E sono 70-ma solo sulla carta!- per Vasco Rossi. Il cantante italiano rock più famoso d’Italia festeggia oggi il suo compleanno e si prepara per il tour che è stato rimandato per due anni a causa della pandemia.
Da maggio fino a luglio il comandante seguirà diverse tappe: da Roma fino alla recentemente annunciata Trento, dove ha già venduto oltre 100mila biglietti. Un tour tanto atteso, soprattutto dopo questi due anni difficili per la musica dal vivo: aspettando il gran ritorno sul palco di Vasco ecco i suoi cinque album da ascoltare assolutamente.
Non siam mica gli americani
“Non siamo mica gli americani” rappresenta il vero e proprio esordio di Vasco. Secondo progetto discografico del cantante di Zocca, l’album è datato 1979. Tra le canzoni più importante c’è l’intramontabile “Albachiara”, che volente o nolente fa parte del repertorio di quasi tutti i chitarristi italiani. Un album capace di toccare in maniera intelligente più temi: dall’emancipazione femminile fino alla sregolatezza. Un disco ricco di canzoni che descrivono una generazione e che nonostante tutto trovano una loro attualità ancora oggi.
Bollicine
“Dopo Bollicine non è stato più lo stesso” è una delle frasi più ripetute da molti fan di Blasco. Il sesto album chiude una fase della carriera musicale di Vasco: punta di diamante del disco è Vita spericolata che è diventata in poco tempo un inno generazionale oltre a creare il mito del Roxy Bar, purtroppo la canzone non ebbe successo a Sanremo 1983. La canzone “Bollicine” invece è stata vincitrice del Festivalbar di quell’anno.
Vado Al Massimo
Anno di uscita 1982, “Vado al Massimo” è capace di dare emozioni senza rinunciare a toni forti: un Vasco capace di mostrare un romantico senza rinunciare al rock. Diverse sonorità s’intrecciano nel quinto album di Blasco che regala canzoni molto toccanti come “Credi ogni volta” e “Ogni volta” e al contempo i ritmi rock “Splendida giornata” e “Sono ancora in coma”.
C’è chi dice no
“C’è Chi Dice” No appartiene a un Vasco più maturo e diverso dai primi album, ormai lontano dal rock iniziale ma non totalmente distante. L’ottavo lavoro del rocker di Zocca ha toni abbastanza cupi e tristi che si accompagnano a sonorità più rockeggiante, nel complesso un album che mette da parte la sfrontatezza e l’esagerazione per lasciare ampio spazio alla riflessione.
Vivere o niente
E’ il 2011, sono passati più di trent’anni dall’esordio di Vasco e si paventa l’ipotesi di un ritiro dal mondo della musica dell’artista 59enne. “Vivere o niente” è un po’ un salto nel tempo mantenendo i piedi nel presente: torna il Vasco più rock dei primi album con canzoni come “Eh già” e la movimentata “Manifesto futurista della nuova umanità” senza mai rinunciare a pezzi molto più confidenziali come “Vivere non è facile” e “Dici che”. Storia interessante quella intorno a “Maledetta ragione”, scritta nel 1987, ma pubblicata solo ventiquattro anni dopo.
(articolo scritto da Francesco Fatone)