair“ con il singolo “The Best“ uno dei suoi brani più celebri. E’ importante ricordare anche i suoi lavori e le innumerevoli collaborazioni avvenute negli anni ’90 tra cui la sua autobiografia divenuta Bestseller e in seguito Film : “Tina- What’s love got to do with it” , diretto da Brian Gibson e l’ultimo suo album di inediti pubblicato nel 1999 “Twenty for seven“ che le regalò un disco d’oro.

La sua fragilità personale

Come tante grandi Rock Star, nascoste dietro sorrisi patinati, look stravaganti, party da capogiro e chi più ne ha più ne metta, ci sono vite che rivelano tante fragilità e insicurezze, spesso vite labili come lastre di ghiaccio con tanti pesi e dolori che quasi sono un contrasto esagerato rispetto a quello che appaiono. Tina Turner è una di quelle, una vita non facile la sua, una sorta di calderone dove si sono accumulate violenze oltre che mentali anche fisiche e un susseguirsi di dolori tra i più insopportabili sicuramente il suicidio del figlio primogenito Craig Raymond Turner, una vita al limite come spesso lei stessa ha dichiarato nelle interviste, momenti cosi esasperanti che le hanno fatto addirittura pensare al suicidio, uno tra questi il burrascoso e violento rapporto con Ike Turner.

Non era una novità il suo carattere scontroso e violento, quell’aria da dannato che affascinava tantissime donne. Convolarono a nozze alla fine del 1960 ma fu annullato perché Ike non ottenne il divorzio dalla prima moglie. Di fatto la loro vita fu un compendio di abusi e paura.

Nel 2018 Tina pubblica un libro in cui racconta le violenze subite

Tina racconterà tutto questo calvario nel suo libro di memorie “Tina Turner : My Love Story“ pubblicato nel 2018. Il ritratto che fa di Ike è quello di un uomo iracondo, violento e rabbioso. Tutto era sotto il suo controllo, dalla musica ai rapporti interpersonali, spesso lei stessa ha dichiarato di sentirsi “una schiava non più pagata per le sue esibizioni”. Se provava ad obiettare veniva innescata la violenza: occhi neri, naso gonfio addirittura una volta la mascella rotta. Tra le tante sue parole ricorda: “che tutto questo era un modo per dire: E’ mia e posso fare quello che voglio.”

In questi primi anni di follia e violenza Tina tentò di avvelenarsi inghiottendo 50 sonniferi calcolando (e sperando) di morire dopo uno degli show, ma questo non successe. Si sentì male prima di salire sul palco compromettendo lo spettacolo, di corsa fu portata in ospedale e una volta fuori pericolo subì anche l’odio di Ike per il mancato show. Con i primi successi e il Grammy del ’71 aumentarono anche gli abusi di droga di Ike, l’uso costante di cocaina non fece altro che aumentare gli episodi di violenza che non si limitavano alle percosse ma finivano anche in stupri furiosi.

Nel suo libro Tina ricorda:

Per me il sesso era diventato una specie di stupro. Soprattutto se iniziava o finiva con un pestaggio. Una volta mi ha lanciato una tazza di caffè bollente in faccia.”

La cosa più sconvolgente è sapere che i medici non misero mai bocca sulle continue vicende che coinvolgevano la cantante. Negli anni’70 e ’80 la violenza sulle donne, nonostante la brutalità e l’indecenza degli atti, era ancora un forte tabù, la percezione che si avvertiva in quegli anni era davvero agghiacciante; è proprio a partire dagli anni’70 che nasce “la seconda ondata“ del femminismo per la costruzione di una società che tenga conto delle pecurialità femminili generando allo stesso tempo l’uguaglianza dei diritti, pensieri  attualissimi ma che ancora oggi fanno fatica a concretizzarsi, si lotta, e non è mai abbastanza, affinchè la violenza sulle donne possa avere pene e conseguenze severe e determinanti. Ancora si assiste ad atti di brutalità gratuiti. Non bastano ancora tutti gli eventi le manifestazioni e le lotte su questo tema, c’è sempre dietro l’angolo qualcuno che ha la possibilità di spargere violenza senza senso, sulle donne ma in generale verso il prossimo.

Finalmente decide di mettere fine alle violenze

Dopo anni di abusi e percosse Tina decise di scappare. Aspettò che Ike si addormentasse, prese una borsa e una sciarpa e fuggì via con 36 centesimi in tasca, percorse la statale trafficata di Dallas per non voltarsi più indietro. Tra le persone davvero vicine alla superba Turner, sia dal punto di vista musicale che dal punto di vista dell’amicizia, c’era David Bowie, che non solo supportò la sua carriera musicale ma addirittura la definì: una fenice che sorge dalle ceneri.”-

Le parole di David Bowie

Dico a chiunque abbia vissuto o viva ancora una relazione violenta di alzarsi dalle ceneri del loro fallimento e ripartire. La vità si aprirà di nuovo.”

Nel 1976 l’ istanza di divorzio

Tina ottiene il divorzio nel 1978 e, attualmente, la regina del rock da più di vent’anni condivide la vita con Erwin Back nel paesino di Kusnacht in Svizzera, ormai sua residenza ufficiale dopo aver rinunciato al passaporto statunitense. In questa sua vita intensa e travagliata emerge non solo il ritratto di un’artista a tutto tondo ma anche quello di una donna combattiva che ha dimostrato di essere più forte della vita stessa. E della violenza di suo marito.

(scritto da Sossio Aversana)

— Onda Musicale

Tags: The Who, Festival di Sanremo, Tommy
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