In primo pianoMusica

Pink Floyd: esce oggi “P•U•L•S•E” Restored & Re-Edited, film-concerto che documenta il “Division Bell Tour” del 1994

È disponibile in cofanetto 2 Blu-Ray oppure 2DVD; si tratta della versione già rieditata dal direttore artistico Aubrey Powell per il box “Pink Floyd The Later Years 1987 – 2019”.

Il film “PULSE” fu diretto dal regista David Mallet; riprese il concerto dei Pink Floyd del 20 ottobre 1994 alla Earl’s Court di Londra, nell’ambito del “Division Bell Tour” di quell’anno. Fu pubblicato per la prima volta in formato VHS il 12 giugno 1995.

PULSE” 2022: il design

La versione in DVD del film uscì nel 2006. Il design della cover fu curato dal compianto Storm Thorgerson, storico artista grafico della band, insieme con Peter Curzon.

Per la versione 2022 di “PULSE”, Aubrey Powell – attuale direttore artistico dei Pink Floyd, fondatore con Storm del mitico studio grafico Hipgnosis – ha aggiornato il design del 2006 in collaborazione con Rupert Truman di StormStudios.

Nick Mason e il perché del LED

La nuova edizione vede, inoltre, la reintroduzione dell’iconica luce pulsante del CD originale del 1995; stavolta è alimentata da 2 batterie AA sostituibili.

Con una punta di autoironia, Nick Mason riflette sul CD originale e sulla luce LED pulsante: “In sostanza pensavamo che potesse essere divertente. Fu un’idea di Storm Thorgerson che si collegava a ‘The Dark Side Of The Moon’ e al battito cardiaco; siccome è un ‘live album’, allora il cofanetto è ‘vivo’ e il led lo rende tale. A parte questo, in termini di seri significati profondi… si potrebbe avere qualche difficoltà a trovarne”.

PULSE” 2022: i contenuti audio-video

Mason accenna a “Dark Side”; infatti in quel tour i Pink Floyd eseguivano la versione integrale dell’album “The Dark Side of the Moon”; la suite, dunque, è presente nel disc 1 di questa remixed & re-edited version di “PULSE”. Ovviamente, ci sono anche tutti i greatest hits presenti nella track-list del tour, compresi gli estratti dall’allora nuovo album “The Division Bell”.

Il disc 2 della versione 2022 contiene, inoltre, video musicali, i filmati proiettati durante i concerti, documentari, i filmati delle prove del tour e molto altro. Un booklet di 60 pagine completa l’edizione 2022 di “PULSE”.

Comunque, tutti i contenuti audio-video di questa nuova versione erano già presenti nel superbox “Pink Floyd The Later Years 1987-2019”.

Se per il film-concerto “Delicate Sound of Thunder”, in vista della riedizione nel box “The Later Years”, è stato fatto un profondo e straordinario lavoro di restoring e reediting dell’originale, lo stesso non può dirsi per “PULSE”. Tuttavia, l’upgrade sia audio che video è notevole rispetto al DVD del 2006; ma, con grande dolore dei fan, gli assolo di Gilmour in “Sorrow” e “Comfortably Numb” sono purtroppo non completi, come nella VHS e nel DVD originali.

Breve storia del “Division Bell Tour”: la crew

Come già nel 1987 per “A Momentary Lapse of Reason”, anche il nuovo tour partì dal continente americano, dal Joe Robbie Stadium di Miami in Florida, il 30 marzo 1994.

Le prove dello show si erano svolte dapprima ai Black Island Studios a Londra, sotto la direzione musicale di… Tim Renwick (Gilmour era impegnato nelle rifiniture del disco); invece, dall’8 al 24 marzo in un hangar dell’aeroporto militare Norton Air Force Base di San Bernardino in California.

Marc Brickman (designer delle luci), Mark Fisher (scenografie), Seth Goldman (suono di palco), Tony Howard (tour manager), Andy Jackson (responsabile del suono), Paul Mauradian (manager di palco), Dave Russell (manager della produzione), Phil Taylor (responsabile dell’allestimento), Robbie Williams (direttore della produzione) diressero la road crew del 1994.

A Storm Thorgerson furono commissionati dei filmati aggiuntivi. Un ripescaggio dal passato remoto fu Peter Winne-Wilson – curatore delle proiezioni liquide nel 1967 – che collaborò con Marc Brickman per le proiezioni del nuovo show.

Breve storia del “Division Bell Tour”: la band

Con Gilmour, Mason e Wright andarono in tour Jon Carin (tastiere e voce), Guy Pratt (basso e voce), Tim Renwick (chitarre), Gary Wallis (percussioni), Sam Brown (cori), Claudia Fontaine (cori), Durga McBroom (cori), Dick Parry (sax).

Dunque, coriste nuove, con la conferma della sola McBroom rispetto al tour 1987-89, e nuovo/vecchio sassofonista: Dick Parry non c’era nel tour di Momentary ma era già parte della storia Floyd perché suo era il sax in Dark Side e Wish You Were Here ed era stato in tour con la band dal 1973 al 1977. E poi: 30 tamburi, 40 piatti, 20 pad, 1 gong e 1 ‘campana del Parlamento’, per il divertimento dei batteristi.

Breve storia del “Division Bell Tour”: 30 marzo – 30 ottobre 1994

Dall’esordio di Miami il 30 marzo al concerto del 18 luglio al Giants Stadium di East Rutherford nel New Jersey, furono ben 58 le repliche dello show nel continente nordamericano. Nel mezzo, il 16 maggio era uscito il singolo Take It Back (edit) / Astronomy Domine (live).

La scaletta del concerto fu alquanto standard: l’unica novità era nel brano di apertura, dove si alternavano Astronomy Domine e Shine On You Crazy Diamond. Quando apriva Shine On, Astronomy non veniva eseguita; quando apriva Astronomy, Shine scalava più o meno a metà.

La vera sorpresa si ebbe nelle ultime tre date americane: il 15 luglio a Detroit per la prima volta fu eseguita integralmente la suite The Dark Side of the Moon, ben 19 anni dopo l’ultima volta nell’Ivor Wynne Stadium a Winnipeg, in Canada, il 28 giugno 1975!

Dalla costa atlantica degli Stati Uniti a quella europea il passaggio è breve: il 22 luglio Lisbona ospitò la ‘prima’ nel vecchio continente del Division Bell tour.

PULSE”

In Europa, la suite di Dark Side fu eseguita 16 volte, la prima delle quali a Basilea in Svizzera e l’ultima in chiusura di tour, il 30 ottobre alla Earl’s Court di Londra.

Il 30 ottobre 1994 il mastodonte Pink Floyd si fermò. Andò in letargo. Gli anni 1993 e 1994 erano stati frenetici: il ritorno in studio, il ritorno delle jam sessions, tanta creatività, le arene di tutto il mondo.

Il mastodonte continuò a pulsare e la rappresentazione plastica di quelle pulsazioni furono i LED sul dorso della confezione che racchiudeva le testimonianze di quanto era avvenuto in quei due anni. Pulsavano le lucine di “PULSE”, l’album che uscì il 5 giugno 1995, accompagnato – 7 giorni dopo – dalla videocassetta del concerto ripreso il 20 ottobre alla Earl’s Court di Londra.

— Onda Musicale

Tags: Pink Floyd, The division bell, PULSE
Sponsorizzato
Leggi anche
John Frusciante: scopriamo il chitarrista dei RHCP con cinque sue grandi canzoni
Cosimo “Zanna” Zannelli: il nuovo singolo è “In un verso”