Nel bel mezzo della rivoluzione artistica che travolse la Gran Bretagna negli anni ’60 arrivò il suono di una band determinata a prendere le distanze dalle convenzioni della melodia: i Kinks.
Nel 1964, in mezzo all’esplosione musicale di gruppi come Beatles, Zombies, Hollies ed altri fa il suo esordio anche una band originaria di Muswell Hill, distretto di Londra situato a nord. Il nome che li renderà riconoscibili non nasce subito: una volta raggiunta una formazione più o meno stabile, scelgono di chiamarsi Boll (o Bo) Weevils. Con questo nome pubblicano due demo “I Believed You” e “I’m A Hog For You Baby” (è il 1963). Cambiano in The Ravens, ma nemmeno stavolta il nuovo nome è un preludio all’inizio del tanto agognato successo, dato che non riescono a trovare una compagnia disponibile a far firmare loro un contratto discografico, nonostante i provini fatti.
La svolta arriva all’inizio del 1964, quando il loro nuovo batterista – dopo la dipartita di Micky Willet – diviene Mick Avory (sarà l’inizio di un rapporto destinato a durare, pur con fasi alterne, sino al 1984) e la band – che nel frattempo ha acquisito una formazione stabile composta da Ray e Dave Davies, Pete Quaife e lo stesso Avory – firma per la Pye Records, scegliendo oltretutto il nome definitivo che la renderà inconfondibile: The Kinks.
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Sono stati i Kinks ad ispirare molti gruppi britannici dell’epoca ma solo gli Who (almeno nella loro fase iniziale) si sono avvicinarti maggiormente alle loro sonortità. E’ naturale che (specie in quel periodo storico) le band, anche se “rivali” facessero amicizia e i musicisti si frequentassero, spesso diventando anche amici fra loro. Ed è proprio riferendosi a quel periodo che Davies ha ricordato di essere stato particolarmente affezionato all’istrionico batterista Keith Moon, scomparso il 7 settembre del 1978 a Londra.
Queste le parole di Dave Davies:
L’ultima volta che ho visto Keith è stato circa due settimane prima che morisse. Stavo all’hotel Hyatt House di Los Angeles e lui sembrava solo, diverso. Era al bar da solo e sembrava triste e vecchio. Stavo uscendo con una ragazza che avevo conosciuto e lui mi ha detto: “Oh, resta e fatti una birra con me”. Lo ha detto nello stesso modo in cui lo avrebbe detto un padre ad un figlio:’Vieni a bere una birra con me, figliolo’. Era molto strano. Penso che fosse una persona molto sola.”
Keith Moon muore nel 1978
Il 7 settembre 1978, dopo aver trascorso la serata con Paul McCartney e sua moglie Linda, Keith ritornò a casa con la sua fidanzata (Annette Walter-Lax) e prese una quantità eccessiva di pastiglie di clometiazolo prescritte nella sua terapia contro la tossicodipendenza. Si mise a letto e iniziò a guardare un film poi chiese alla sua ragazza di cucinargli una bistecca e delle uova. Poco dopo morì nel sonno, quella stessa notte, all’età di soli trentadue anni. Dopo la sua morte c’era da sostituirlo nel ruolo di batterista negli Who. Cosa non facile. Alla fine venne scelto Kenny Jones che andò in tour con loro.
A modo suo, Davies ammirava gli Who per la loro ferocia e forza di carattere
I Kinks non vedevano l’ora di suonare su Ready Steady Go! (primo EP degli Who pubblicato nel 1966 – NDR) perché ci guadagnavano sempre le droghe portate da Keith Moon.”
In quel periodo l’assunzione di droghe era pratica molto diffusa da molti musicisti e senza è piuttosto improbabile che i Beatles avrebbero registrato Rubber Soul e Revolver o i Rolling Stones Exile On Main Street. (solo per citare alcuni esempi)
Come la poesia, anche la musica ha bisogno dell’emozione per trasmettere il suo messaggio
Sebbene la competizione fra le band di quel periodo fosse a tratti feroce, era comunque parte integrante del processo compositivo di tutti.. In molti “hanno combattuto” per amore e ammirazione per il lavoro degli altri.
Ciò che legava le due band (i Kinks e gli Who) era Jimmy Page, un brillante e giovane chitarrista inglese (di Ripley) a cui veniva spesso erroneamente attribuito il merito di aver registrato alcuni riff di chitarra delle loro canzoni più famose. In realtà è stato Pete Townshend a suonare l’assolo in “I Can’t Explain“, così come è stato Davies ad eseguire quello in “You Really Got Me“. È interessante notare il personaggio Phil Daniels mentre canticchia il riff di “You Really Got Me” in Quadrophenia, film del 1979 tratto dall’omonimo disco degli Who. Immerso nella tradizione rock più classica, Quadrophenia è stato la seconda “opera rock” degli Who (interamente scritto da Pete Townshend) e racconta la storia di un giovane mod alla ricerca della sua autostima.
“Nel rock britannico, Ray Davies è il
nostro unico vero genio naturale“
(p.townshend)
È stata la loro inglesità ad attrarre i Kinks nella direzione degli Who, il che è stato una scelta coraggiosa, considerando quanto i Beatles e i Rolling Stones si siano assecondati ad un pubblico più americano (sebbene i Beatles siano tornati alle loro radici nel 1967 con Penny Lane). Se la stampa underground britannica (a volte) si avventurava ad alimentare conflitti fra band e fra i loro componenti, dal canto loro i gruppi hanno mantenuto a lungo rapporti molto più amichevoli di quanto raccontato da una parte della stampa.